Direttamente dall'evento Hands on di Bandai Namco al quale siamo stati invitati, arrivano le nostre impressioni dalla prova della demo di One Punch Man: A Hero Nobody Knows, il titolo di prossima uscita sulle nostre console.
Cominciamo subito con il dire una cosa: il gioco può essere davvero divertente, a patto di non aspettarsi un picchiaduro ultratecnico e performante. Abbiamo avuto per le mani un convincente titolo che segue la scia del manga ed anime da cui è tratto, intrattiene senza impegnare troppo.
Fare un picchiaduro con le premesse da cui parte One Punch Man non era semplice. Nel manga abbiamo un protagonista talmente, ma talmente op, da rischiare la depressione per noia e renderlo competitivo in un videogame rappresentava un'ardua sfida. Ecco perchè in realtà il gioco parte da una base totalmente diversa: inizieremo creando e personalizzando il nostro eroe, con lo scopo di fargli scalare le gerarchie dell'Associazione degli Eroi.
L'editor del personaggio, in pieno stile Bandai Namco, è di una profondità disarmante. C'è talmente tanta roba con cui addobbare il personaggio (se avete giocato a Code Vein potete vagamente capire), che non sarebbe possibile raccontarvi tutto. Non solo vestiti, capelli e le loro colorazioni, ma anche e soprattutto una vagonata di accessori, che vanno dagli occhiali alle armi, passando per pupazzetti ed ali.
Passate le ore che vi ci vorranno per decidere come abbigliare e chiamare il vostro eroe, vi ritroverete in un open world, piuttosto limitato (almeno inizialmente) e comunque utile solo come pretesto per acquisire missioni, nei panni di un eroe novellino ma ambizioso, pronto a puntare alla classe S. Girando per la città ci imbatteremo in preoccupati cittadini che ci chiederanno di svolgere semplici compiti, in eroi già famosi che potrebbero parlarci o ignorarci e nella sede degli eroi, dove ci verranno consegnate le varie missioni.
Ma il succo del gioco sono ovviamente i combattimenti contro le minacce di vario livello alla popolazione. L'aspetto più evidente è, in pieno stile Arena, un combattimento molto arcade e senza troppa profondità nelle varie combo (attacco leggero, pesante, proiezione, parata e schivata), che tradisce una certa legnosità di fondo. Ogni eroe ha i suoi punti di forza (come ad esempio il combattimento ravvicinato o a distanza) e la chiave degli scontri è che spesso saremo supportati da personaggi di classe superiori con cui combattere in tag. L'opzione più innovativa è senza dubbio la modalità attesa. Data la palese inferiorità del nostro combattente rispetto agli avversari, il nostro scopo sarà resistere il tempo necessario all'arrivo di Saitama, che ovviamente concluderà lo scontro con un solo colpo.
Una variante durante gli scontri è costituita da eventi casuali, come una caduta di meteoriti, che possono colpire tutti i partecipanti alla battaglia intervenendo in maniera importante sulla vita dei coinvolti.
Per quello che abbiamo potuto provare, il gioco sembra essere bilanciato e divertente, senza prendersi troppo sul serio. Ricordiamo che l’uscita di One Punch Man: A Hero Nobody Knows è prevista per il 28 febbraio 2020 su PS4, Xbox One e PC.
Cominciamo subito con il dire una cosa: il gioco può essere davvero divertente, a patto di non aspettarsi un picchiaduro ultratecnico e performante. Abbiamo avuto per le mani un convincente titolo che segue la scia del manga ed anime da cui è tratto, intrattiene senza impegnare troppo.
Fare un picchiaduro con le premesse da cui parte One Punch Man non era semplice. Nel manga abbiamo un protagonista talmente, ma talmente op, da rischiare la depressione per noia e renderlo competitivo in un videogame rappresentava un'ardua sfida. Ecco perchè in realtà il gioco parte da una base totalmente diversa: inizieremo creando e personalizzando il nostro eroe, con lo scopo di fargli scalare le gerarchie dell'Associazione degli Eroi.
L'editor del personaggio, in pieno stile Bandai Namco, è di una profondità disarmante. C'è talmente tanta roba con cui addobbare il personaggio (se avete giocato a Code Vein potete vagamente capire), che non sarebbe possibile raccontarvi tutto. Non solo vestiti, capelli e le loro colorazioni, ma anche e soprattutto una vagonata di accessori, che vanno dagli occhiali alle armi, passando per pupazzetti ed ali.
Passate le ore che vi ci vorranno per decidere come abbigliare e chiamare il vostro eroe, vi ritroverete in un open world, piuttosto limitato (almeno inizialmente) e comunque utile solo come pretesto per acquisire missioni, nei panni di un eroe novellino ma ambizioso, pronto a puntare alla classe S. Girando per la città ci imbatteremo in preoccupati cittadini che ci chiederanno di svolgere semplici compiti, in eroi già famosi che potrebbero parlarci o ignorarci e nella sede degli eroi, dove ci verranno consegnate le varie missioni.
Ma il succo del gioco sono ovviamente i combattimenti contro le minacce di vario livello alla popolazione. L'aspetto più evidente è, in pieno stile Arena, un combattimento molto arcade e senza troppa profondità nelle varie combo (attacco leggero, pesante, proiezione, parata e schivata), che tradisce una certa legnosità di fondo. Ogni eroe ha i suoi punti di forza (come ad esempio il combattimento ravvicinato o a distanza) e la chiave degli scontri è che spesso saremo supportati da personaggi di classe superiori con cui combattere in tag. L'opzione più innovativa è senza dubbio la modalità attesa. Data la palese inferiorità del nostro combattente rispetto agli avversari, il nostro scopo sarà resistere il tempo necessario all'arrivo di Saitama, che ovviamente concluderà lo scontro con un solo colpo.
Una variante durante gli scontri è costituita da eventi casuali, come una caduta di meteoriti, che possono colpire tutti i partecipanti alla battaglia intervenendo in maniera importante sulla vita dei coinvolti.
Per quello che abbiamo potuto provare, il gioco sembra essere bilanciato e divertente, senza prendersi troppo sul serio. Ricordiamo che l’uscita di One Punch Man: A Hero Nobody Knows è prevista per il 28 febbraio 2020 su PS4, Xbox One e PC.
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