A pochi giorni dall’uscita delle versioni casalinghe del secondo capitolo cinematografico dei Guardiani della Galassia, Telltale Games ci propone il terzo episodio della serie Marvel's Guardians of the Galaxy - The Telltale Series, intitolato “More than a Feeling”. In occasione della release sulla piattaforma Steam abbiamo potuto provare anche il secondo capitolo rilasciato un paio di mesi fa, “Under Pressure”. Andremo ad analizzarli entrambi, ma attenzione, ogni capitolo contiene spoiler riguardo a quanto visto in quello precedente, spoiler del resto già presenti nei trailer di lancio.
Dove eravamo rimasti? Un breve filmato riassuntivo ci ricorda che Starlord era stato ucciso da Hala durante una lotta per il possesso dell’Eternity Forge, reliquia che si è dimostrata molto potente visto che ha riportato in vita lo stesso Peter. Qui si chiudeva il primo episodio di Marvel's Guardians of the Galaxy - The Telltale Series, e qui si apre il secondo.
Contrariamente a quanto si potesse desumere dalla locandina il principale personaggio giocabile del capitolo sarà ancora Peter, e buona parte dei 90 minuti necessari per raggiungere i titoli di coda saranno trascorsi in sua compagnia, con i vari personaggi secondari che si alterneranno di volta in volta al suo fianco. Come ben chiaro dal sopra citato trailer ben presto i Guardiani si imbattono in una vecchia conoscenza, Yondu, che non si esimerà dal dare loro una mano. Le scelte operate in “Tangled Up in Blue” avranno delle ripercussioni, anche se al momento non sembrano influire più di tanto sulla trama generale, quanto sulle ambientazioni che andremo a visitare durante l’avventura. Queste risultano sicuramente superiori come numero, ma complice la durata complessiva invariata spesso rimane il pensiero che alcune location siano state abbandonate troppo in fretta e potessero essere sfruttate in modo migliore. Nel corso dell’avventura ci troveremo di fronte ad un bivio narrativo, dovendo scegliere se dare una mano a Rocket o a Gamora. Avendo provato entrambe le strade, la scelta si rivela non del tutto influente, in quanto a conti fatti le due componenti principali di ogni missione, ovvero il ritrovamento di Nebula ed una splendida e malinconica introspezione nel passato di Rocket, verranno comunque visionate in ogni caso, per poi giungere ad una parte finale comune in cui tutto terminerà con altri duelli basati principalmente sui quick time event e con un nuovo “finale” che ci lascia in sospeso verso il terzo episodio.
È questo il principale difetto del secondo episodio di Marvel's Guardians of the Galaxy - The Telltale Series, l’abuso del QTE associato a cutscene spesso lente e lunghi dialoghi, raramente carichi della ironia che contraddistingue i Guardiani, tranne una esilarante conversazione con Groot, ovviamente del tutto inutile visto che il nostro amico legnoso è risaputo che conosce una sola frase...
In Under Pressure di enigmi veri e propri ne incontriamo solo uno, risolvibile in pochi minuti usando i tre gadget di Starlord già conosciuti (Rocked Boots, Time Scanner e Radio). Tutto è incentrato sulla narrazione, ma quest’ultima appare piuttosto slegata fra flashbacks e trame secondarie tanto da mettere dubbi su quale sia la trama principale da seguire ed il ritmo appare piuttosto lento ed a tratti soporifero. Rimane l’amaro in bocca, visto che la caratterizzazione dei nuovi personaggi è piuttosto buona, soprattutto di Yondu - che però vedremo per poco tempo.
Dal punto di vista delle locations siamo sui livelli del primo episodio, ma la scarsa longevità di ogni sezione non permette di dare un giudizio approfondito, tranne che per il pianeta su cui si svolge la missione del nostro procione preferito che è senza alcun dubbio il migliore come livello dettaglio e stile grafico. Ottime infine le tracce audio, poche ma di qualità egregia e senz’altro degne di essere contenute dell’Awesome Mix di Peter Quill.
Si parte di nuovo con un recap, stavolta cortissimo e nemmeno così ben doppiato. Pochi secondi ed appare il logo di Marvel's Guardians of the Galaxy - The Telltale Series. Le premesse non sembrano delle migliori, ma una serie di memorie di Peter e Gamora dal ritmo crescente e dalla storia appassionante fa subito cambiare idea. La parte narrativa che si era rivelata fiacca in Under Pressure inizia a prendere il volo, ed in More than a Feeling attrae notevolmente tanto che l’ora e mezzo necessaria per giungere ai titoli di coda scorre via velocissima lasciandoci in pasto all’hype di vedere cosa accadrà dopo. Subito dopo i flashback incontreremo un nuovo personaggio, non visibile nei trailer e nel materiale rilasciato pre-lancio. Evitiamo dunque di rovinare la sorpresa, ma dobbiamo giocoforza sottolineare il suo impatto sulla trama della serie in quanto è il vero punto forte del terzo capitolo. Anche il contrasto fra Gamora e sua sorella Nebula avrà un ruolo molto importante, come si può intuire già dalla immagine di preview dell’episodio, di cui ne sarà un tema ricorrente.
