Recensione
The Concierge
6.5/10
"Guarda i girasoli: s’inchinano al sole, ma se vedi uno che è inchinato un po’ troppo significa che è morto. Tu stai servendo, però non sei un servo. Servire è l’arte suprema. Dio è il primo servitore. Lui serve gli uomini, ma non è servo degli uomini". ("La vita è bella" - Film 1997)
"The Concierge" è un film d'animazione del 2024 diretto da Yoshimi Itazu e prodotto da Production I.G. la cui ambientazione nel mondo di un centro commerciale di lusso denominato Hokkyoku, si pone l'obiettivo di offrire uno spaccato "slice of life" di coloro che si dedicano a rendere la frequentazione degli avventori piacevole e perfetta dal punto di vista della soddisfazione delle loro necessità e desideri, combinando al contempo i generi fantasy e commedia con un pizzico di riflessioni introspettive e latamente sociali.
La protagonista del film animato è Meiko Akino, una giovane concierge che lavora in un centro commerciale giapponese, tanto dedita al lavoro da voler diventare la più apprezzata dai Clienti perché stimolata dalle storie di concierge leggendari e dai numerosi clienti che frequentano il centro. Ogni giorno, affronta con resiliente professionalità le richieste (anche quelle più stravaganti e spesso assurde) degli ospiti, mettendo alla prova le sue abilità e la sua pazienza.
La interazioni con i clienti sono tuttavia molto particolari: sembra un mondo alla rovescia in cui il tempio del consumismo umano più sfrenato e anche insulso è frequentato da animali antropomorfi che acquistano beni anche di lusso serviti da esseri umani.
Al di là dell'originalità fantasy della trovata, è giusto evidenziare che i clienti non sono solo animali comuni ed esistenti, ma anche quelli in via di estinzione e estinti.
Così "The Concierge" non rappresenta solo l'esaltazione del ruolo di una persona al completo servizio del cliente al fine di intuire, comprendere e soddisfare ove possibile le esigenze dei clienti per sviluppare la massimo il significato dell'ospitalità, ma anche la rappresentazione della vacuità del consumismo perpetrato a scapito delle risorse offerte dal nostro Pianeta e degli altri esseri viventi che l'umanità ha soggiogato ai propri scopi e tornaconti.
Vedere gli animali antropomorfi scimmiotare e incarnare i vizi e le virtù degli umani è un po' surreale e grottesco: vedere le vicende narrate dal punto di vista della protagonista Akino Meiko che attraverso un percorso di crescita continua ed ostinata, costellato di fallimenti iniziali e con un implacabile ispettore della qualità sempre pronto a redarguirla fino alla minaccia di licenziarla per il mancato superamento del periodo di prova, si perviene ad una riflessione metaforica sulla vita, sul mondo del lavoro e sulle distorsioni e le aberrazioni consumistiche.
Tuttavia "The Concierge" non rappresenta un capolavoro memorabile: se la pervicacia con cui Meiko Akino insiste a cercare di apprendere al meglio la nobile arte del commessa perfetta, risulta quasi stucchevole e incomprensibile (mi riferisco al suo continuo scusarsi e inchinarsi a tutti per gli errori commessi) a noi occidentali, anche la metafora con gli animali antropomorfi non mi ha entusiasmato al pari dei buoni sentimenti cui l'opera si ispira per narrare la impresa della protagonista nell'aver organizzato un evento particolarmente heartwarming.
Di certo si tratta di un'opera che "va sul sicuro" con uno stile narrativo efficace che fa leva sulla dolcezza e la tristezza narrate anche con un po' di comicità che alleggerisce le vicende anche tristi e dolorose dei vari personaggi, corroborate da un comparto tecnico equilibrato, curato nel worldbuilding e nei dettagli degli ambienti dai colori sempre brillanti e saturi e con un chara-design semplice, quasi essenziale ma comunque espressivo e adeguato al genere di film.
