Ormai è un dato di fatto, gli sviluppatori più o meno piccoli stanno facendo a gara per pubblicare i loro titoli sulla nuova nata in casa Nintendo. E chi sono i TheGentleBros per non cavalcare l'onda e proporre il loro gioco CatQuest in versione Switch?
Il gioco si propone come un Action-RPG leggero ed immediato in cui vestiremo i panni di un giallo mici-Eroe, in un'ambientazione fantasy popolata da gatti antropomorfi, alle prese con un altrettanto micioso antagonista. Come ogni buon RPG che si rispetti saremo spinti a potenziarci di livello in livello e a recuperare gli equipaggiamenti migliori, in una classicissima (e in questo caso semplificata) progressione, allo scopo di sconfiggere la nostra nemesi.
La storia è volutamente semplice: il malvagio Drakoth, dopo aver rapito la sorella del protagonista, lo obbliga a sconfiggere quattro draghi che infestano le tranquille lande, obbligando il povero felino a girare in lungo e in largo il mondo. Il compito di approfondire il background e la storia di questo strano mondo micioso è delegato alle missioni secondarie e a luoghi specifici, lasciando al giocatore la facoltà di scegliere se scoprire di più a riguardo o no.
Il controllo sul nostro eroe sarà diretto, potendolo muovere in tempo reale sulla mappa di gioco e nelle locazioni in essa contenute. Alla pressione di un tasto attaccheremo i nostri nemici con la spada (o qualsiasi arma avremo equipaggiato) oppure lanceremo una delle 4 magie che possiamo scegliere tra circa una decina totali. La particolarità del sistema magico è che l'energia magica, necessaria a lanciare gli incantesimi, si ricaricherà soltanto colpendo i nemici in corpo a corpo. Questo stratagemma obbliga ad alternare magia e spada in egual misura. L'ultima azione a disposizione è quella della schivata, assolutamente indispensabile per poter sconfiggere la maggior parte dei nemici. Infatti ogni nemico attacca seguendo un pattern visualizzato in anticipo e combinare attacco e schivata con questo pattern è fondamentale per averne la meglio. Se all'inizio questa impostazione si rivela azzeccata e sfidante il giusto, con il crescere delle ore di gioco la ripetitività del tutto farà scemare una parte dell'interesse e della sfida. I più smaliziati si ritroveranno ad ignorare il livello consigliato per affrontare determinate quest, in quanto un attento uso della schivata permetterà di avere la meglio, non certo così agevolmente, di mostri sulla carta molto più forti di noi.
La parte RPG è estremamente semplice, purtroppo al limite del banale. Per modificare le caratteristiche del personaggio (danno fisico, danno magico, salute e armatura) dovremo recuperare diversi pezzi di equipaggiamento, divisi in armi, armature ed elmi, dai numerosi forzieri sparsi per il reame. La particolarità è che ogni pezzo recuperato oltre al primo non andrà a intasare inutilmente l'inventario ma potenzierà il pezzo già in nostro possesso. Questo farà si che spesso equipaggiamenti più comuni risulteranno via via più potenti dei pezzi rari, avendone trovate molte più copie rispetto al resto. Ad ogni passaggio di livello le caratteristiche verranno aumentate di un valore prefissato, impedendo di fatto qualsiasi personalizzazione che vada aldilà della scelta dell'equipaggiamento. Le magie inoltre sono potenziabili, previo pagamento di somme incrementali di denaro da versare agli appositi santuari.
Tutto il gioco fa leva su doppi sensi, battute e giochi di parole relativi alla commistione tra mondo fantasy e felino, con risultati spesso ironici che strapperano più di qualche sorriso. Visiteremo la Gatpitale, dove il Re è un leone, la Pianura delle Fusa, la Caverna del Miagolio e via dicendo. La localizzazione italiana è fatta molto bene e non si è nemmeno perso molto dell'humor originale. Le citazioni al classico mondo dei giochi di ruolo e una goliardica presa in giro sono presenti e vive. Peccato che spesso la ripetitività di fondo del gioco non faccia apprezzare queste sfumature, portando il giocatore a saltare a piè pari intere linee di testo solo per poter avanzare nella storia, senza prestarvi poi molta attenzione. L'end game è molto flebile e più che esplorare il mondo alla ricerca di qualche forziere dimenticato non si è spinti a proseguire poi molto oltre i titoli di coda.
Il gioco si propone come un Action-RPG leggero ed immediato in cui vestiremo i panni di un giallo mici-Eroe, in un'ambientazione fantasy popolata da gatti antropomorfi, alle prese con un altrettanto micioso antagonista. Come ogni buon RPG che si rispetti saremo spinti a potenziarci di livello in livello e a recuperare gli equipaggiamenti migliori, in una classicissima (e in questo caso semplificata) progressione, allo scopo di sconfiggere la nostra nemesi.
