Il personaggio di Black Rock Shooter è nato da un illustrazione di un artista freelance, il giapponese Huke, che un giorno preso da chissà quale ispirazione ha disegnato una sorta di Hatsune Miku in una versione dark, con capelli neri e una fiamma blu sull’occhio sinistro. In seguito un musicista, Ryo del gruppo Softcell, ispirato da questa immagine e dal personaggio ha creato una canzone intitolata appunto "Black Rock Shooter" facendola cantare ad Hatsune Miku con il software Vocaloid. In breve il personaggio è diventato famosissimo, al punto che ne è stato realizzato un'oav, una serie anime, un videogame e diversi manga. La particolarità è che in ogni media la storia è diversa.
La storia del videogame inizia nel 2032. Dei misteriosi alieni giungono sulla Terra e apparentemente senza motivo iniziano a sterminare gli umani. Adesso, diciannove anni dopo, nel 2051, gli umani sono sull’orlo dell’estinzione, con solo dodici ultimi uomini sopravissuti. Questi uomini fanno parte di un unità speciale dell’esercito, il PSS (Primary Support Service). Continuamente in lotta contro gli alieni, per avere una qualche speranza di vincere decidono di risvegliare Black Rock Shooter. Dall’aspetto di fragile ragazza di 16 anni, Black Rock Shooter è in realtà un’arma umana creata dall’esercito, e una dei tanti cloni di Sing Love, una misteriosa idol del 2031, che comparve improvvisamente sulla scena diventando in poco tempo la cantante più famosa del mondo. BRS ha pochi ricordi del suo passato e ha difficoltà nel relazionarsi agli altri. Mentre BRS affronta gli alieni, il PSS capta la richiesta di S.O.S di quella che potrebbe essere l’ultima donna sulla Terra, Nana…
Il gioco è diviso in sei stage, suddivise a loro volta in brevi missioni di durata variabile, dalle più brevi che durano solo quattro minuti alle più lunghe che richiedono quindici o venti minuti per essere completate. La maggior parte delle volte lo scopo è quello di andare dal punto A al punto B della mappa affrontando i vari nemici che ci ostacoleranno. Questi saranno visibili sullo schermo, e con un po’ di abilità possono anche essere evitati, tuttavia in alcuni casi per procedere sarà necessario eliminare tutti i nemici o completare obiettivi speciali come scortare alcuni personaggi o trovare oggetti nascosti. Alla fine di quasi ogni missione bisognerà battere un nemico più potente, e alla fine di ogni stage sarà necessario sconfiggere un boss, uno dei sei generali alieni.
Le battaglie si svolgono come quelle di un gioco di stampo jrpg. Dopo essersi scontrati nel livello con un nemico, si viene trasportati in un'altra schermata dove tramite una semplice interfaccia è possibile effettuare le azioni di battaglia.
BRS ha come arma un grosso cannone / mitragliatrice, capace d sparare proiettili, raggi, missili, o di trasformarsi in enorme martello o spadone. Con il tasto quadrato si spara, con il tasto X è possibile mettersi in posizione di difesa e subire meno danni dagli attacchi. Il tasto cerchio è adibito alle schivate. Durante la battaglia oltre ad attaccare, difendersi e schivare gli attacchi, tenendo d’occhio gli HP (hit points), il giocatore deve stare attento a non mandare BRS in “Overheat”. Sparando a raffica e schivando di continuo BRS si surriscalderà, e non sarà possibile compiere nessuna azione per circa 20 secondi, finché non si sarà raffreddata. Nelle battaglie più difficili l’overheat può significare il game over.
Tenendo premuto il tasto L si apre la finestra di selezioni oggetti con i quali è possibile curarsi e guarire da vari status negativi (veleno, paralisi, surriscaldamento), Il tasto R invece apre la finestra Abilità da dove è possibile selezionare gli attacchi speciali con i quali è possibile ad esempio colpire tutti i nemici su schermo o potenziare attacco e difesa.
Alla fine di ogni battaglia BRS guadagna punti esperienza che le permetteranno di salire di livello, aumentando i suoi parametri quali il totale massimo di HP e il valore di attacco e difesa.
