Siamo ormai pronti a gustarci la serie televisiva di The Witcher prodotta da Netflix. L'hype generato da questa attesa è discretamente alto e siamo certi che saranno tantissimi gli spettatori della prima ora.
In occasione dell'uscita della serie TV prodotta da Netflix e prevista in arrivo domani 20 dicembre, abbiamo ancora un po' di tempo per conoscere meglio (o ripassare per alcuni) il mondo creato dalla penna di Andrzej Sapkowski, talentuoso scrittore fantasy polacco.
Il mondo dipinto dall'autore è quello di un medioevo cupo, rude, a tratti oppresso da questa commistione di mondi che ha portato sulla terra la magia, ma anche mostri e demoni, da cui la gente normale fatica a proteggersi. In questo contesto si inserisce Geralt di Rivia (interpretato dal Superman Henry Cavill), che nella vita fa proprio il cacciatore di demoni; dopo essere stato addestrato da Vesemir ed aver superato una serie di prove (chiamate "Rito delle Erbe") ad elevato tasso di mortalità è riuscito a diventare uno Strigo. Questa mutazione consente diversi vantaggi, come la visione notturna, longevità, sensi e caratteristiche fisiche superiori a quelle umane, oltre alla possibilità di utilizzare una magia basica nota come "segni"; tra gli svantaggi ricordiamo solo la sterilità, comunque nulla di invalidante per la vita di tutti i giorni. Proprio queste diversità fanno sorgere una grande contraddizione: la gente si serve dei witcher per eliminare i mostri, eppure considera anche loro come tali, costringendoli di fatto a vivere ghettizzati (così come gli elfi ed i nani) e lontano dalla società.
Questo accentua nel Lupo Bianco (uno degli appellativi di Geralt) una naturale predisposizione ad essere totalmente neutrale e super partes, arrivando anche a rifiutare contratti nei quali si chiede di uccidere soggetti che sono indifesi o innocui (anche se si tratta sempre di creature soprannaturali), oppure rari, come draghi. A questo si aggiunga una diffidenza sempre più marcata nei confronti degli esseri umani che spesso, nella sua lunga vita, ha scoperto essere ben peggiori dei mostri che pagavano per uccidere.
La trilogia videoludica racconta una storia stand alone che inizia dove terminano i libri, presentando quindi un ciclo narrativo successivo che si ispira alle vicende di Sapkowski (e non mancano tantissimi riferimenti ai libri) e che procede e termina per conto suo. La casa di sviluppo polacca CD Projekt Red (attualmente impegnata con un videogioco di genere completamente diverso, Cyberpunk 2077) ha contribuito alla diffusione in tutto il mondo di quest'opera altrimenti destinata a rimanere di nicchia (i libri erano un cult soltanto in Europa dell'est ed in Russia), grazie soprattutto al livello elevatissimo di cura per la scrittura dei titoli, che hanno reso alla perfezione le atmosfere, i personaggi e gli eventi raccontati.
La serie TV invece prenderà spunto direttamente dai libri, non dai videogames che ne sono già un adattamento, quindi a quanti vedranno dei cambiamenti senza aver prima letto il materiale cartaceo, consigliamo di riflettere e contare fino a 10, prima di gridare allo scandalo. Negli scorsi mesi una di queste critiche riguardava le due spade (una in acciaio per gli umani e una in argento per i mostri), che Geralt nei videogiochi porta in contemporanea per esigenze di gameplay, mentre nei libri (e nella serie) il protagonista sceglie sempre quella più adatta alla situazione lasciando una delle due su Rutilia (o Roach, in inglese), la sua famosa cavalla.
I personaggi chiave attorno a cui ruoterà la serie sono il protagonista, ovviamente, ma anche Yennefer e Ciri. La prima è una strega molto potente ed è la compagna di vita e la persona più simile ad un'amata per il Lupo Bianco, seppur con tutte le sfumature che un rapporto tra due anime così forti ed indipendenti possono nascere. Infatti la relazione tra i due è piuttosto complicata e non sempre fianco a fianco; per enormi parti di trama della trilogia Yen viene data per dispersa dallo Strigo, seppur entrambi sanno di non poter davvero rinunciare all'altro.
