Nonostante il mondo dei videogiochi sia pieno di killer di ogni sorta, Agente 47 è il personaggio che per eccellenza viene associato alla figura del sicario prezzolato, ma come e quando è nata la sua leggenda?
Il debutto di Hitman avviene nel 2000 su Playstation 1 con una formula particolare: il giocatore viene lanciato all’ingresso di un certo livello dove, ricorrendo ad astuzia e travestimenti, deve uccidere un certo obiettivo e fuggire, il tutto ovviamente cercando di non lasciare tracce né tanto meno farsi scoprire.
La formula viene raffinata capitolo dopo capitolo così come la grafica che ha sempre spinto al massimo la piattaforma corrente. Arrivato il momento del debutto di Agente 47 su Playstation 4 e Xbox One, la casa di sviluppo IO Interactive decide di osare puntando a standard qualitativi altissimi per un progetto finale che il definire ambizioso è dire poco. Hitman su Playstation 4 e Xbox One esce con un singolo livello alla volta e, dopo 6 capitoli, una storia inedita su Agente 47 prende vita. Questa scelta ha permesso a IO Interactive di tenere una cura tecnica estremamente alta e un’attenzione per i particolari, intesi anche in senso di meccaniche, altrimenti impensabile. A distanza di quasi 5 anni e con ben 3 cambi di publisher alle spalle, la spy story iniziata in Siberia vede ora il suo epilogo su Hitman III.
La verità è che i contratti erano tutti stati richiesti dallo stesso misterioso Cliente Ombra, il quale aveva portato Agente 47 e la ICA ad eliminare inconsapevolmente degli importanti membri di punta di un’associazione segreta chiamata Providence. Providence tira le fila dell’economia mondiale controllandone di fatto buona parte dell’andamento tramite menti d’eccellenze, disponibilità pressoché illimitate e accordi fra i personaggi più influenti del mondo.
Nel secondo capitolo della trilogia è Providence ad assoldare la ICA. Agente 47 viene messo così sulle tracce del Cliente Ombra e dei suoi pericolosi alleati che vogliono smantellare Providence. Anche questa volta nulla è come sembra e il misterioso individuo si scopre essere Lucas 'Agente 6' Grey, amico d’infanzia di 47 con cui condivide la triste sorte di essere stato un inconsapevole burattino per Providence. Le due macchine di morte costruite per il solo scopo di uccidere decidono quindi di allearsi per vendicarsi dei loro potenti padroni ed è in questo terzo capitolo che la storia di intrighi e cospirazioni raggiunge il suo climax sfoderando una narrazione molto più incalzante che funge da base per i livelli che si andranno a superare. Ora eliminare il bersaglio non è più un lavoro: è personale.
Senza conoscere la storia dei primi due capitoli è difficile godersi a pieno Hitman III, ma è proprio per questo che all’inizio del gioco vi è un recap delle due precedenti avventure, le quali sono completamente giocabili in quest’ultimo capitolo acquistando i relativi DLC a pagamento sullo store oppure sbloccabili automaticamente e gratuitamente con i salvataggi dei rispettivi capitoli. Così come poter (ri)giocare le 6 missioni del primo Hitman su Hitman II con tutte le rifiniture del secondo capitolo era un vero piacere, lo stesso succede in Hitman III per le vecchie 12 missioni principali, a cui poi si aggiungono le 4 extra della campagna Paziente Zero più tutti gli Elusive Target, per un’esperienza di gioco estremamente variegata.
Vale quindi la pena acquistare il pacchetto completo e avere tutte le 18 missioni principali su Hitman III? Se è solo per la storia no perché il filmato iniziale la introduce in modo sufficientemente veloce e piacevole, ma se la formula di Hitman piace allora il discorso cambia.
Ogni livello è unico ed estremamente divertente da completare nonché ricco di contenuti da scoprire che vanno oltre la semplice ‘quest principale’. Una volta ottenuto accesso ad una certa Location si potranno affrontare i Contratti e gli Elusive Target ad essa legati, ovvero nuove missioni ambientate nello stesso posto, sebbene tal volta vi siano delle modifiche più o meno pesanti, ma con personaggi e obiettivi diversi. I Contratti possono venire creati anche dai giocatori mentre gli Elusive Target sono sfide ‘a tema’ che arrivano a coinvolgere anche personaggi bizzarri come il duo di Mamma ho Perso l’Aereo o l’attore Sean Bean.
