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Attenzione: la recensione contiene spoiler

Al limite del pattume e in alcuni frangenti tanto insensato da risultare irritante. Questo è "More Than a Married Couple, But Not Lovers". E spiace essere così netto nel giudizio ma, a visione ultimata, c'è davvero poco o nulla da salvare.

Perché perdere tempo con una serie del genere? Me lo chiedo anche io. Eppure ero in un momento in cui mi andava del trash. Ci ho provato con "Le 100 ragazze...", ma ho droppato dopo due episodi che definirei immondi. Dopo lo scialbo "365 days to the wedding" ho dato una scorsa alla lista Crunchyroll e mi sono detto: perché no? Ora io mi chiedo: perché?

Capisco che si possa vedere una serie del genere spegnendo il cervello, però obiettivamente il mio senso critico non può che percepire alcuni aspetti basilari della storia come francamente improponibili. Innanzitutto l'innesco della trama è quanto più fantasioso e campato in aria possibile: quale scuola pubblica, perché quello sembra, ha il budget per assegnare dei micro appartamenti a coppie di studenti per un periodo di mesi? Inoltre, pare, le coppie sono tutte formate da ragazzo-ragazza, non prendendo in considerazione l'orientamento sessuale e di genere. In più osservare dei minorenni nella loro intimità, per assegnare dei punti, credo sia reato un po' ovunque, Giappone incluso. Ed è in ogni caso di cattivo gusto. Sono davvero tante, troppe cose sulle quali passare sopra per giudicare anche solo sufficiente il pretesto narrativo.
"More Than a Married Couple, But Not Lovers" poi è funestato da una miriade di cliché che annoiano oltremodo, dall'amica tomboy di Shiori, vista in cento altri anime, ai soliti fraintendimenti da quattro soldi. Non manca ovviamente il festival estivo o la spiaggia con le ragazze in costume.

Purtroppo la cosa che meno funziona di tutto l'anime, al di là delle pagliacciate di trama di cui sopra, sono i protagonisti. Interessi? Hobby? Background familiare? Dettagli superflui, figuriamoci. Chi li ha nella vita reale?

Jirou non ha davvero spessore, è l'ennesimo main character maschile con la personalità di un fermaporta, con la stoicità di un monaco zen nel rifiutare le avance di Akari - che ci può anche stare, per carità, esistono i bravi ragazzi - ma anche la solita insopportabile ottusità nel non cogliere i segnali. Sia da parte di Akari che di Shiori, la classica amica di infanzia segretamente innamorata di lui, come del resto Jirou lo è di lei. Quante volte lo abbiamo letto/visto questo schema? Solo nel finale sembra acquisire un po' di identità, per poi abbandonarla, perché giustamente bisognava chiudere in maniera aperta, essendo la storia originale ancora in corso.

Akari poi sembra bipolare: un momento lo provoca in maniera spudorata - queste scene sono credo l'unica vera ragion d'essere, per quanto degradante, della serie -, l'altro si emoziona e arrossisce perché lui la chiama per nome (ipotizzo sappiate cosa significhi per i giapponesi, altrimenti informatevi), dopo che lei stessa gli aveva palesemente chiesto di farlo. L'unico spunto in più che ha Akari rispetto a Jirou è che lei quantomeno nel finale riesce a dare forma ai suoi sentimenti, concentrandosi su di lui e non sulla sua originale cotta, Minami, che di fatto le fa capire che non c'è trippa per gatti.

Il problema delle dinamiche dei due protagonisti, più Shiori, è che davvero non raccontano niente di niente. Tra baci dati a caso, continue negazioni della realtà, un fan-service oggettivamente fastidioso e oserei definire volgare (e lo dice uno al quale generalmente un po' di malizia non dispiace), tutto è appiattito all'inverosimile. Come i fondali pastello dell'anime. L'intreccio è una riduzione ai minimi termini di dinamiche relazionali, nelle quali i protagonisti trovano l'unica loro ragion d'essere, se così la possiamo definire. Perché oltre quello nella loro vita non c'è nient'altro. Studio, lavoro, passioni totalmente inesistenti. Nulla, davvero nulla della storia suscita interesse. E, nel momento in cui sembra poterci essere un passo in avanti (un bacio, una frase che esprime palesemente un sentimento di un certo tipo, e capita abbastanza spesso) tutto la scena dopo fa invece tre passi indietro.