A spezzare un po’ la monotonia delle stage a scorrimento ci pensano alcune brevi sezioni in moto. BRS è infatti capace di pilotare una grossa moto creata a suo personale uso, e nella seconda stage “New York” la utilizzerà per spostarsi nelle varie aree. Questo si tramuta in tre livelli in cui BRS sfreccerà sull’autostrada e dovrà schivare con il giusto tempismo i nemici che provengono nel senso opposto.
Il gioco dura appena una decina di ore, tanto basta per arrivare a battere il boss finale e veder scorrere i titoli di coda. Tuttavia, non è finita qui. Il gioco è in realtà molto più lungo. Completare il gioco la prima volta non basta. Alla fine della prima partita quella che verrà mostrata al giocatore sarà la “bad ending”. Per vedere il vero finale, bisogna continuare a giocare: nella seconda partita, alcune missioni contrassegnate da un simbolo speciale devono essere rigiocate una seconda volta, e in base ad alcune scelte del giocatore, la storia subirà delle piccole ma importanti modifiche che porteranno al secondo e vero finale del gioco. E di nuovo non sarà finita qui. Dopo aver ribattuto il boss finale sarà possibile affrontare missioni con obiettivi speciali che richiederanno un certo impegno, e si potranno affrontare di nuovo tutti i boss del gioco, questa volta ad un livello più alto. Solo allora il gioco sarà finito per davvero, e la stessa BRS lo confermerà. E se tutto questo non basta ancora, ci sono obiettivi speciali nelle missioni come ad esempio sconfiggere un certo numero di nemici con una data tecnica, ci sono disegni, brani e filmati da sbloccare, nonché costumi extra con cui vestire BRS, come la divisa scolastica, il costume da bagno o quello da coniglietta (e si, l’hanno messo anche qui).
Completare il gioco al 100% richiede all’incirca 30-32 ore di gioco, che non sono poche per un gioco per PSP.
Per quel che riguarda la grafica, si può dire tranquillamente che l’hardware della Psp non è di certo stato sfruttato al massimo (basta vedere “Crisis Core – Final Fantasy VII” o “God of War – Ghost of Sparta” per vedere a che livello può arrivare la console) ma anche così non ci si può lamentare. I modelli poligonali dei personaggi sono dettagliati quanto basta durante le fasi di gioco, e durante le cut scenes offrono una buona gamma di espressioni facciali. Anche nei livelli l’orizzonte visivo è abbastanza ampio garantendo un buon impatto dell’ambiente che ci circonda, anche se va detto che gli ambienti sono un po’ vuoti e spogli (elemento comunque in linea con la trama del gioco). Ad essere un po’ troppo semplici sono i vari mostri nemici, che durante il gioco si ripetono varie volte cambiando solo di colore a suggerire un aumento della loro potenza.
Il doppiaggio è solo in giapponese ed è di buon livello. A prestare la voce alla protagonista è Maaya Sakamoto, famosa doppiatrice e cantante, voce di Hitomi in Escaflowne. Tra le altre voci importanti vanno sicuramente citati Miyuki Sawashiro (Fujiko in “Lupin – La donna chiamata Mine Fujiko”) e Tomokazu Sugita (Kyon in “La malinconia di Haruhi Suzumiya”). La colonna sonora fa bene il suo lavoro, composta perlopiù da brani di tipo elettro e rock, accompagna il giocatore senza essere troppo monotona o martellante.
Stranamente proprio “Black Rock Shooter” il brano dei Softcell che ha dato inizio a tutto, non è presente nel gioco. Il tema principale è invece “No Scared” cantato dal gruppo “One Ok Rock” che accompagna l’intro animata realizzata dallo studio “Ufotable”.
Black Rock Shooter è un discreto gioco che può regalare parecchie ore di divertimento, a patto di essere fan del personaggio o di questo tipo di giochi. Alla lunga può diventare ripetitivo perché nonostante la gran presenza di extra e obiettivi secondari il fulcro del gioco è sempre lo stesso. Non nascondo che dopo averlo terminato la seconda volta il pensiero di dover completare tutte le missioni extra mi procurava un certo fastidio. Quando poi le missioni iniziano a farsi difficili, e iniziano ad arrivare tre o quattro game over di fila la voglia ti passa completamente, mentre sale sempre più quella di aprire la finestra e lanciare la Psp in strada chiedendosi “Ma chi me lo fa fare? Ormai il gioco l’ho finito!”. Sta al giocatore decidere se ne vale la pena.
