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Attenzione: la recensione contiene spoiler

La seconda stagione di "Kobayashi-san Chi no Maid Dragon" irrompe anch'essa con tutta la sua vivacità, felicità, ilarità, gioia di vivere. Tuttavia, qui cominciano ad emergere sfumature delle protagoniste che ne fanno intravedere dei flashback decisamente più profondi e bisognosi di un'analisi, sintesi, rielaborazione, riconcettualizzazione e riformulazione più complete e dettagliate. Partiamo dall'introduzione di un nuovo personaggio come Iruru, la quale prova inizialmente disgusto e odio per gli esseri umani, a causa delle credenze che le sono state inculcate sulla malvagità e crudeltà degli stessi, e passa all'attacco, come tutti i draghi. Nonostante ciò, grazie all'aiuto di Kobayashi, Tohru, Lucoa, Kanna, Elma e Takiya, riesce gradualmente a inserirsi e integrarsi, trovando anche un lavoro come assistente commessa, e diventa l'oggetto delle attenzioni di Aida.
Anche Kanna stringe una nuova amicizia con Chloe, una bambina del Minnesota, negli Stati Uniti, e di conseguenza matura pure lei. Si scava ancora più a fondo nel passato di tutti i draghi e le dragonesse, ed emergono dei quadri molto più dettagliati che ribaltano completamente il punto di vista e la percezione dei medesimi tra di loro, e di conseguenza anche quello dello spettatore e della spettatrice. Anche la diatriba tra Tohru ed Elma giunge alla sua giusta conclusione, nonostante le due si scontrino inizialmente per chiarire tutto ciò. Altre come Kanna e Lucoa sono più spontanee e abbandonano fin dall'inizio l'idea della guerra, poiché essa non porta a nulla. E infine anche i più reticenti come Fafnir, e persino l'Imperatore della Distruzione, ovvero il padre di Tohru, ammettono di aver avuto dei ripensamenti riguardo la guerra, e hanno suggerito pure loro a Tohru di cominciare a pensare a sé stessa anziché combattere guerre insensate contro gli dei. I nostri amici e le nostre amiche cercano quindi di lasciarsi tutto alle spalle, provando a partecipare alle attività umane e facendone tesoro, per poter trovare finalmente la propria pace interiore, e stringono e rafforzano legami nel corso del tempo.
Possiamo quindi affermare che le nostre protagoniste, e anche i protagonisti e gli altri, si sono resi conto che provare nuove strade nella vita è fondamentale, per accettare prima di tutto sé stessi e poi per poter accettare gli altri ed essere accettati da loro.

Grafica

La grafica è rimasta invariata, quindi i colori rimangono brillanti e sgargianti, per sottolineare l'atmosfera goliardica, idilliaca, festosa e gioiosa delle vicende che accadono. Tuttavia, vi sono anche tinte oscure che servono a sottolineare i ricordi e le esperienze peggiori dei personaggi, per ricordarci che la vita non è tutta rose e fiori; questo serve ad equilibrare anche lo scorrimento della trama e dare ad ogni esperienza, evento e ricordo, sensazione, stato d'animo e mentale il suo giusto valore e funzione all'interno della trama.

Personaggi

I personaggi maturano molto da questo punto di vista, anche se in realtà dimostrano di aver già acquisito una certa maturità derivata dalle proprie esperienze passate, che ben si ricollegano al presente e che li aiutano a meglio orientarsi in esso. In funzione di ciò, pur dimostrando sempre la loro vena goliardica, scherzosa e divertente, essi mostrano anche un lato più duro e crudo, che ricorda loro di stare con i piedi per terra e di non lasciarsi trasportare troppo dall'euforia e frenesia del momento.

Colonna sonora

La colonna sonora è rimasta quella della prima stagione, e va benissimo così, perché dimostra una continuità con essa, segno che la formula regge e deve essere lasciata così com'è. Ci sono delle variazioni come nella prima stagione, per sottolineare gli episodi ed esperienze più duri e crudi, la cui profondità obbliga lo spettatore a riflettere su quanto accaduto.

Messaggi e insegnamenti

Nella prima stagione lo scopo era quello di rompere il ghiaccio, conoscersi meglio, e cercare di aiutarsi a vicenda, inserendosi e integrandosi nel sistema ospite; questo non cambia nella seconda stagione. Tuttavia, si inserisce una nuova priorità, cioè quella di liberarsi definitivamente della parte dolorosa del proprio passato e fare in modo che non ritorni più. Quindi, ecco che tutti si aprono a poco a poco e si dichiarano apertamente, per fare in modo di liberarsi: questo è il salto di qualità definitivo nel passaggio dalla prima alla seconda stagione. In virtù di ciò, possiamo quindi affermare che l'insegnamento principale di questa stagione è lasciar andare il proprio vecchio io, per abbracciarne uno nuovo con le semplici azioni, i semplici gesti e le semplici affermazioni della vita quotidiana di tutti i giorni.

Giudizio finale

Una svolta significativa e decisiva nella vita di Kobayashi e delle sue amiche e amici draghi. Una stagione illuminante ed edificante per quanto concerne la conoscenza dei personaggi, la quale ha il suo giusto peso. Si spera ipoteticamente in una terza e quarta stagione... Chi lo sa?! Intanto, conferiamo a questa stagione il premio che le spetta, per aver portato dei nuovi contributi e aver quindi replicato il successo della prima.

Voto: 10 e lode