E' noto che i Giapponesi riescono a rendere epico ed assurdo qualsiasi sport. Sono rimaste nella storia, ad esempio, le stramberie calcistiche di Captain Tsubasa (Holly e Benji), ma da qualche anno a questa parte i nostri amici dagli occhi a mandorla sono riusciti a superarle, rendendo i calciatori usciti dalla matita di Yoichi Takahashi dei poveri dilettanti.
A soffiar loro la palma di opera calcistica più epica ed assurda ci ha pensato la software house di Fukuoka Level 5 (Dragon Quest VIII, Rogue Galaxy, la saga del Professor Layton), con la sua saga Inazuma Eleven, che dal 2008 continua a mietere successi sulle console e gli schermi televisivi.
Protagonista della storia il giovane Mark Evans (Mamoru Endou), capitano e portiere dalla squadra di calcio della scuola media Raimon: un ragazzo appassionato di calcio, allegro e volenteroso, che riesce a portare la sua scalcinata squadra al successo dopo alterne vicende.
Inazuma Eleven 3: Ogre all'attacco (Inazuma Eleven 3: The Ogre), da poco uscito in Italia per Nintendo 3DS, è il capitolo che chiude la storia di Mark (la saga prosegue poi con la serie Inazuma Eleven Go, che presenta altri personaggi).
In questo terzo episodio, Mark è passato a giocare in una squadra nazionale, composta da molti dei suoi ex compagni ed avversari di altre scuole giapponesi, la Inazuma Japan.
Mentre la squadra nipponica si allena per prender parte ad un grande torneo internazionale, una oscura minaccia arriva... dal futuro!
Sono, infatti, in viaggio verso il tempo di Mark alcuni misteriosi individui chiamati "Ogre", che intendono sfidare e sconfiggere il giovane portiere, reo di aver fatto appassionare le nuove generazioni al calcio, passatempo frivolo che distoglie i giovani dallo studio e della preparazione paramilitare.
In suo aiuto arriva, fortunatamente, Canon Evans (Kanon Endou), pronipote giunto dal futuro con l'intenzione di salvare il bisnonno.
Unire i giochi di calcio e i giochi di ruolo alla giapponese potrebbe sembrare un'idea folle e fuori di testa, ma Inazuma Eleven 3: Ogre all'attacco riesce in questa stramba impresa regalandoci un gioco interessante.
Salta subito agli occhi, già dal filmato introduttivo, che il gioco è impostato come una sorta di cartone animato giocabile, in cui grandissima importanza è data allo sviluppo della trama e all'approfondimento dei personaggi. Va detto che, essendo il terzo episodio di una serie, Inazuma Eleven 3: Ogre all'attacco ha una continuity piuttosto stretta che lo mette in relazione coi suoi predecessori, presenta sin da subito un foltissimo numero di personaggi che il giocatore dovrebbe già conoscere dai titoli precedenti e nei loro dialoghi si fa molto spesso riferimento alle vicende passate, che hanno segnato il loro carattere. Il giocatore che parte da qui, come il sottoscritto, si troverà quindi un po' spiazzato nel cominciare a conoscere e ricordare tutti i membri del ricchissimo cast. Tuttavia, basta pochissimo per entrare in sintonia con loro, imparare a conoscerne le storie passate, i traumi, i problemi, le peculiarità e venir coinvolti dal piacevolissimo spettacolo di questo cartone animato interattivo.
Per quanto appartenenti a stereotipi ormai consolidati da decenni (il protagonista buono e caro, il ciccione buontempone, il teppistello dal cuore d'oro, l'amico/rivale fighetto che se la tira, l'ex cattivo redento, il ragazzetto piagnone che nasconde la sua vera forza, il ragazzone tutto muscoli, il secchioncello quattrocchi e così via), i personaggi di Inazuma Eleven 3: Ogre all'attacco riescono a spiccare tutti quanti e risulta piuttosto facile affezionarcisi, al punto da dispiacersi quando, ogni tanto, bisogna rinunciare ad alcuni di loro per motivi di trama. Del resto, quella di riuscire a creare un cast di personaggi azzeccato e vincente da esplorare nei vari aspetti della loro personalità è sempre stata un'apprezzatissima caratteristica dei cartoni animati giapponesi di genere sportivo, cui la saga di Level 5 si ispira dichiaratamente.
