Nintendo Switch ha solidificato, dal proprio debutto sul mercato di tutto il mondo, un catalogo ricco di titoli provenienti dalle più svariate console di ogni generazione, prediligendo in particolare quei giochi dalla spiccata componente retro.
Non a caso, la serie Azure Striker Gunvolt, pubblicata in origine su Nintendo 3DS, ha trovato una nuova casa nella piattaforma ibrida di Nintendo, attraverso un pacchetto ideale per addentrarsi in questa saga di nicchia, di genere action platform in 2D a scorrimento orizzontale:
Azure Striker Gunvolt: Striker Pack, disponibile sia in versione digitale sul Nintendo eShop sia in un'edizione retail, grazie a Inti Creates. Se apprezzate il franchise Mega Man e siete alla ricerca di un platform che sappia trasmettere feelings analoghi a quest'ultimo, Azure Striker Gunvolt vi accontenterà e lo farà – ciliegina sulla torta – anche per merito di una localizzazione in italiano ben riuscita.

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In un futuro non troppo distante, alcuni membri della società, entrati in possesso di straordinari poteri, sono stati accolti all'interno di una nota corporazione: il gruppo Sumeragi, disposto a concedere rifugio e a dare un nuovo scopo nella vita di tali ''fortunati'' (conosciuti come ''Adepti'').
Uno di questi, è l'impassibile Gunvolt, un ragazzo in grado di controllare a proprio piacimento l'elettricità, e rinomato per essere tra i più formidabili Adepti di Sumeragi.
Un inizio burrascoso ci permette immediatamente di capire che Gunvolt, a differenza della corporazione che dà rifugio agli Adepti, ha ben altri progetti per il suo avvenire; uno tra questi, coincide con l'assassinio di una misteriosa Musa dall'incantevole voce, Lumen, la quale, tuttavia, nascondendosi dietro il gracile corpo di una giovane ragazza, porta Gunvolt all'esitazione.
Joule, custode di Lumen, diventa ben presto motivo per il protagonista di riflettere sul suo futuro all'interno dell'associazione QUILL, da cui finora ha portato avanti e completato ciascuna missione assegnategli. Dopo qualche tempo, il ragazzo decide di dare una svolta alla propria routine, diventando un freelance che, ''per guadagnarsi la pagnotta'' (citando testualmente le sue parole), accetta di tanto in tanto gli incarichi di QUILL, a patto di dare priorità all'annientamento di alcuni pericolosi Adepti, rappresentanti i sette peccati capitali.

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In termini di gameplay, l'azione si svolge in maniera piuttosto tradizionale: in quanto ad ambientazione, ciascuno stage è specchio della personalità di uno dei boss di fine livello, dipingendo quel pizzico di follia che li contraddistingue. Gunvolt si muoverà saltando, effettuando scatti sul terreno e sfruttando una pistola laser personalizzabile per ''lockare'' gli scagnozzi dell'Adepto di turno, fungendo inoltre da mirino per l'uso efficace dei propri poteri elettrici.
Essenzialmente, una scarica elettrica con il tasto A o con il dorsale R è in grado di annientare in pochi secondi ciascun nemico robotico vi si pari davanti; l'impiego di un attacco speciale – la Astrosfera e, avanzando con il proprio livello, un Excalibur elettrico – permetterà di facilitare ulteriormente il lavoro.
I proiettili della pistola di Gunvolt sono personalizzabili tanto quanto le abilità che svilupperà guadagnando esperienza: alcuni consentono di puntare il mirino in alto, a destra, a sinistra o in basso rispetto all'avversario, altri di coprire in diagonale l'area, e altri ancora di puntare contemporaneamente più obiettivi (un uso strategico di quest'ultimi potrebbe rivelarsi salvifico in un certo stage a luci spente). Le skills, al contrario, sono estremamente utili per recuperare vita, ricaricare la barra per mettere a segno le mosse speciali; e queste sono solo alcune di quelle che apprenderete.
Gunvolt è un Mega Man elettrico versatile, che non lascia scampo ad alcun obiettivo su schermo.
Per tale ragione, gli scontri risultano alla portata di tutti, e giusto i boss – che siano Adepti o mecha – richiederanno un po' di cervello e flessibilità nell'uso dei tasti.