Jirou, dopo tutte le frasi di Akari, gli abbracci, la ricerca spasmodica della sua persona, fino all'ultimo respiro non si capacita che lei voglia uscire con lui. Si ritrova con Shiori, una ragazza che ha baciato due (2, DUE) volte, e non fa niente, quando è palese che lei aspetti solo una sua mossa. Shiori getta l'esca, invitandolo a casa sua in ultima istanza (ma anche prima si comporta così più volte) e poi attende a vanvera una mossa che non arriva. Figuriamoci, da un cartonato comprato con i saldi su Amazon che puoi aspettarti? Anche Akari è scritta in maniera inverosimile, perché anche se forse è il personaggio più coerente con se stesso (e nello scriverlo faccio anche un grande sforzo), solo dopo il rifiuto palese di Minami si convince a dare il tutto per tutto con Jirou. Per tutta la serie esteriormente dimostra un palese interesse e nei suoi pensieri c'è un costante rifiuto. Ripeto: bipolare.

Chi vede tante serie, soprattutto commedie romantiche, la differenza tra una storia scritta bene e una obiettivamente meno che mediocre, per non dire pessima, la coglie al volo. Vanno bene i fraintendimenti, va bene l'indecisione, ok il triangolo (a un certo punto una forma geometrica con più vertici, perché buttiamoci dentro anche la tomboy innamorata segretamente di Shiori e il già citato Minami), ok il fanservice (fatto bene però, non così come in questa serie). Ma non basta buttare dentro tutta sta roba in un frullatore per scrivere una buona serie.

Perché quella di "More Than a Married Couple, But Not Lovers" semplicemente non è scrittura: è un susseguirsi di situazioni senza spessore, non consequenziali, non determinanti, che portano tutto a somma zero alla fine. Siamo punto e a capo e abbiamo visto una storia che non emoziona, non insegna nulla, non fa empatizzare con nessuno dei protagonisti, tecnicamente non è niente di particolarmente rilevante, non ha un setting che si distingue da cento altri, è infarcita di cliché e ha degli inneschi narrativi che definire imbarazzanti è dire poco.

Io francamente mi stupisco che vi siano opinioni positive e "pollici in su" per un anime del genere. Ovviamente non mi sorprendo che questa storia, scritta obiettivamente con i piedi - non posso fare paragoni con il manga, ma dubito che si discosti di molto - venda in Giappone, perché di immondizia spacciata per commedia romantica ne arriva a bizzeffe sulle riviste e in TV. Però è veramente uno dei peggiori anime che io abbia mai visto. Sul finire ho dovuto mettere in pausa durante la visione infinite volte e, quando toccava agli ultimi due episodi, prima di affrontarli con tanto coraggio, ho dovuto "spezzare" riguardando i primi tre di "Dangers in my heart". Oddio, personaggi scritti... bene? Con un background? Con delle motivazioni? Che hanno una famiglia e che parlano come degli adolescenti più o meno reali? Fiducia nell'industria ripristinata.

"More Than a Married Couple, But Not Lovers" è invece quanto di peggio possa esserci nel panorama anime oggi. Un vuoto pneumatico di contenuto, eccezion fatta, tirandola per i capelli, per qualche scenetta piccante che, diciamocelo, è pure mediocre e spesso, come detto, volgare e fine a se stessa. A confronto anche un "Hokkaido Gals", per quanto insipido, fa impallidire questo anime. Non parliamo neanche del citato "Dangers...", di "My dress-up darling", "Makeine", persino delle cinque gemelle (per quanto nel complesso non mi sia piaciuto granché), per citare qualche commedia romantica degli ultimissimi anni.

Rivorrei indietro il mio tempo. Grazie.