"The Concierge", nella sua semplicità narrativa e stilistica, resta comunque una sorta di inno alla nobile arte del "servire" cui cerca di attribuire una dignità e una nobiltà che spesso noi nella nostra qualità di avventori dimentichiamo o fingiamo di non riconoscere.
"The Concierge" è un film d'animazione del 2024 diretto da Yoshimi Itazu e prodotto da Production I.G. la cui ambientazione nel mondo di un centro commerciale di lusso denominato Hokkyoku, si pone l'obiettivo di offrire uno spaccato "slice of life" di coloro che si dedicano a rendere la frequentazione degli avventori piacevole e perfetta dal punto di vista della soddisfazione delle loro necessità e desideri, combinando al contempo i generi fantasy e commedia con un pizzico di riflessioni introspettive e latamente sociali.
La protagonista del film animato è Meiko Akino, una giovane concierge che lavora in un centro commerciale giapponese, tanto dedita al lavoro da voler diventare la più apprezzata dai Clienti perché stimolata dalle storie di concierge leggendari e dai numerosi clienti che frequentano il centro. Ogni giorno, affronta con resiliente professionalità le richieste (anche quelle più stravaganti e spesso assurde) degli ospiti, mettendo alla prova le sue abilità e la sua pazienza.
La interazioni con i clienti sono tuttavia molto particolari: sembra un mondo alla rovescia in cui il tempio del consumismo umano più sfrenato e anche insulso è frequentato da animali antropomorfi che acquistano beni anche di lusso serviti da esseri umani.
Al di là dell'originalità fantasy della trovata, è giusto evidenziare che i clienti non sono solo animali comuni ed esistenti, ma anche quelli in via di estinzione e estinti.
Così "The Concierge" non rappresenta solo l'esaltazione del ruolo di una persona al completo servizio del cliente al fine di intuire, comprendere e soddisfare ove possibile le esigenze dei clienti per sviluppare la massimo il significato dell'ospitalità, ma anche la rappresentazione della vacuità del consumismo perpetrato a scapito delle risorse offerte dal nostro Pianeta e degli altri esseri viventi che l'umanità ha soggiogato ai propri scopi e tornaconti.
Vedere gli animali antropomorfi scimmiotare e incarnare i vizi e le virtù degli umani è un po' surreale e grottesco: vedere le vicende narrate dal punto di vista della protagonista Akino Meiko che attraverso un percorso di crescita continua ed ostinata, costellato di fallimenti iniziali e con un implacabile ispettore della qualità sempre pronto a redarguirla fino alla minaccia di licenziarla per il mancato superamento del periodo di prova, si perviene ad una riflessione metaforica sulla vita, sul mondo del lavoro e sulle distorsioni e le aberrazioni consumistiche.
Tuttavia "The Concierge" non rappresenta un capolavoro memorabile: se la pervicacia con cui Meiko Akino insiste a cercare di apprendere al meglio la nobile arte del commessa perfetta, risulta quasi stucchevole e incomprensibile (mi riferisco al suo continuo scusarsi e inchinarsi a tutti per gli errori commessi) a noi occidentali, anche la metafora con gli animali antropomorfi non mi ha entusiasmato al pari dei buoni sentimenti cui l'opera si ispira per narrare la impresa della protagonista nell'aver organizzato un evento particolarmente heartwarming.
Di certo si tratta di un'opera che "va sul sicuro" con uno stile narrativo efficace che fa leva sulla dolcezza e la tristezza narrate anche con un po' di comicità che alleggerisce le vicende anche tristi e dolorose dei vari personaggi, corroborate da un comparto tecnico equilibrato, curato nel worldbuilding e nei dettagli degli ambienti dai colori sempre brillanti e saturi e con un chara-design semplice, quasi essenziale ma comunque espressivo e adeguato al genere di film.
"The Concierge", nella sua semplicità narrativa e stilistica, resta comunque una sorta di inno alla nobile arte del "servire" cui cerca di attribuire una dignità e una nobiltà che spesso noi nella nostra qualità di avventori dimentichiamo o fingiamo di non riconoscere.