Portata a termine una missione, il gioco vi assegnerà delle stelline in base alla vostra performance, registrando il tempo di completamento, il quantitativo di exp ottenuta, e ricompensandovi con dei materiali nascosti da una griglia, scelti dalla CPU o dal giocatore.
Il loot potrà essere successivamente convertito in oggetti equipaggiabili o venduto per guadagnare denaro (opzione alquanto inutile dato che non potrete acquistare nulla di rilevante).
La vostra base per terminare i preparativi prima di procedere al prossimo stage vi consente anche di interagire con Joule, alleata di notevole rilevanza se desiderate ottenere una chance di resurrezione nel corso dei combattimenti più impegnativi: scambiando quattro chiacchiere con la giovane, infatti, nel momento in cui verrete messi al tappeto, Lumen verrà in vostro soccorso non solo recuperando tutta la vostra barra vita, ma anche amplificando i poteri elettrici di Gunvolt, portando a scariche elettriche praticamente illimitate.
Le chance affinché ciò avvenga non sono tuttavia assicurate al 100%, per tale ragione è sempre bene tenere d'occhio gli HP rimasti, riflettendo su un eventuale uso di una mossa speciale di recupero.

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Il secondo capitolo di Azure Striker Gunvolt è, in termini di meccaniche, decisamente simile al predecessore, differendo di pochi elementi: Lumen darà la possibilità di scattare anche mentre si è in aria, ma la vera aggiunta risiede in un ulteriore personaggio giocabile.
Copen, uno dei protagonisti che incontrerete più frequentemente nel primo capitolo, avrà delle proprie sezioni di gioco, portando decisamente più varietà ai combattimenti: il suo moveset si concentra più sull'attacco ravvicinato, e la sua capacità di assimilare le mosse dei boss lo rende un'aggiunta estremamente divertente da controllare.

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Se il gameplay ha subito tutto sommato leggere modifiche, lo stesso non può dirsi della storia.
Il protagonista dovrà affrontare una minaccia più grande della precedente, confrontandosi con Adepti provenienti da tutto il mondo, dunque non più circoscritti alla propria città o zone limitrofe.
Le stesse battaglie, anche contro i nemici più deboli, sono condite da battute di dialogo, non solo presentando OST di sottofondo maggiormente gradevoli; il tutto è stato reso estremamente più interessante, non per nulla la storia si è guadagnata una vera e propria modalità selezionabile dalla schermata principale.

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Al pari della precedente iterazione, il salvataggio per registrare i progressi di gioco avviene manualmente, il che potrebbe risultare un po' seccante nei momenti in cui, al termine di uno stage, si è inevitabilmente gettati nel successivo. In casi del genere, sarebbe stato gradito un check-point all'inizio del nuovo livello.
In maniera analoga al predecessore, gli amanti delle speedrun potranno cimentarsi in una sezione appositamente creata per battere i propri record, affinando ulteriormente le proprie capacità di gioco.

Ripetere un livello, in particolare nel primo Azure Striker, è incentivato dalla raccolta di particolari gemme, necessarie per ottenere il vero finale. In caso contrario, preparatevi a rimanere un po' delusi dalle situazioni di conclusione storia, lasciate praticamente in sospeso.
 
 
Azure Striker Gunvolt: Striker Pack è un platform veloce, divertente e nel suo complesso molto gradevole, sebbene non vi intratterrà molto a causa della scarsa longevità (7-8 ore di gioco massimo). Nonostante la sua trama non brilli di profonda originalità, è in grado di intrattenere dall'inizio alla fine il giocatore, anche quello meno ferrato nel genere, grazie ad un sistema di gioco intuitivo, fluido e dinamico, accompagnato da una localizzazione in italiano e da un doppiaggio giapponese decisamente apprezzabile.
Avremmo giusto preferito un lavoro di restauro grafico migliore per i modelli in 2D dei personaggi, per l'ambientazione e i menu, considerando inoltre un po' di varietà nel look dei nemici incontrati su schermo.