Hitman III migliora ulteriormente la formula già collaudata dei precedenti sia con comandi e movenze più fluide e precise sia con l’introduzione di meccaniche completamente nuove e una IA ancora più sofisticata che rende l’esplorazione dei livelli estremamente divertente. Giocare sulle reazioni dei PNG è parte integrante del fascino del gameplay e, una volta presa la mano, elaborare strategie sempre più sofisticate per scatenare improbabili azioni a catena vi trascinerà in un sadico loop dove vi ritroverete a voler giocare e rigiocare le stesse missioni per eliminare gli obiettivi in modi sempre più strampalati e scenografici.
Sparare allo scienziato megalomane-venditore di organi nel suo ufficio dopo aver superato tutti i controlli di sicurezza e senza mai essersi fatti beccare da una videocamera o una guardia è bello, ma tirargli una banana per farlo scivolare sulla pozza d’acqua mentre cade dal palazzo passando per la porta che avete aperto prima è decisamente più divertente, no?
Senza bisogno di architettare da zero strampalati piani, il gioco fornisce diversi consigli e strategie più o meno semplici da attuare per attirare i bersagli in certi luoghi o creare comunque buone occasioni per eliminarli senza farsi scoprire. Studiare i movimenti dei bersagli da uccidere o di NPG da stordire per rubarne vestiti o oggetti, capire cosa serva per poter accedere a determinate aree senza destare sospetti e soprattutto come ottenere il necessario senza lasciare tracce non è solo divertente, ma soprattutto estremamente stimolante.
I livelli offrono moltissime sfide aggiuntive per mettere ulteriormente alla prova i giocatori e il fatto che non esista una sola strategia per raggiungere un obiettivo è ciò che rende ogni successo su Hitman così appagante e questa trilogia ha portato tale concetto al suo massimo, rendendo di fatto Hitman III molto più di un semplice gioco stealth.
Gioco testato su Playstation 4.
Il debutto di Hitman avviene nel 2000 su Playstation 1 con una formula particolare: il giocatore viene lanciato all’ingresso di un certo livello dove, ricorrendo ad astuzia e travestimenti, deve uccidere un certo obiettivo e fuggire, il tutto ovviamente cercando di non lasciare tracce né tanto meno farsi scoprire.
La formula viene raffinata capitolo dopo capitolo così come la grafica che ha sempre spinto al massimo la piattaforma corrente. Arrivato il momento del debutto di Agente 47 su Playstation 4 e Xbox One, la casa di sviluppo IO Interactive decide di osare puntando a standard qualitativi altissimi per un progetto finale che il definire ambizioso è dire poco. Hitman su Playstation 4 e Xbox One esce con un singolo livello alla volta e, dopo 6 capitoli, una storia inedita su Agente 47 prende vita. Questa scelta ha permesso a IO Interactive di tenere una cura tecnica estremamente alta e un’attenzione per i particolari, intesi anche in senso di meccaniche, altrimenti impensabile. A distanza di quasi 5 anni e con ben 3 cambi di publisher alle spalle, la spy story iniziata in Siberia vede ora il suo epilogo su Hitman III.
Attenzione, i prossimi tre paragrafi della recensione contengono spoiler relativi a Hitman e Hitman II!
Il freddo protagonista di Hitman è una sorta di super uomo nato in un laboratorio segreto in Romania dopo 46 esperimenti falliti, da qui il nome 47. Inserito nel giro dei sicari fin dalla tenera età, grazie alle sue doti riesce a portare a termine ogni incarico costruendosi una fama leggendaria "rendendo possibile l’impossibile, colpendo le figure considerate intoccabili all’interno dei loro rifugi più sicuri". Nel primo capitolo di questa nuova trilogia Agente 47 porta a termine 6 incarichi molto diversi fra loro, tutti sparsi in giro per il mondo e ottenuti tramite l’associazione di cui è membro: la ICA (International Contract Agency).La verità è che i contratti erano tutti stati richiesti dallo stesso misterioso Cliente Ombra, il quale aveva portato Agente 47 e la ICA ad eliminare inconsapevolmente degli importanti membri di punta di un’associazione segreta chiamata Providence. Providence tira le fila dell’economia mondiale controllandone di fatto buona parte dell’andamento tramite menti d’eccellenze, disponibilità pressoché illimitate e accordi fra i personaggi più influenti del mondo.
