Il genere dei metroidvania non è propriamente "moderno" ed invecchiato bene, appartiene ad una generazione cresciuta con le avventure della famiglia Belmont e che ormai viene difficile riproporre a causa della sua natura ripetitiva fatta di backtracking e trial&error, eppure esistono ancora degli esponenti in grado di dire la loro sia nel panorama tripla A (come la serie Metroid) sia in quello degli indie ed è proprio questo il caso di Blasphemous che nel 2019 aveva colpito con il suo immaginario biblico alquanto distorto ed una narrazione che ricordava volutamente quella adottata dai titoli From Software, fatta di spezzoni di storia frammentati tra ambientazioni, personaggi ed oggetti, il titolo prodotto dallo studio spagnolo The Game Kitchen, aveva ricevuto un'eccellente supporto post-game (con tanto di finale alternativo) e grazie al successo ottenuto è riuscito a finanziare un secondo capitolo della serie, ma svanito il fattore novità c'é effettivamente carne al fuoco? Ve lo raccontiamo nella nostra recensione
La trama di Blasphemous 2 prende il via proprio dalla scena post-crediti del DLC del primo capitolo, dove possiamo vedere un misterioso cuore umano con al suo interno una persona formarsi nei cieli delle terre di Custodia, qui verremo a sapere da una misteriosa aiutante chiamata Anunciada che nonostante gli sforzi attuati in precedenza dal Penitente per contrastare il Miracolo, la misteriosa forza divina che si era già manifestata in maniera tangibile sfregiando gli abitanti del posto e creando orrori oltre ogni comprensione per punirli, questa è tornata con lo scopo di dare alla luce un figlio che spargerà il suo volere per il mondo; quasi come se ci fosse una connessione tra i due all'emergere di questa minaccia il Penitente si risveglia dal suo sonno pronto nuovamente a contrastarla, tuttavia la forza ha imparato dai suoi errori passati e per difendere la sua creazione non solo ha fatto sollevare la città dove essa si trova da tre statue, ma ha anche assoldato per fermare il nostro eroe cinque membri dell'Arciconfraternita, ossia Penitenti che hanno perso la fede nella loro crociata e si sono messi al servizio del Miracolo che un tempo combattevano; sarà dunque compito del nostro martire eliminare i cinque reietti e trovare il modo di salire in cima alla città prima che sia troppo tardi.
Dal punto di vista del gameplay Blasphemous 2 rimane estremamente simile al suo predecessore, con una progressione fatta di avanzamento tra le varie location per raggiungere boss e punti chiave ed eventuale backtracking per punti precedentemente inaccessibili, proprio a tal proposito vediamo le vere nuove star della produzione, ossia le armi: chi ha completato il primo capitolo sa infatti che la Mea Culpa, la spada che il Penitente ha precedentemente brandito, è andata distrutta alla fine dell'epopea, a rimpiazzarla sono presenti 3 nuovi strumenti di morte, ossia lo spadone Ruego Al Alba, il mazzafrusto Veredicto e la combo di coltello e stocco Sarmiento e Centella, ognuno di essi caratterizzato da un playstyle differente con la prima che rappresenta l'opzione più bilanciata e che permette di parare e contrattaccare i colpi avversari, il secondo quella più pesante che consente di caricare i colpi per infliggere ingenti danni o infonderlo con il fuoco e l'ultima quella più veloce che consente di mettere a segno raffiche di colpi con alta probabilità di critico, tuttavia le armi non sono solamente degli strumenti offensivi ma anche trasversali, ognuno di essi è infatti in grado di compiere particolari azioni per liberarci la strada, con Ruego che ci consente di fare affondi in caduta per spaccare il terreno fragile, Veredicto che può attivare determinati meccanismi su cui è presente un medaglione dorato o suonare le campane per far comparire delle piattaforme altrimenti invisibili e Sarmiento e Centella in grado di farci entrare in degli specchi che ci proietteranno verso luoghi altrimenti inaccessibili, va inoltre detto che all'inizio dell'avventura ci verrà data la possibilità di scegliere solamente uno di questi tre e dunque la progressione nel regno cambierà in base alla nostra scelta, cosa che aggiunge una leggera e gradita diversità tra le campagne dei giocatori.
