Ritrovarsi nei luoghi tristemente famosi di Raccoon City risveglia in ogni fan storico della serie una ventata di sentimenti nostalgici, mentre induce nei nuovi fan quelle sensazioni di terrore oppressivo che, con qualche pixel in meno, erano ben note già da tempo e che sono ritornate in grande spolvero.
Resident Evil 2 è un vero survival horror, di quelli che ti costringono a centellinare i proiettili e nei quali si vive una costante sensazione di impotenza, di fronte al male soverchiante che avanza, deambula, rantola, lentamente ma inesorabilmente. I morti viventi sono davvero inarrestabili e - salvo situazioni più fortunate - serviranno dai 6 ai 12 colpi alla testa di pistola (alla difficoltà standard) per lasciarli definitivamente stesi al suolo. Saranno quindi richiesti calma e sangue freddo per evitare di farsi prendere dal panico e sprecare colpi preziosi. Un valido aiuto viene dalle armi da fianco come coltello e granate. Con il primo si possono risparmiare colpi accoltellando i cadaveri ancora al suolo per evitare che si rialzino, con le seconde si possono fare danni o stordimenti ad area molto utili in caso di inferiorità numerica. Tutte si possono infine utilizzare per respingere all'ultimo momento i calorosi baci delle varie armi batteriologiche. Purtroppo però neanche il coltello è eterno e dopo qualche uso si romperà, costringendoci a non abusare neanche dell'arma bianca.
La sezione nella centrale di polizia è sicuramente la più ispirata tra quelle che ci troveremo ad affrontare. Girare tra i corridoi sporchi di sangue della centrale, con il terrore di vedere entrare da una finestra sfondata all'improvviso vari ammassi di carne e marcescenza, restituisce davvero lo spirito che per tanto tempo è stato abbandonato in favore di un approccio molto più action. Nessun attacco corpo a corpo, nessuna schivata repentina, tutto quello che abbiamo è la nostra arma ed una corsa neanche troppo veloce. Il nostro passo è volutamente incerto; la caratterizzazione di Leon e Claire è in questo remake molto più dettagliata e spinge sul fatto che i due si trovano a vivere quest'incubo per la prima volta. Sono decisamente azzeccati i loro improperi e le frasi di sconforto che lanciano ogni volta che uno zombie si avvicina o si rialza; lo sono meno alcune cutscene in cui mostrano sicurezze "old-style" che forse non appartengono più a queste nuove realtà.
Le due campagne sono molto simili tra loro e, terminata la prima, scegliendo la modalità "Nuova Partita 2" (esistono due run leggermente diverse per personaggio) la seconda vedrà alcuni tagli di situazioni che abbiamo già vissuto, nonostante i punti di contatto tra i due ragazzi non saranno tantissimi e permetterà di accedere al vero finale. Il primo giro è ovviamente quello che vi consigliamo di godervi appieno, perchè dal secondo in poi, a meno di non provare la difficoltà estrema (molto dura, ma non la peggiore del gioco), l'aver già vissuto la maggior parte delle situazioni abbasserà di tanto il livello di adrenalina nel giocatore. Per di più se si sceglie di iniziare con Leon, il giro con Claire sembrerà ancora più semplice, viste le armi che le vengono messe a disposizione. Molto di impatto le fasi in cui si cercherà di camminare senza emettere alcun rumore per cercare di non farsi scoprire dai licker (che invece in quanto a rumori sinistri non se ne risparmieranno di certo), o quelle in cui correremo in giro per la mappa mentre i passi pesanti del Tyrant ci seguiranno ovunque. Qualche sospensione dell'incredulità la abbiamo quando notiamo alcune armi batteriologiche che sono impossibilitate dal gioco ad oltrepassare alcune porte, rendendo più semplice la vita del player a cui basta stare dietro la soglia per diventare inattaccabile dai nemici. Infine i rompicapi, resi più moderni e meno macchinosi, non rallentano il ritmo di gioco anzi vi si intersecano alla perfezione. Le campagne di Sherry ed Ada sono state rinnovate e riportate con nuovo spirito (introducendo anche sezioni inedite che non vi sveliamo), garantendo un approfondimento migliore anche di questi due personaggi comprimari.
