Il panorama Indie italiano sta attraversando uno dei suoi periodo più floridi. Dopo il buon Lantern recensito pochi giorni fa, ed in attesa di titoli molto promettenti in arrivo nel 2017 come Milanoir e Detective Gallo, è giunto il momento di dedicarsi a Little Briar Rose, avventura grafica di Elf Games uscita inizialmente per dispositivi mobile (Android ed iOs) a metà novembre e da qualche giorno giunta su Steam al prezzo di 7,99 euro. Lasciate dunque che vi narri «di una fiaba senza fine, di una dolce fanciulla, di rose e di spine».
 

Liberamente ed ufficialmente ispirato alla ”Bella addormentata nel boscoLittle Briar Rose vi metterà nei sontuosi panni di un principe azzurro, la cui unica missione è raggiungere il castello della principessa (no, non stiamo parlando di Super Mario Bros, che del resto è un idraulico, mica un principe...) e risvegliarla da un sonno infinito tramite il canonico bacio d’amore.
La giovane Aurora è caduta in questo stato a causa di un maleficio inflittole da neonata dalla crudele Malefica, l’unica abitante del regno che non fu invitata al battesimo da parte dei suoi regali genitori. Malefica si presentò comunque alla cerimonia piena di sdegno e di rabbia col solo scopo lanciare alla principessina un sortilegio, secondo il quale si sarebbe punta con un fuso e tale puntura l'avrebbe uccisa. Le fate del regno riuscirono solo in parte a sovvertire tale magia, trasformando la morte in uno stato di sonno eterno. Il sortilegio non si limitava alla sola Aurora, ma a tutto il regno che è stato infestato da rovi spinosi che bloccano la strada ai pretendenti della principessa. Solo un principe che potesse amare veramente Aurora avrebbe potuto con un solo bacio far sparire il sonno e le spine.

 

Terminata la fase introduttiva inizia il gioco vero e proprio, che come detto ha i connotati di un'avventura grafica, seppur molto semplificata. Una fata tramite un brevissimo tutorial spiega i pochissimi comandi a disposizione. Posizionandosi col cursore del mouse sui personaggi sarà possibile parlare con loro, mentre esaminando alcuni oggetti potremo avere degli hint o raccoglierli. L’interfaccia di gioco, situata nell’angolo in alto a destra, propone soltanto tre tasti: il menu delle opzioni, l’inventario ed un suggerimento delle fate, attivabile tramite soluzione di un mini-rebus che indica su chi o cosa dobbiamo cliccare per procedere dell’avventura nel caso fossimo bloccati. Cosa che accade raramente, essendo i pochi rebus piuttosto semplici e i personaggi non giocanti del regno molto prolissi di informazioni. Tra l’altro il rebus per sbloccare il suggerimento rimane identico finché non si sblocca una nuova area del regno, per cui molto semplici da superare dopo la prima richiesta di aiuto. Le aree complessive sono 4 oltre a quella iniziale, dove troviamo solamente la fata del tutorial che permette il salvataggio della partita, ed in ognuna di esse avremo dei personaggi di diverse razze da aiutare, al fine di ricevere come ricompensa una ampolla contenente il “desiderio” che permette di sbloccare, dopo aver risolto un ulteriore puzzle, la zona successiva. Le prove da affrontare per ottenere tali ampolle richiedono una minima abilità manuale col mouse ed una buona memoria, ma se si fallisce nel cercare di risolverle potremo provarci nuovamente in modo decisamente indolore senza quasi alcuna perdita di tempo.

Questo, purtroppo, è il maggiore difetto di Little Briar Rose, anzi probabilmente l’unico. La durata è molto esigua, difficilmente serviranno più di due ore per arrivare ai titoli di coda, e pure sbagliando ripetutamente nella soluzione dei rebus il tempo da dedicare al titolo rimane piuttosto scarso. Non ci sono quest secondarie o altri motivi per effettuare una seconda run, per cui una volta giunti al game over difficilmente il gioco sarà ripreso in mano, a meno di non voler completare tutti gli obiettivi che Steam propone e che prevedono quantomeno una seconda run, che però durerà ben poco conoscendo già le soluzioni dei vari enigmi.

 

O meglio, un motivo può esserci, ma è un motivo puramente estetico. Ovvero vedere di nuovo il meraviglioso stile grafico che gli Elf Games, per la precisione Fabiola Allegrone, ha creato. Tutti abbiamo presente le vetrate decorate delle cattedrali, quelle che con vetri colorati di varia forma riescono a visualizzare paesaggi e personaggi. Little Briar Rose è semplicemente una stupenda vetrata in movimento, minimo in realtà perché quasi solamente il principe si muove davvero nell’area di gioco. Le schermate di gioco non sono moltissime, ma sono realizzate in modo superbo e da sole meritano sicuramente l’acquisto del titolo, come potete vedere dalle immagini a supporto. Si tratta sicuramente di una scelta stilistica coraggiosa ed innovativa, ma che trasforma il titolo in una piccola gemma da provare assolutamente e da far vedere agli amici, lasciandoli probabilmente straniti.

Buone pure le musiche e gli effetti, anche se alla lunga si nota la ripetitività della main track che non varia per quasi tutta l’avventura.



Giunti al termine di questo articolo è difficile dare un valore numerico a Little Briar Rose. La scarsa durata purtroppo ne mina le potenzialità, ma la parte grafica e stilistica non può che consigliarne l’acquisto. Le versioni mobile hanno un prezzo nettamente più basso (2,99 euro) ed essendo il titolo molto semplice possono essere un ottimo inizio per i giocatori più giovani nel mondo delle avventure grafiche, complice anche una trama facilmente comprensibile, ma non così scontata come si potrebbe pensare. La versione Steam forse poteva costare qualcosa meno vista la brevissima durata, ma rimane comunque un titolo da vedere assolutamente, perchè di titoli con così tanto stile sul mercato non ce ne sono molti.