Un'altra novità è costituita dallo scultore, nella città principale troveremo infatti un NPC in grado di esporre diverse statue che ci forniranno dei buff e, qualora dovessimo riuscire ad azzeccare una combinazione tra due di esse, ne riceveremo un terzo, escamotage che dunque incoraggia ancora di più l'esplorazione; nell'arsenale del penitente tornano invece i Grani di Rosario (oggetti che conferiscono potenziamenti o abilità passive) e le Preghiere (il corrispettivo delle magie), stavolta affiancate dai Versetti, ossia magie leggermente meno potenti ma che consumano meno fervore e di conseguenza più facili da scagliare in rapida sequenza; è stata infine rivista la progressione delle armi che stavolta si basa sui Simboli del Martirio, ossia oggetti che ci verranno conferiti dopo aver eliminato un boss, esplorando la mappa o addirittura dopo l'eliminazione di un semplice avversario, cosa che costringe a ripulire per bene ogni mappa, mentre la valuta che otterremo eliminando i nemici verrà usata per acquistare dai vari mercanti; torna infine il sistema di Colpa, che ci priverà di parte della nostra barra del fervore alla morte, costringendoci a recuperarla o (qualora si morisse cadendo in un dirupo) a rivolgerci ad uno specifico npc che per un costo (fortunatamente piuttosto irrisorio) la ripristinerà totalmente.
Dal punto di vista tecnico possiamo solo che dire bene: i progressi fatti dal team sono davvero evidenti e rispetto al primo capitolo gli sprite sono molto più curati e dettagliati pur mantenendo quella squisita pixel art che caratterizzava la produzione, le location che visiteremo sono davvero ispirate, i filmati di intermezzo estremamente simili a brevi cartoni animati ed il bestiario con cui ci troveremo a combattere fatto sia di ritorni che di gradite novità, ottimo inoltre il doppiaggio che, dobbiamo dirlo, ci ha fatto preferire l'originale in spagnolo rispetto a quello in inglese in quanto più naturale e ricco del giusto pathos, buona la durata che si attesta circa sulle 20 ore se si vuole completare tutto (e vi incoraggiamo a farlo).
Se proprio dovessimo trovare dei difetti alla produzione sarebbero il poco senso di novità e la curva di difficoltà tendente spesso al troppo facile, una volta esaurito il fattore sorpresa delle nuove armi infatti il titolo si presenta sostanzialmente identico al precedente che se da un lato è una buona cosa dall'altro ci ha lasciato un po' l'amaro in bocca poiché speravamo di vedere di più (tuttavia chi ha apprezzato il primo capitolo probabilmente non risentirà troppo di ciò), per quanto riguarda la difficoltà invece abbiamo reputato la maggior parte dei boss veramente troppo facili (soprattutto se confrontati con quelli del primo) e che possono essere sconfitti a velocità imbarazzanti se si esplora un pochino e si assembla anche solo un abbozzo di build (in tal senso puntare su preghiere e versetti si è rivelato veramente devastante per sciogliere le loro barre di vita), ma in fondo i giocatori più casual potrebbero vedere questo come un plus.
Per quanto non faccia alcun miracolo (quello è compito dell'antagonista) e non rivoluzioni il genere Blasphemous 2 ce la fa comunque, proponendo nuovamente una storia criptica ed interessante dall'inizio alla fine contornata da uno splendido seppur terribile mondo ed il tutto incorniciato da una meravigliosa pixel art, le novità sono poche ma ci sono e reputiamo che chi ha apprezzato la prima crociata del Penitente difficilmente riuscirà a scollarsi da questa, tuttavia al tempo stesso la speranza di vedere qualcosa di più c'era e speriamo sinceramente che con un eventuale terzo capitolo (o possibili DLC) The Game Kitchen proverà a fare il passo più lungo della gamba, siamo certi che Dio (o chi per esso) li aiuterà.
Pro
- Storia criptica ed affascinante che tiene incollati fino alla fine
- Ottimo level design
- Le nuove armi sono una ventata d'aria fresca...
Contro
- ...ma che non basta a svecchiare l'intero concept
- Difficoltà dei boss tendente fin troppo al basso
- Progressione delle armi discutibile
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