E' un gioco molto discorsivo, che alterna fasi ricchissime di dialoghi e filmati, fasi "slice of life" con la vita quotidiana/scolastica dei giocatori e le fasi attive vere e proprie, divise fra l'esplorazione degli scenari e le partite di calcio.
Durante le fasi di esplorazione potremo scegliere quattro fra i personaggi della nostra squadra e condurli in giro per città e stadi, negozi e parchi, alla ricerca di oggetti curativi e vari capi di abbigliamento particolari che aumenteranno le prestazioni dei nostri giocatori.
Mentre giriamo, incapperemo negli "incontri casuali" tipici dei j-rpg, che in Inazuma Eleven 3: Ogre all'attacco sono pensati come brevi partitelle di calcio 4 vs 4 contro avversari di poco conto, spesso teppistelli o ragazzetti poco esperti. L'obbiettivo di questi incontri può variare dal fare un gol agli avversari a rubargli la palla una volta entro un tempo limite di 10 minuti, ma sono in ogni caso molto semplici (specie dopo averci preso un po' la mano con le meccaniche di gioco e la crescita dei personaggi) e si risolvono con facilità. Da un certo punto in avanti del gioco, potrà capitare che alcuni dei giocatori affrontati in questi incontri ci chiedano di unirsi a noi (come accadeva ai mostri di Dragon Quest V). Se accetteremo, questi atleti potranno essere usati per costituire una "squadra secondaria", composta anche da calciatori che potremo "trovare" nei distributori di gashapon sparsi per la città, che potremo utilizzare nelle amichevoli o in partite multiplayer contro altri giocatori.
Alcuni fra i personaggi che incontreremo per strada, giocatori o allenatori di altre squadre nipponiche, sfideranno la nostra intera squadra in incontri amichevoli di maggior durata e difficoltà, che potremo poi ripetere quante volte vorremo come allenamento per la nostra squadra.
Ogni partita vinta, sia essa una 4 vs 4, un'amichevole o una partita ufficiale del torneo Football Frontier, donerà punti esperienza ai nostri giocatori (solo i quattro coinvolti nel caso degli incontri casuali e l'intero gruppo dei nostri giocatori, panchinari compresi, nel caso di partite più complesse), che, salendo di livello, miglioreranno le loro statistiche e impareranno nuove tecniche.
Le partite di calcio si giocano sullo schermo inferiore della console e usando esclusivamente il pennino, che permette di spostare i giocatori, interagire con gli avversari e decidere le varie mosse da far compiere ai personaggi.
E' qui che entra in gioco la cosa più stramba e particolare di questo Inazuma Eleven 3: Ogre all'attacco: i nostri giocatori non si limiteranno a scivolate, tiri, pallonetti e passaggi, ma le partite si trasformano ben presto in assurde battaglie all'ultima tecnica segreta. Ogni personaggio ha, infatti, una o più tecniche particolari da usare in campo, conformemente col suo ruolo nella squadra (attaccante, portiere, difensore...) e all'elemento (fuoco, vento, montagna e foresta, uniti in uno schema di debolezze e resistenze) a lui associato. Queste tecniche si imparano man mano che si sale di livello o possono essere insegnate tramite appunti trovati nelle fasi di esplorazione (come le mosse dei mostriciattoli nella saga Pokémon).
Nel creare le abilità dei vari giocatori, in Level 5 si sono decisamente sbizzarriti, creando un'atmosfera epica e paradossale, più vicina a titoli come Le bizzarre avventure di Jojo e Saint Seiya che a Captain Tsubasa, che appare acerbo e fin troppo semplice e "normale" al confronto.