Come nei precedenti capitoli More than a Feeling basa tutto sulla narrazione, i pochi scontri sono come ormai sappiamo risolvibili tramite semplici quick time event in cui oltre ai cursori (o, meglio, a tasti WASD) dovremo premere esclusivamente qualche tasto del mouse, la E o la Q, con un tempo di reazione necessario per portare a termine la “sfida” piuttosto permissivo. Molto più appaganti le sezioni di dialogo, in cui grazie alle solite scelte multiple dovremo raggiungere determinati risultati per poter procedere nella missione. Di puzzle ne abbiamo solo uno anche in questo episodio, più gratificante rispetto a quelli già visti in precedenza. Molto molto belle infine la scene di intermezzo, che stavolta non risultano fiacche e noiose, ma finalmente divertenti nello stile tipico dei Guardiani della Galassia. Memorabili un paio di scambi di battute di Drax e Rocket con Starlord, degni delle migliori wikiquote del cinema.
A differenza di quanto visto in Under Pressure la storia scorre via in modo piuttosto lineare e fino alla parte finale non ci sono particolari differenza causate dalle scelte operate in precedenza. Sarà proprio sul finire del gioco in cui dovremo prendere una decisione importantissima che sicuramente avrà grosse ripercussioni nelle linee narrative degli ultimi due episodi.
Le locations create per More than a Feeling sono decisamente buone, pur non eccellendo come realizzazione. Il nuovo membro del gruppo invece risulta davvero ben realizzato, sia a livello poligonale dove le uniche critiche si possono muovere al volto, ma a ben pensarci non è così incoerente con l’universo Marvel, sia come animazioni e come doppiaggio, davvero ottimo. Infine un paio di effetti speciali audio e video durante i flashback non mancheranno di stupire piacevolmente. Da sottolineare che i piccoli problemi di controllo utilizzando al classica accoppiata mouse+tastiera del mondo PC che esistevano nel primo episodio sono stati del tutto eliminati.
Dove eravamo rimasti? Un breve filmato riassuntivo ci ricorda che Starlord era stato ucciso da Hala durante una lotta per il possesso dell’Eternity Forge, reliquia che si è dimostrata molto potente visto che ha riportato in vita lo stesso Peter. Qui si chiudeva il primo episodio di Marvel's Guardians of the Galaxy - The Telltale Series, e qui si apre il secondo.
Contrariamente a quanto si potesse desumere dalla locandina il principale personaggio giocabile del capitolo sarà ancora Peter, e buona parte dei 90 minuti necessari per raggiungere i titoli di coda saranno trascorsi in sua compagnia, con i vari personaggi secondari che si alterneranno di volta in volta al suo fianco. Come ben chiaro dal sopra citato trailer ben presto i Guardiani si imbattono in una vecchia conoscenza, Yondu, che non si esimerà dal dare loro una mano. Le scelte operate in “Tangled Up in Blue” avranno delle ripercussioni, anche se al momento non sembrano influire più di tanto sulla trama generale, quanto sulle ambientazioni che andremo a visitare durante l’avventura. Queste risultano sicuramente superiori come numero, ma complice la durata complessiva invariata spesso rimane il pensiero che alcune location siano state abbandonate troppo in fretta e potessero essere sfruttate in modo migliore. Nel corso dell’avventura ci troveremo di fronte ad un bivio narrativo, dovendo scegliere se dare una mano a Rocket o a Gamora. Avendo provato entrambe le strade, la scelta si rivela non del tutto influente, in quanto a conti fatti le due componenti principali di ogni missione, ovvero il ritrovamento di Nebula ed una splendida e malinconica introspezione nel passato di Rocket, verranno comunque visionate in ogni caso, per poi giungere ad una parte finale comune in cui tutto terminerà con altri duelli basati principalmente sui quick time event e con un nuovo “finale” che ci lascia in sospeso verso il terzo episodio.
È questo il principale difetto del secondo episodio di Marvel's Guardians of the Galaxy - The Telltale Series, l’abuso del QTE associato a cutscene spesso lente e lunghi dialoghi, raramente carichi della ironia che contraddistingue i Guardiani, tranne una esilarante conversazione con Groot, ovviamente del tutto inutile visto che il nostro amico legnoso è risaputo che conosce una sola frase...
In Under Pressure di enigmi veri e propri ne incontriamo solo uno, risolvibile in pochi minuti usando i tre gadget di Starlord già conosciuti (Rocked Boots, Time Scanner e Radio). Tutto è incentrato sulla narrazione, ma quest’ultima appare piuttosto slegata fra flashbacks e trame secondarie tanto da mettere dubbi su quale sia la trama principale da seguire ed il ritmo appare piuttosto lento ed a tratti soporifero. Rimane l’amaro in bocca, visto che la caratterizzazione dei nuovi personaggi è piuttosto buona, soprattutto di Yondu - che però vedremo per poco tempo.
