Recensione
Questo manga diviso in quattro volumi è la trasposizione a fumetti dell'omonimo romanzo di Genki Kawamura. Leggendo la bio di questo Autore ho notato che non è proprio un "ultimo arrivato", avendo egli collaborato addirittura al film "Your Name", oltre ad aver fornito altri contributi nel mondo degli anime, e avendo all'attivo una manciata di altri romanzi. Aggiungo che io non ho letto il prodromico racconto, quindi non mi dilungherò in analisi filologiche e confronti tra le due opere, non avendo elementi sufficienti per farlo.
Il disegno è semplice ma diretto e preciso, con una certa (e canonica, nel mondo dei manga) enfatizzazione delle espressioni dei volti e degli sguardi, enfatizzazione decisamente opportuna e dovuta, visto il carattere dell'opera, che tratta principalmente i sentimenti e gli stati d'animo del protagonista e dei comprimari. Il racconto scorre bene, senza annoiare, riuscendo ad alternare momenti disimpegnati ad altri più profondi e toccanti, e affrontando il tema della morte e del "destino scritto" senza impantanarsi troppo nel patetico o nello struggente. Piuttosto, è presente una grande dose di ironia, opzione coraggiosa ma secondo me azzeccata, nonostante il carattere drammatico della trama. Forse può risultare un po' "ridondante" la scelta stilistica di come rappresentare il diavolo, personaggio presente nella storia, totalmente lontano dagli stereotipi luciferini a cui siamo abituati soprattutto noi Occidentali. Scelta che però può rivelarsi, tutto sommato, un tocco in più di originalità.
Non entro nel merito della trama, per evitare indesiderati spoiler. Dico solo che qui siamo di fronte a un racconto "slice of life" molto molto fantasioso, in cui si richiede, al lettore, una decisa sospensione dell'incredulità per meglio apprezzarne il profondo valore.
Per concludere, non il miglior manga che io abbia letto nella mia vita, ma decisamente degno di attenzione e da tenere in considerazione come prossima eventuale lettura.
Il disegno è semplice ma diretto e preciso, con una certa (e canonica, nel mondo dei manga) enfatizzazione delle espressioni dei volti e degli sguardi, enfatizzazione decisamente opportuna e dovuta, visto il carattere dell'opera, che tratta principalmente i sentimenti e gli stati d'animo del protagonista e dei comprimari. Il racconto scorre bene, senza annoiare, riuscendo ad alternare momenti disimpegnati ad altri più profondi e toccanti, e affrontando il tema della morte e del "destino scritto" senza impantanarsi troppo nel patetico o nello struggente. Piuttosto, è presente una grande dose di ironia, opzione coraggiosa ma secondo me azzeccata, nonostante il carattere drammatico della trama. Forse può risultare un po' "ridondante" la scelta stilistica di come rappresentare il diavolo, personaggio presente nella storia, totalmente lontano dagli stereotipi luciferini a cui siamo abituati soprattutto noi Occidentali. Scelta che però può rivelarsi, tutto sommato, un tocco in più di originalità.
Non entro nel merito della trama, per evitare indesiderati spoiler. Dico solo che qui siamo di fronte a un racconto "slice of life" molto molto fantasioso, in cui si richiede, al lettore, una decisa sospensione dell'incredulità per meglio apprezzarne il profondo valore.
Per concludere, non il miglior manga che io abbia letto nella mia vita, ma decisamente degno di attenzione e da tenere in considerazione come prossima eventuale lettura.