Cirilla Fiona Elen Riannon è invece considerata da Geralt (e da Yennefer, ma in modo più distaccato) come una figlia ed il suo sangue nobile ne fa sia l’erede al trono di Cintra che parte fondamentale per la realizzazione di un'antica ed oscura profezia. Di fatto è attorno a Ciri, l'unica umana del trio, che si sviluppano le vicende dei libri e del terzo e più famoso capitolo dei videogames, Wild Hunt.
Il mondo in cui si sviluppano le vicende è enorme e ricchissimo di personaggi caratterizzati in maniera sopraffina: ricordiamo Triss, un'altra bellissima maga amica di Yen ed innamorata dello strigo, oppure il bardo Dandelion miglior amico dello stesso, truffatori di basso rango, potentissimi sovrani che decidono le sorti di imperi in guerra, passando per normali famiglie di contadini di fronte a problemi ordinari e meno ordinari. In tutto questo si muove Geralt di Rivia, capace con la sua serafica fermezza di trattare allo stesso modo con chiunque gli si pari davanti, di non perdonare i furbi e le ingiustizie gratuite, pur senza mai schierarsi nettamente nei "buoni" di stampo classico.
«È incredibile fino a che punto siano tutti turbati dalla mia neutralità.» dirà in una delle sue celebri frasi lo strigo più famoso del mondo.
The Witcher è una serie TV che verrà resa disponibile nel famoso serivizio di streaming a partire da domani 20 dicembre.
Vi lasciamo al trailer ufficiale della serie, fateci sapere cosa ne pensate nei commenti.
In occasione dell'uscita della serie TV prodotta da Netflix e prevista in arrivo domani 20 dicembre, abbiamo ancora un po' di tempo per conoscere meglio (o ripassare per alcuni) il mondo creato dalla penna di Andrzej Sapkowski, talentuoso scrittore fantasy polacco.
Il mondo dipinto dall'autore è quello di un medioevo cupo, rude, a tratti oppresso da questa commistione di mondi che ha portato sulla terra la magia, ma anche mostri e demoni, da cui la gente normale fatica a proteggersi. In questo contesto si inserisce Geralt di Rivia (interpretato dal Superman Henry Cavill), che nella vita fa proprio il cacciatore di demoni; dopo essere stato addestrato da Vesemir ed aver superato una serie di prove (chiamate "Rito delle Erbe") ad elevato tasso di mortalità è riuscito a diventare uno Strigo. Questa mutazione consente diversi vantaggi, come la visione notturna, longevità, sensi e caratteristiche fisiche superiori a quelle umane, oltre alla possibilità di utilizzare una magia basica nota come "segni"; tra gli svantaggi ricordiamo solo la sterilità, comunque nulla di invalidante per la vita di tutti i giorni. Proprio queste diversità fanno sorgere una grande contraddizione: la gente si serve dei witcher per eliminare i mostri, eppure considera anche loro come tali, costringendoli di fatto a vivere ghettizzati (così come gli elfi ed i nani) e lontano dalla società.
Questo accentua nel Lupo Bianco (uno degli appellativi di Geralt) una naturale predisposizione ad essere totalmente neutrale e super partes, arrivando anche a rifiutare contratti nei quali si chiede di uccidere soggetti che sono indifesi o innocui (anche se si tratta sempre di creature soprannaturali), oppure rari, come draghi. A questo si aggiunga una diffidenza sempre più marcata nei confronti degli esseri umani che spesso, nella sua lunga vita, ha scoperto essere ben peggiori dei mostri che pagavano per uccidere.
La trilogia videoludica racconta una storia stand alone che inizia dove terminano i libri, presentando quindi un ciclo narrativo successivo che si ispira alle vicende di Sapkowski (e non mancano tantissimi riferimenti ai libri) e che procede e termina per conto suo. La casa di sviluppo polacca CD Projekt Red (attualmente impegnata con un videogioco di genere completamente diverso, Cyberpunk 2077) ha contribuito alla diffusione in tutto il mondo di quest'opera altrimenti destinata a rimanere di nicchia (i libri erano un cult soltanto in Europa dell'est ed in Russia), grazie soprattutto al livello elevatissimo di cura per la scrittura dei titoli, che hanno reso alla perfezione le atmosfere, i personaggi e gli eventi raccontati.
