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6.0/10
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Conobbi l’anime Chobits solo dopo aver visto un’immagine di Kotoko. Io sono sempre stata molto appassionata di tutto ciò che riguardasse la tecnologia o l’utilizzo del computer. E di fatto i Persocom sono computer. L’anime di Chobits riguarda principalmente la storia di un ragazzo vissuto sempre in campagna di nome Hideki, i quale dopo aver fallito gli esami di ammissione all’università, si trasferisce in città. Qui viene a conoscenza dei Persocom, computer dalla forma umana adatti a ogni tipo di attività e programmabili in qualsiasi maniera, arrivando a creare assistenti perfetti, commessi educati e disponibili e quant’altro. Hideki è affascinato da questi Persocom, tuttavia non riuscirà mai a comprarne uno a causa della mancanza di fondi. Difatti troverà il suo Persocom nella pattumiera. La trama non è male, ma è abbastanza vuota. Le situazioni imbarazzanti causate da Hideki lo fanno apparire molto pervertito, è uno dei difetti che maggiormente mi ha colpito. Non è un brutto anime, ma è tutto scontato (salve qualche imprevisto). La cosa che più mi ha disturbato in quest’anime è, che se ero partita con le migliori intenzioni per questi Persocom, alla fine della storia ti rendi conto che non c’è un solo personaggio che non abbia sofferto a causa di questi Androidi, e finisci per odiarli (persino il panettiere che da lavoro a Chii, ha sofferto). Ho trovato molto carina la fine di quest’anime. Do sette, ma è un po’ gonfiato, devo ammetterlo.