Missioni extra a parte comunque, il gioco è abbastanza facile. Arrivare alla fine è più semplice di quello che può sembrare all’inizio. La curva della difficoltà è ben calibrata, e chiunque ha un minimo di esperienza nei gdr può tranquillamente battere il boss finale senza problemi. Discorso diverso appunto per le missioni extra che richiedono la totale padronanza del gioco per essere portate a compimento.
Il videogame realizzato dallo studio “Imageepoch” è disponibile in Giappone dal 25 agosto 2011, ed è uscito anche in una edizione limitata chiamata “White Premium Box” contenente una Figma dell’antagonista del gioco. In America ed Europa invece è uscito il 23 e 24 aprile 2013, sotto etichetta “NIS America” purtroppo solo in versione digitale sul Playstation Store. Per quel che riguarda la localizzazione, il gioco è sottotitolato in inglese, l’italiano non c’è. La traduzione è buona, ma basta conoscere un minimo di giapponese (e se guardate molti anime qualcosa la saprete di sicuro) per rendersi conto che alcune volte nei sottotitoli si tende a sintetizzare delle frasi molto più lunghe.
Black Rock Shooter - The Game - Official Trailer
La storia del videogame inizia nel 2032. Dei misteriosi alieni giungono sulla Terra e apparentemente senza motivo iniziano a sterminare gli umani. Adesso, diciannove anni dopo, nel 2051, gli umani sono sull’orlo dell’estinzione, con solo dodici ultimi uomini sopravissuti. Questi uomini fanno parte di un unità speciale dell’esercito, il PSS (Primary Support Service). Continuamente in lotta contro gli alieni, per avere una qualche speranza di vincere decidono di risvegliare Black Rock Shooter. Dall’aspetto di fragile ragazza di 16 anni, Black Rock Shooter è in realtà un’arma umana creata dall’esercito, e una dei tanti cloni di Sing Love, una misteriosa idol del 2031, che comparve improvvisamente sulla scena diventando in poco tempo la cantante più famosa del mondo. BRS ha pochi ricordi del suo passato e ha difficoltà nel relazionarsi agli altri. Mentre BRS affronta gli alieni, il PSS capta la richiesta di S.O.S di quella che potrebbe essere l’ultima donna sulla Terra, Nana…
Il gioco è diviso in sei stage, suddivise a loro volta in brevi missioni di durata variabile, dalle più brevi che durano solo quattro minuti alle più lunghe che richiedono quindici o venti minuti per essere completate. La maggior parte delle volte lo scopo è quello di andare dal punto A al punto B della mappa affrontando i vari nemici che ci ostacoleranno. Questi saranno visibili sullo schermo, e con un po’ di abilità possono anche essere evitati, tuttavia in alcuni casi per procedere sarà necessario eliminare tutti i nemici o completare obiettivi speciali come scortare alcuni personaggi o trovare oggetti nascosti. Alla fine di quasi ogni missione bisognerà battere un nemico più potente, e alla fine di ogni stage sarà necessario sconfiggere un boss, uno dei sei generali alieni.
Le battaglie si svolgono come quelle di un gioco di stampo jrpg. Dopo essersi scontrati nel livello con un nemico, si viene trasportati in un'altra schermata dove tramite una semplice interfaccia è possibile effettuare le azioni di battaglia.
BRS ha come arma un grosso cannone / mitragliatrice, capace d sparare proiettili, raggi, missili, o di trasformarsi in enorme martello o spadone. Con il tasto quadrato si spara, con il tasto X è possibile mettersi in posizione di difesa e subire meno danni dagli attacchi. Il tasto cerchio è adibito alle schivate. Durante la battaglia oltre ad attaccare, difendersi e schivare gli attacchi, tenendo d’occhio gli HP (hit points), il giocatore deve stare attento a non mandare BRS in “Overheat”. Sparando a raffica e schivando di continuo BRS si surriscalderà, e non sarà possibile compiere nessuna azione per circa 20 secondi, finché non si sarà raffreddata. Nelle battaglie più difficili l’overheat può significare il game over.
Tenendo premuto il tasto L si apre la finestra di selezioni oggetti con i quali è possibile curarsi e guarire da vari status negativi (veleno, paralisi, surriscaldamento), Il tasto R invece apre la finestra Abilità da dove è possibile selezionare gli attacchi speciali con i quali è possibile ad esempio colpire tutti i nemici su schermo o potenziare attacco e difesa.