La serie TV invece prenderà spunto direttamente dai libri, non dai videogames che ne sono già un adattamento, quindi a quanti vedranno dei cambiamenti senza aver prima letto il materiale cartaceo, consigliamo di riflettere e contare fino a 10, prima di gridare allo scandalo. Negli scorsi mesi una di queste critiche riguardava le due spade (una in acciaio per gli umani e una in argento per i mostri), che Geralt nei videogiochi porta in contemporanea per esigenze di gameplay, mentre nei libri (e nella serie) il protagonista sceglie sempre quella più adatta alla situazione lasciando una delle due su Rutilia (o Roach, in inglese), la sua famosa cavalla.
I personaggi chiave attorno a cui ruoterà la serie sono il protagonista, ovviamente, ma anche Yennefer e Ciri. La prima è una strega molto potente ed è la compagna di vita e la persona più simile ad un'amata per il Lupo Bianco, seppur con tutte le sfumature che un rapporto tra due anime così forti ed indipendenti possono nascere. Infatti la relazione tra i due è piuttosto complicata e non sempre fianco a fianco; per enormi parti di trama della trilogia Yen viene data per dispersa dallo Strigo, seppur entrambi sanno di non poter davvero rinunciare all'altro.
Cirilla Fiona Elen Riannon è invece considerata da Geralt (e da Yennefer, ma in modo più distaccato) come una figlia ed il suo sangue nobile ne fa sia l’erede al trono di Cintra che parte fondamentale per la realizzazione di un'antica ed oscura profezia. Di fatto è attorno a Ciri, l'unica umana del trio, che si sviluppano le vicende dei libri e del terzo e più famoso capitolo dei videogames, Wild Hunt.
Il mondo in cui si sviluppano le vicende è enorme e ricchissimo di personaggi caratterizzati in maniera sopraffina: ricordiamo Triss, un'altra bellissima maga amica di Yen ed innamorata dello strigo, oppure il bardo Dandelion miglior amico dello stesso, truffatori di basso rango, potentissimi sovrani che decidono le sorti di imperi in guerra, passando per normali famiglie di contadini di fronte a problemi ordinari e meno ordinari. In tutto questo si muove Geralt di Rivia, capace con la sua serafica fermezza di trattare allo stesso modo con chiunque gli si pari davanti, di non perdonare i furbi e le ingiustizie gratuite, pur senza mai schierarsi nettamente nei "buoni" di stampo classico.
«È incredibile fino a che punto siano tutti turbati dalla mia neutralità.» dirà in una delle sue celebri frasi lo strigo più famoso del mondo.
The Witcher è una serie TV che verrà resa disponibile nel famoso serivizio di streaming a partire da domani 20 dicembre.
Vi lasciamo al trailer ufficiale della serie, fateci sapere cosa ne pensate nei commenti.
Questo grazie ad un'interpretazione grafica eccellente, con la vetta del 3° capitolo e a cui fanno "tutti" riferimento quando c'è da creare fan-art.
Le scelte di netflix rischiano inevitabilmente di scontrarsi con questo senso comune, per non farlo dovranno puntare sulle storie, sulla narrazione e sulla recitazione, se saranno in grado benissimo, altrimenti il rischio delusione c'è.
concordo pienamente, ma puntare sulla recitazione, con un attore mono espressione, la vedo dura...
Il progetto sembra sia stato realizzato con grande attenzione, speriamo bene.
Non è che Geralt cambiasse troppo espressione eh. Considerando che, se ricordo bene, i witcher sopprimono le emozioni, almeno esteriormente. Era sempre abbastanza distaccato, che parlasse con Ciri o con il mercante di turno.
Come hai giustamente detto, i Witcher sono quanto di più inespressivo ci sia nel mondo. Sarebbe da scrivere a lettere cubitali per tutti quelli che si aspettano un'interpretazione di Cavill fatta alla maniera di Johnny Depp o di Jim Carrey.
Perchè "non esternare emozioni" ok ma essere un robot no.
Comunque non c'è solo Gerald e compagni, i personaggi sono svariati e alcuni particolarmente espressivi.
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