Dal punto di vista delle locations siamo sui livelli del primo episodio, ma la scarsa longevità di ogni sezione non permette di dare un giudizio approfondito, tranne che per il pianeta su cui si svolge la missione del nostro procione preferito che è senza alcun dubbio il migliore come livello dettaglio e stile grafico. Ottime infine le tracce audio, poche ma di qualità egregia e senz’altro degne di essere contenute dell’Awesome Mix di Peter Quill.
Si parte di nuovo con un recap, stavolta cortissimo e nemmeno così ben doppiato. Pochi secondi ed appare il logo di Marvel's Guardians of the Galaxy - The Telltale Series. Le premesse non sembrano delle migliori, ma una serie di memorie di Peter e Gamora dal ritmo crescente e dalla storia appassionante fa subito cambiare idea. La parte narrativa che si era rivelata fiacca in Under Pressure inizia a prendere il volo, ed in More than a Feeling attrae notevolmente tanto che l’ora e mezzo necessaria per giungere ai titoli di coda scorre via velocissima lasciandoci in pasto all’hype di vedere cosa accadrà dopo. Subito dopo i flashback incontreremo un nuovo personaggio, non visibile nei trailer e nel materiale rilasciato pre-lancio. Evitiamo dunque di rovinare la sorpresa, ma dobbiamo giocoforza sottolineare il suo impatto sulla trama della serie in quanto è il vero punto forte del terzo capitolo. Anche il contrasto fra Gamora e sua sorella Nebula avrà un ruolo molto importante, come si può intuire già dalla immagine di preview dell’episodio, di cui ne sarà un tema ricorrente.
Come nei precedenti capitoli More than a Feeling basa tutto sulla narrazione, i pochi scontri sono come ormai sappiamo risolvibili tramite semplici quick time event in cui oltre ai cursori (o, meglio, a tasti WASD) dovremo premere esclusivamente qualche tasto del mouse, la E o la Q, con un tempo di reazione necessario per portare a termine la “sfida” piuttosto permissivo. Molto più appaganti le sezioni di dialogo, in cui grazie alle solite scelte multiple dovremo raggiungere determinati risultati per poter procedere nella missione. Di puzzle ne abbiamo solo uno anche in questo episodio, più gratificante rispetto a quelli già visti in precedenza. Molto molto belle infine la scene di intermezzo, che stavolta non risultano fiacche e noiose, ma finalmente divertenti nello stile tipico dei Guardiani della Galassia. Memorabili un paio di scambi di battute di Drax e Rocket con Starlord, degni delle migliori wikiquote del cinema.
A differenza di quanto visto in Under Pressure la storia scorre via in modo piuttosto lineare e fino alla parte finale non ci sono particolari differenza causate dalle scelte operate in precedenza. Sarà proprio sul finire del gioco in cui dovremo prendere una decisione importantissima che sicuramente avrà grosse ripercussioni nelle linee narrative degli ultimi due episodi.
Le locations create per More than a Feeling sono decisamente buone, pur non eccellendo come realizzazione. Il nuovo membro del gruppo invece risulta davvero ben realizzato, sia a livello poligonale dove le uniche critiche si possono muovere al volto, ma a ben pensarci non è così incoerente con l’universo Marvel, sia come animazioni e come doppiaggio, davvero ottimo. Infine un paio di effetti speciali audio e video durante i flashback non mancheranno di stupire piacevolmente. Da sottolineare che i piccoli problemi di controllo utilizzando al classica accoppiata mouse+tastiera del mondo PC che esistevano nel primo episodio sono stati del tutto eliminati.
Gli ultimi due episodi di Marvel's Guardians of the Galaxy - The Telltale Series sono dunque piuttosto diversi fra loro, a fronte di un Under Pressure non certo esaltante i Telltale ci hanno proposto un More than a Feeling di ottima fattura, seppur ancora ancorato a meccaniche piuttosto semplificate, ma impreziosito da una trama che inizia a diventare sempre più interessante e ad eliminare qualche buco narrativo esistente. Il voto complessivo tiene conto di entrambi i titoli, ma Episodio 3 preso da solo meriterebbe sicuramente un voto più alto di qualche punto. Non stupisce e forse non può stupire, ma diverte, appassiona e tiene in sospeso il giocatore che non vedrà l’ora di sapere come finirà questa vicenda. Un paio di mesi e vedremo il quarto episodio. Saranno due mesi lunghi…
Pro
- Trama decisamente migliorata
- Nuovi personaggi ben caratterizzati
- Ottimo comparto audio
Contro
- Gameplay ancora piuttosto semplicistico
- Episodio 2 fiacco
- Una mezz’oretta in più ad episodio non avrebbe guastato
Nel caso di TWD Season 3, ad esempio, mi aspettavo di meglio, dato che la prima e la seconda stagione mi erano piaciute abbastanza da ricominciarli più volte. Un peccato che anche Marvel's Guardians sia stato finora soggetto a questi ''sbalzi'' nella sceneggiatura.
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