Alla fine di ogni battaglia BRS guadagna punti esperienza che le permetteranno di salire di livello, aumentando i suoi parametri quali il totale massimo di HP e il valore di attacco e difesa.
A spezzare un po’ la monotonia delle stage a scorrimento ci pensano alcune brevi sezioni in moto. BRS è infatti capace di pilotare una grossa moto creata a suo personale uso, e nella seconda stage “New York” la utilizzerà per spostarsi nelle varie aree. Questo si tramuta in tre livelli in cui BRS sfreccerà sull’autostrada e dovrà schivare con il giusto tempismo i nemici che provengono nel senso opposto.
Il gioco dura appena una decina di ore, tanto basta per arrivare a battere il boss finale e veder scorrere i titoli di coda. Tuttavia, non è finita qui. Il gioco è in realtà molto più lungo. Completare il gioco la prima volta non basta. Alla fine della prima partita quella che verrà mostrata al giocatore sarà la “bad ending”. Per vedere il vero finale, bisogna continuare a giocare: nella seconda partita, alcune missioni contrassegnate da un simbolo speciale devono essere rigiocate una seconda volta, e in base ad alcune scelte del giocatore, la storia subirà delle piccole ma importanti modifiche che porteranno al secondo e vero finale del gioco. E di nuovo non sarà finita qui. Dopo aver ribattuto il boss finale sarà possibile affrontare missioni con obiettivi speciali che richiederanno un certo impegno, e si potranno affrontare di nuovo tutti i boss del gioco, questa volta ad un livello più alto. Solo allora il gioco sarà finito per davvero, e la stessa BRS lo confermerà. E se tutto questo non basta ancora, ci sono obiettivi speciali nelle missioni come ad esempio sconfiggere un certo numero di nemici con una data tecnica, ci sono disegni, brani e filmati da sbloccare, nonché costumi extra con cui vestire BRS, come la divisa scolastica, il costume da bagno o quello da coniglietta (e si, l’hanno messo anche qui).
Completare il gioco al 100% richiede all’incirca 30-32 ore di gioco, che non sono poche per un gioco per PSP.
Per quel che riguarda la grafica, si può dire tranquillamente che l’hardware della Psp non è di certo stato sfruttato al massimo (basta vedere “Crisis Core – Final Fantasy VII” o “God of War – Ghost of Sparta” per vedere a che livello può arrivare la console) ma anche così non ci si può lamentare. I modelli poligonali dei personaggi sono dettagliati quanto basta durante le fasi di gioco, e durante le cut scenes offrono una buona gamma di espressioni facciali. Anche nei livelli l’orizzonte visivo è abbastanza ampio garantendo un buon impatto dell’ambiente che ci circonda, anche se va detto che gli ambienti sono un po’ vuoti e spogli (elemento comunque in linea con la trama del gioco). Ad essere un po’ troppo semplici sono i vari mostri nemici, che durante il gioco si ripetono varie volte cambiando solo di colore a suggerire un aumento della loro potenza.
Il doppiaggio è solo in giapponese ed è di buon livello. A prestare la voce alla protagonista è Maaya Sakamoto, famosa doppiatrice e cantante, voce di Hitomi in Escaflowne. Tra le altre voci importanti vanno sicuramente citati Miyuki Sawashiro (Fujiko in “Lupin – La donna chiamata Mine Fujiko”) e Tomokazu Sugita (Kyon in “La malinconia di Haruhi Suzumiya”). La colonna sonora fa bene il suo lavoro, composta perlopiù da brani di tipo elettro e rock, accompagna il giocatore senza essere troppo monotona o martellante.
Stranamente proprio “Black Rock Shooter” il brano dei Softcell che ha dato inizio a tutto, non è presente nel gioco. Il tema principale è invece “No Scared” cantato dal gruppo “One Ok Rock” che accompagna l’intro animata realizzata dallo studio “Ufotable”.