Si va da tiri infuocati a muri difensivi di roccia, da palloni di chewing gum che si sostituiscono a quello vero a manone gigantesche che parano i tiri, passando per evocazioni di dragoni, balene, squali, pinguini, demoni spirituali vari e infinite altre assurdità, che possono essere eseguite persino in coppia (fintanto che i punti energia lo permettono) con altri membri della squadra creando un insieme ancor più delirante e spettacolare.
Un calcio decisamente "da cartone animato", che chiude il realismo in un cassetto e ne getta via la chiave, ma che aiuta Inazuma Eleven 3: Ogre all'attacco a diventare decisamente divertente, spassoso e coinvolgente da guardare e da giocare.
Graficamente, Inazuma Eleven 3: Ogre all'attacco non è proprio all'avanguardia (del resto, è il porting di un gioco uscito in Giappone per Nintendo DS nel 2010, giunto in Europa solo in questa versione rinnovata), ma è decisamente piacevole da guardare.
Nelle fasi di esplorazione, il gioco adotta una grafica del tutto simile a quella dei remake per Nintendo DS della trilogia Dragon Quest IV-V-VI (curata, appunto, dalla stessa Level 5), con personaggi in 2D che si muovono in scenari 3D e la possibilità di ruotare lo schermo per trovare eventuali oggetti nascosti.
Durante le partite, i giocatori si muovono con visuale isometrica in 2D sullo schermo inferiore della console, lasciando allo schermo superiore i filmati poligonali delle mosse speciali e delle azioni.
Il design dei personaggi è molto semplice e stilizzato, conformemente alle serie animate per un pubblico giovane, ma ha un certo carisma ed è molto piacevole a vedersi.
Sono inoltre molto numerose e davvero piacevoli alla vista, a partire dal filmato iniziale, le sequenze animate usate come raccordo fra le varie fasi della storia, che è divisa in vari "capitoli" inframezzati da illustrazioni e anticipazioni.
L'accompagnamento sonoro è molto gradevole e d'atmosfera, al punto che molte musiche realizzate per il gioco sono poi state riutilizzate come colonna sonora del cartone animato omonimo.
Il gioco è interamente in italiano, con nomi di squadre e personaggi occidentalizzati secondo la versione americana/internazionale e con numerosi dialoghi doppiati, non solo nei filmati ma anche come accompagnamento ai testi. Questa è stata una piacevolissima sorpresa, in quanto il doppiaggio è realizzato davvero a regola d'arte, avvalendosi di molti doppiatori esperti (da Davide Garbolino a Renato Novara, da Massimiliano Lotti a Marco Balzarotti, da Cinzia Massironi a Emanuela Pacotto) che donano alle loro interpretazioni un tono vivo e piacevole.
Da segnalare anche la buona resa in italiano della canzone che apre il filmato iniziale, con un testo magari un po' infantile e da sigla di cartone animato in stile Raggi Fotonici, ma sicuramente d'effetto.
Anche a livello sonoro e visivo, Inazuma Eleven 3: Ogre all'attacco fa di tutto per sembrare un cartone animato, più che un gioco, e l'effetto è sicuramente molto piacevole e ben curato.
Bisogna aggiungere, a onor del vero, che esistono altri due, precedenti, "Inazuma Eleven 3", Lampo Folgorante e Fuoco Esplosivo, usciti per Nintendo 3DS in doppia versione qualche tempo fa.
Ogre all'attacco riprende la trama di questi due giochi, come spesso accade con i titoli della saga Pokémon, ampliandola con la vicenda di Canon Evans e della minaccia futuristica della squadra Ogre, mentre la trama "realistica" del torneo Football Frontier è la stessa dei due titoli, qui ampliata con nuove sottotrame, personaggi, tecniche e funzionalità.
Se, dunque, avete già giocato a uno di questi due titoli, Ogre all'attacco risulterà un surplus magari trascurabile. Se, invece, avete giocato ai primi due Inazuma Eleven e vi serve un "Inazuma Eleven 3" da giocare, questa è sicuramente la scelta più completa.