Come già anticipato nella nostra prova della demo, tecnicamente il gioco è davvero molto valido. Le immagini in 4K HDR sono pulite e dettagliate, con fps sempre stabili a 60, anche se dobbiamo registrare qualche piccolo difetto dovuto a texture che si rovinano se osservate da certe angolazioni (spesso si tratta di pareti lucide tipo quelle di marmo) ed al drastico calo di dettaglio e di fps per i nemici in "lontananza" (parliamo comunque di massimo una decina di metri in game). Gli effetti particellari sono invece di ottimo livello ed il dettaglio dei volti, esclusa qualche rigidità sporadica, è molto buono. Il comparto audio tocca invece picchi di assoluta eccellenza, nella sua essenzialità. Rarissime tracce musicali fanno da contraltare ad un silenzio pieno di rumori sinistri e di suoni gutturali da far gelare il sangue, contribuendo in modo importante a stati d'animo sempre sul filo del jump scare (dinamica di cui si è giustamente poco abusato). Pecca in alcuni punti il doppiaggio italiano, con toni a volte fuori contesto, dovuti al fatto che molto spesso i doppiatori si trovano ad interpretare delle frasi senza sapere in realtà quello che sta succedendo su schermo.
Ritornando a parlare del gameplay puro, Resident Evil 2 Remake è uno shooter in terza persona senza tanti fronzoli e che, se giocato almeno a difficoltà standard, richiede un po' di impegno per mirare correttamente i caracollanti nemici alla desta. Le loro movenze poco prevedibili a volte ci inducono a mancare un colpo di un soffio, facendo arrabbiare anche i nostri alter ego. Il backtracking è sempre molto presente e, a meno di non voler optare per delle speedrun, difficilmente ritornando nelle varie zone ci potremo sentire totalmente al sicuro. La telecamera è quasi sempre sulla spalla del personaggio, ma in alcune sezioni ci ritroveremo con inquadrature che strizzano l'occhio a quella telecamera fissa che tempo fa fece le fortune della saga. Affrontare poi nemici più agili e veloci come i licker o grossi e forti come la maggior parte dei boss richiederà, complice soprattutto l'impossibilità di schivare attacchi, di avere una buona mira e mantenere il sangue freddo, visto che spesso i punti deboli saranno abbastanza piccoli.
Menzione finale la meritano i contenuti bonus sbloccabili terminando le varie campagne, tra cui "The 4th Survivor", una campagna che giocheremo nei panni di Hunk, uno sfortunato agente della Umbrella che cercherà di sopravvivere nei luoghi già noti con risorse ridotte al minimo e nemici in quantità industriali.
Conclusioni
Pro
- Gameplay moderno con spirito "old school", un mix indovinato;
- Storia reinterpretata e miglior caratterizzazione di tutti i personaggi;
- Comparto video molto buono ed audio eccellente;
- Un vero survival horror sotto tutti i punti di vista.
Contro
- Doppiaggio italiano non sempre preciso;
- Qualche calo di texture e di frame rate in lontananza.
insomma consigliate di iniziare con Claire giusto e poi con Leon? la longevità alla ifne è davvero 20 ore in totale?
Scegli liberamente con chi iniziare, con Claire godi solo di un arsenale leggermente più semplice da usare. La longevità dipende molto da chi ci gioca: io personalmente ho finito la mia prima campagna - quella teoricamente più lunga - in 6 ore e mezza, facendo molto backtracking anche per recuperare cose superflue che avevo lasciato indietro (e sbloccare obiettivi). Ovviamente dal counting sono escluse le morti e tutte le volte che uno può decidere di ricaricare la partita, quindi - sempre considerando l'abilità del player - 10 ore sono forse un po' eccessive, ma non troppo. Chiaramente va rivisto il tutto se si gioca a facile o ad estremo.
Nel computo totale delle ore però va messa anche la rigiocabilità, che per me si attesta su buoni livelli, data dalle campagne aggiuntive e dalla voglia di rigiocarsi quelle di Claire e Leon per sbloccare armi e bonus. A mio parere a RE2 Remake si finisce per giocarsi per ben più di 20 ore
Riguardo le schivate capisco quello che dici e sono anche d'accordo (siamo ormai abituati a giochi in cui i personaggi fanno di tutto, figurarsi una semplice schivata); però in quel caso forse sarebbe stato troppo semplice. Solo un paio di nemici avrebbero potuto comunque metterci in difficoltà. Diventava complicato bilanciare il gameplay con pg agili e nemici rantolanti ... quindi presumo si sia preferito optare per l'old style e non essere costretti ad aumentare il numero o a variare la tipologia delle armi batteriologiche.
dico solo che i pg ci fanno una figura barbina e mi spiace per loro
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.