Black Rock Shooter è un discreto gioco che può regalare parecchie ore di divertimento, a patto di essere fan del personaggio o di questo tipo di giochi. Alla lunga può diventare ripetitivo perché nonostante la gran presenza di extra e obiettivi secondari il fulcro del gioco è sempre lo stesso. Non nascondo che dopo averlo terminato la seconda volta il pensiero di dover completare tutte le missioni extra mi procurava un certo fastidio. Quando poi le missioni iniziano a farsi difficili, e iniziano ad arrivare tre o quattro game over di fila la voglia ti passa completamente, mentre sale sempre più quella di aprire la finestra e lanciare la Psp in strada chiedendosi “Ma chi me lo fa fare? Ormai il gioco l’ho finito!”. Sta al giocatore decidere se ne vale la pena.
Missioni extra a parte comunque, il gioco è abbastanza facile. Arrivare alla fine è più semplice di quello che può sembrare all’inizio. La curva della difficoltà è ben calibrata, e chiunque ha un minimo di esperienza nei gdr può tranquillamente battere il boss finale senza problemi. Discorso diverso appunto per le missioni extra che richiedono la totale padronanza del gioco per essere portate a compimento.
Il videogame realizzato dallo studio “Imageepoch” è disponibile in Giappone dal 25 agosto 2011, ed è uscito anche in una edizione limitata chiamata “White Premium Box” contenente una Figma dell’antagonista del gioco. In America ed Europa invece è uscito il 23 e 24 aprile 2013, sotto etichetta “NIS America” purtroppo solo in versione digitale sul Playstation Store. Per quel che riguarda la localizzazione, il gioco è sottotitolato in inglese, l’italiano non c’è. La traduzione è buona, ma basta conoscere un minimo di giapponese (e se guardate molti anime qualcosa la saprete di sicuro) per rendersi conto che alcune volte nei sottotitoli si tende a sintetizzare delle frasi molto più lunghe.
In definitiva Black Rock Shooter non si può definire di sicuro un gioco imperdibile. Storia e personaggi non sono memorabili, e dopo averlo terminato di loro non resterà molto nel giocatore. Il gioco in sé è invece abbastanza valido, ma bisogna chiudere un occhio sulla ripetitività di fondo.
E’ chiaramente un gioco su licenza, creato per sfruttare il grande successo del personaggio. Personalmente io ho preferito questi personaggi e questa storia alle ragazze piene di problemi e al limite dell’esaurimento nervoso della serie anime.
E’ chiaramente un gioco su licenza, creato per sfruttare il grande successo del personaggio. Personalmente io ho preferito questi personaggi e questa storia alle ragazze piene di problemi e al limite dell’esaurimento nervoso della serie anime.
Una specie si definisce estinta non tanto quando muoiono tutti gli esponenti bensì quando questi raggiongono un numero così basso da essere costretti a riprodursi fra famigliari (con conseguente indebolimento fisico che porterà all'effettiva sparizione totale).
Direi che anche se la ragazza-arma creata partendo da una idol (ooooook...) riuscirà a sterminare gli alieni i problemi del genere umano non verrano risolti.
Seghe mentali a parte, non mi sono mai interessato al personaggio, non ho seguito nessuna delle sue "incarnazioni" e per questa non sarà diverso.
Complimenti a Gianni, non capita spesso di vederlo con una recensione in vetrina
E' vero che la storia non è niente di straordinario, ma comunque il gioco intrattiene fino alla fine, e più o meno a metà gioco c'è un colpo di scena molto importante.
Da fan del personaggio, di Black Rock Shooter, è evidente che il gioco è stato quasi fatto su commissione e che non sia molto ispirato ma la meccanica di base del gameplay è abbastanza intrigante e se riesce a coinvolgere diventa difficile smettere di giocare fino a che non si sono completate tutte le sfide extra, perlomeno così è stato per me.
Come detto sopra, è un po' ripetitivo ma non è diverso da un qualunque gdr dove bisogna passare ore e ore a combattere sempre contro gli stessi mostri per guadagnare qualche livello in più.
Nel complesso il gioco funziona e si fa giocare, l'ostacolo più grande è proprio la storia che ci mette un po' ad ingranare.
@Twinkle: grazie per i complimenti. Mi sa che questa è la prima e anche ultima volta.
personalmente ho giocato ben più delle 32 ore descritte, dato che nulla mi vieta di esplorare e livellare un po' il personaggio senza dover per forza schivare i nemici (per diamine! l'ho atteso tanto questo gioco, voglio farlo durare!)
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