Perfetto per un pubblico giovane, Inazuma Eleven 3: Ogre all'attacco si rivela inaspettatamente essere un gioco molto divertente e accattivante anche per i più grandicelli.
Vale decisamente una partita per gli appassionati di animazione giapponese, specialmente per chi ha dimestichezza con i titoli sportivi e con quelli per ragazzi come Beyblade, Pokémon, Medarot o Yu-gi-oh, dove spesso e volentieri ogni diverbio e persino il destino del mondo si decidono con una partita a carte, trottole, modellini o (come in questo caso) a pallone, dove i ragazzini delle elementari hanno già la barba e posseggono poteri e facoltà straordinarie capaci di far vergognare qualsiasi adulto e dove i match sportivi sono usati come scusa per far risaltare sentimenti e valori come l'amicizia, la correttezza, la lealtà, il coraggio, il perdono, la costanza, la sportività e la fiducia in se stessi e nei propri cari.
Tanto assurdo quanto coinvolgente, Inazuma Eleven 3: Ogre all'attacco è un vero e proprio cartone animato su console, che sarà piacevolissimo poter vivere in prima persona, stupendosi per le tante tecniche astruse che questi piccoli prodigi del calcio tirano fuori durante le partite.
Certo, ci vuole un po' per abituarsi al dislivello di difficoltà fra gli incontri casuali contro i ragazzetti qualunque per strada e le partite del torneo nazionale, sempre all'ultimo respiro e ricchissime di tecniche tanto deliranti e belle da vedere quanto rognose quando gli avversari te le usano contro, vanificando le tue strategie di vittoria, ma il divertimento che se ne ricava è impagabile.
Grazie ad una trama lunga e interessante, a sfide entusiasmanti e ad una funzione multiplayer, il gioco è capace di divertire a lungo.
Il suo ritmo da cartone animato lo rende un gioco complesso e lento, che spende molto tempo nell'approfondire i caratteri dei personaggi, le loro vicende quotidiane e personali, anche attraverso numerosi filmati e dialoghi. Non è quindi un gioco veloce da "una partitella e via", ha bisogno che gli si dedichi del tempo, e magari questo elemento potrebbe infastidire chi, invece, cerca principalmente un gioco di calcio.
Ma Inazuma Eleven 3: Ogre all'attacco non lo è, preferisce essere un gioco di ruolo a tema calcio, che usa il calcio come combattimento e come mezzo per far crescere e sviluppare i suoi personaggi, che preferisce caratterizzare come persone prima che come atleti con un numero sulla maglia.
Essendo il terzo capitolo della serie, partendo da qui ci si perderà sicuramente parecchio nella caratterizzazione dei personaggi, che gioca un ruolo fondamentale, e magari ci vorrà un po' ad abituarsi alle stramberie della storia, ma Inazuma Eleven 3: Ogre all'attacco ci mette poco a farsi amare, e potrebbe facilmente venirvi voglia, com'è successo a me, di recuperare anche i titoli precedenti o la serie televisiva (da questo titolo sono stati tratti la terza saga dell'anime e il film cinematografico).
Pro
- Un vero e proprio cartone animato interattivo
- Ottimo doppiaggio italiano
- Un forte accento posto su trama e personaggi
- Partite di calcio spassose e intriganti
Contro
- Molto discorsivo e dal ritmo lento
- La sua aria un po' infantile e le sue molte assurdità possono scoraggiare
- Fortemente connesso coi titoli precedenti, può spiazzare i neofiti
Penso proprio lo prenderò.
Lunga vita a Inazuma Eleven!
Partire dal 3° capitolo è fattibile? Perdo tanto della caratterizzazione dei PG?
Ciao
Andrea
Che discorsi sono? Si chiama IE 3 (in realtà sarebbe un 3.5, ma vabbé) per qualcosa. Sarebbe stato chiamato IE strikers altrimenti.