La storia è volutamente semplice: il malvagio Drakoth, dopo aver rapito la sorella del protagonista, lo obbliga a sconfiggere quattro draghi che infestano le tranquille lande, obbligando il povero felino a girare in lungo e in largo il mondo. Il compito di approfondire il background e la storia di questo strano mondo micioso è delegato alle missioni secondarie e a luoghi specifici, lasciando al giocatore la facoltà di scegliere se scoprire di più a riguardo o no.
Il controllo sul nostro eroe sarà diretto, potendolo muovere in tempo reale sulla mappa di gioco e nelle locazioni in essa contenute. Alla pressione di un tasto attaccheremo i nostri nemici con la spada (o qualsiasi arma avremo equipaggiato) oppure lanceremo una delle 4 magie che possiamo scegliere tra circa una decina totali. La particolarità del sistema magico è che l'energia magica, necessaria a lanciare gli incantesimi, si ricaricherà soltanto colpendo i nemici in corpo a corpo. Questo stratagemma obbliga ad alternare magia e spada in egual misura. L'ultima azione a disposizione è quella della schivata, assolutamente indispensabile per poter sconfiggere la maggior parte dei nemici. Infatti ogni nemico attacca seguendo un pattern visualizzato in anticipo e combinare attacco e schivata con questo pattern è fondamentale per averne la meglio. Se all'inizio questa impostazione si rivela azzeccata e sfidante il giusto, con il crescere delle ore di gioco la ripetitività del tutto farà scemare una parte dell'interesse e della sfida. I più smaliziati si ritroveranno ad ignorare il livello consigliato per affrontare determinate quest, in quanto un attento uso della schivata permetterà di avere la meglio, non certo così agevolmente, di mostri sulla carta molto più forti di noi.
La parte RPG è estremamente semplice, purtroppo al limite del banale. Per modificare le caratteristiche del personaggio (danno fisico, danno magico, salute e armatura) dovremo recuperare diversi pezzi di equipaggiamento, divisi in armi, armature ed elmi, dai numerosi forzieri sparsi per il reame. La particolarità è che ogni pezzo recuperato oltre al primo non andrà a intasare inutilmente l'inventario ma potenzierà il pezzo già in nostro possesso. Questo farà si che spesso equipaggiamenti più comuni risulteranno via via più potenti dei pezzi rari, avendone trovate molte più copie rispetto al resto. Ad ogni passaggio di livello le caratteristiche verranno aumentate di un valore prefissato, impedendo di fatto qualsiasi personalizzazione che vada aldilà della scelta dell'equipaggiamento. Le magie inoltre sono potenziabili, previo pagamento di somme incrementali di denaro da versare agli appositi santuari.
Tutto il gioco fa leva su doppi sensi, battute e giochi di parole relativi alla commistione tra mondo fantasy e felino, con risultati spesso ironici che strapperano più di qualche sorriso. Visiteremo la Gatpitale, dove il Re è un leone, la Pianura delle Fusa, la Caverna del Miagolio e via dicendo. La localizzazione italiana è fatta molto bene e non si è nemmeno perso molto dell'humor originale. Le citazioni al classico mondo dei giochi di ruolo e una goliardica presa in giro sono presenti e vive. Peccato che spesso la ripetitività di fondo del gioco non faccia apprezzare queste sfumature, portando il giocatore a saltare a piè pari intere linee di testo solo per poter avanzare nella storia, senza prestarvi poi molta attenzione. L'end game è molto flebile e più che esplorare il mondo alla ricerca di qualche forziere dimenticato non si è spinti a proseguire poi molto oltre i titoli di coda.
Cat Quest è un Action-RPG semplice, con delle belle idee ed uno spirito di fondo ironico e leggero. Purtroppo la storia non è conclusiva, lasciando molti dubbi senza risposta, il sistema di combattimento e crescita ha delle innovazioni ma alla lunga si rivela essere ripetitivo e poco sfruttato. Un gioco semplice, adatto forse a chi non ha molta dimesticheza col genere o ai più giovani che si approcciano per la prima volta al genere, attratti magari dall'ambientazione puccettosa. Gli altri dovrebbero prenderlo in considerazione solo come passatempo da prendere alla leggera, molto alla leggera, per passare qualche ora spensierata.
Pro
- Ironico e sornione
- Grafica curata
- Alcune innovazioni apprezzabili
Contro
- Ripetitivo
- Storia inconcludente o quasi
- Sistema di crescita al limite del banale
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