Inazuma Eleven 3 è fortemente connesso ai titoli precedenti perché ne continua la storia in maniera diretta (per fare un esempio con un manga simile, è come se fosse "Captain Tsubasa World Youth"). All'inizio si rimane un po' spiazzati perché ti compaiono tremila personaggi che ti parlano di cose che han fatto in passato e che tu dovresti sapere mentre tu pensi solo "E tu chi sei? Che vuoi? Perché mi conosci? Che stai dicendo?", ma basta poco per inquadrarli e il tutto è così coinvolgente che finisci per affezionartici comunque in poco tempo, mentre loro ti raccontano tutta la loro vita e i loro problemi. Dico solo che c'ero partito con "Mah, lo mollerò dopo cinque minuti perché i giochi di calcio mi annoiano" ed è finita che mi ci sono divertito da matti e ho deciso di guardare il cartone per capire la backstory dei personaggi
Dopo un iniziale smarrimento, dunque, il gioco risulta divertentissimo anche per i neofiti, anche se ritengo sia più logico e piacevole farsi tutta la saga in ordine cronologico, tanto più che sono giochi relativamente recenti che si trovano facilmente nei negozi.
Certo, come specificato anche nella recensione, non è un gioco di calcio propriamente detto, perché spende più tempo a parlare delle storie della manager, del nuovo allenatore, dei membri della squadra che si sentono inferiori agli altri o lavorano per aiutare la mamma malata e via dicendo, con numerosi dialoghi e filmati, e anche il calcio è più fantasioso che reale, ma ci si diverte comunque.
Per rispondere a Mak, anche Tomb Raider 3 o Final Fantasy 3 hanno il 3 nel titolo, ma li si può giocare facilmente anche senza sapere nulla dei titoli precedenti. Non è, invece, questo il caso di Inazuma Eleven 3, che ha una trama serratissima e legata ai suoi predecessori.
Era questo il senso del mio "fortemente connesso ai titoli precedenti, può spiazzare i neofiti", ahimé si sa, non possiedo il dono della sintesi, e quando devo sintetizzare mi spiego male
Comunque, come detto su, dopo un'iniziale smarrimento io mi ci son divertito lo stesso anche partendo da qui, e ovviamente se si conosce già il cartone animato (come molti qui) il problema non sussiste.
E poi dovevo pur trovargli qualche difetto per rendere meno sminchiata quella tabella, ah ah
Scusate, ma con questo nuovo layout delle recensioni videogiochi devo ancora prenderci la mano
Di Inazuma Eleven ho solo visto l'anime, e i vari videogiochi non li avevo ancora provati, comincierò da questo titolo e se mi piacerà mi recupererò usati i precedenti.
Peccato però che non abbiano gli stessi doppiatori dell'anime
Invece ecco giusto il tempo di comprare la console e mi annunciano l'Ogre! Nonchè il più completo del trio e gioco che chiude le vicende di Mark *_* (tant'è che il GO neanche so se mai lo prenderò visto che da come lo conosco non mi convince per niente).
Nonostante io sia una grande fan nintendo avrei preferito Inazuma Eleven sulla mia amata Xbox... infatti non ho preso nessun videogioco della serie,mi sono limitata a guardare l'anime^^
Inazuma Eleven è un gioco impostato come un cartone animato, pienissimo com'è di filmati in stile anime (le uniche cose 3D sono i filmati delle mosse speciali durante le partite, che potevano essere benissimo anche a cartone animato e l'effetto era uguale, infatti nella serie tv rendono splendidamente). Non gli serve, quindi, una grafica tridimensionale in HD all'ultima moda (del resto è un gioco che il realismo non sa proprio dove sta di casa), ma va più che bene su una console Nintendo, che ha sempre preferito per i suoi giochi il divertimento e il "cuore" piuttosto che la grafica pompata e l'iper-realismo. Esattamente come fa Inazuma Eleven, che, per fare una citazione colta, "dà un calcio alla ragione" e fa posto a ragazzetti che tirano la palla evocando dragoni, fuoco e fiamme, tigri e pinguini, e che mettono tutto il loro cuore nel giocare in modo corretto insieme ai loro amici, impegnandosi sì per vincere, ma soprattutto per divertirsi (esattamente come dovrebbe fare il giocatore)
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