Nel secondo capitolo della trilogia è Providence ad assoldare la ICA. Agente 47 viene messo così sulle tracce del Cliente Ombra e dei suoi pericolosi alleati che vogliono smantellare Providence. Anche questa volta nulla è come sembra e il misterioso individuo si scopre essere Lucas 'Agente 6' Grey, amico d’infanzia di 47 con cui condivide la triste sorte di essere stato un inconsapevole burattino per Providence. Le due macchine di morte costruite per il solo scopo di uccidere decidono quindi di allearsi per vendicarsi dei loro potenti padroni ed è in questo terzo capitolo che la storia di intrighi e cospirazioni raggiunge il suo climax sfoderando una narrazione molto più incalzante che funge da base per i livelli che si andranno a superare. Ora eliminare il bersaglio non è più un lavoro: è personale.
Senza conoscere la storia dei primi due capitoli è difficile godersi a pieno Hitman III, ma è proprio per questo che all’inizio del gioco vi è un recap delle due precedenti avventure, le quali sono completamente giocabili in quest’ultimo capitolo acquistando i relativi DLC a pagamento sullo store oppure sbloccabili automaticamente e gratuitamente con i salvataggi dei rispettivi capitoli. Così come poter (ri)giocare le 6 missioni del primo Hitman su Hitman II con tutte le rifiniture del secondo capitolo era un vero piacere, lo stesso succede in Hitman III per le vecchie 12 missioni principali, a cui poi si aggiungono le 4 extra della campagna Paziente Zero più tutti gli Elusive Target, per un’esperienza di gioco estremamente variegata.
Vale quindi la pena acquistare il pacchetto completo e avere tutte le 18 missioni principali su Hitman III? Se è solo per la storia no perché il filmato iniziale la introduce in modo sufficientemente veloce e piacevole, ma se la formula di Hitman piace allora il discorso cambia.
Ogni livello è unico ed estremamente divertente da completare nonché ricco di contenuti da scoprire che vanno oltre la semplice ‘quest principale’. Una volta ottenuto accesso ad una certa Location si potranno affrontare i Contratti e gli Elusive Target ad essa legati, ovvero nuove missioni ambientate nello stesso posto, sebbene tal volta vi siano delle modifiche più o meno pesanti, ma con personaggi e obiettivi diversi. I Contratti possono venire creati anche dai giocatori mentre gli Elusive Target sono sfide ‘a tema’ che arrivano a coinvolgere anche personaggi bizzarri come il duo di Mamma ho Perso l’Aereo o l’attore Sean Bean.
Hitman III migliora ulteriormente la formula già collaudata dei precedenti sia con comandi e movenze più fluide e precise sia con l’introduzione di meccaniche completamente nuove e una IA ancora più sofisticata che rende l’esplorazione dei livelli estremamente divertente. Giocare sulle reazioni dei PNG è parte integrante del fascino del gameplay e, una volta presa la mano, elaborare strategie sempre più sofisticate per scatenare improbabili azioni a catena vi trascinerà in un sadico loop dove vi ritroverete a voler giocare e rigiocare le stesse missioni per eliminare gli obiettivi in modi sempre più strampalati e scenografici.
Sparare allo scienziato megalomane-venditore di organi nel suo ufficio dopo aver superato tutti i controlli di sicurezza e senza mai essersi fatti beccare da una videocamera o una guardia è bello, ma tirargli una banana per farlo scivolare sulla pozza d’acqua mentre cade dal palazzo passando per la porta che avete aperto prima è decisamente più divertente, no?
Senza bisogno di architettare da zero strampalati piani, il gioco fornisce diversi consigli e strategie più o meno semplici da attuare per attirare i bersagli in certi luoghi o creare comunque buone occasioni per eliminarli senza farsi scoprire. Studiare i movimenti dei bersagli da uccidere o di NPG da stordire per rubarne vestiti o oggetti, capire cosa serva per poter accedere a determinate aree senza destare sospetti e soprattutto come ottenere il necessario senza lasciare tracce non è solo divertente, ma soprattutto estremamente stimolante.
I livelli offrono moltissime sfide aggiuntive per mettere ulteriormente alla prova i giocatori e il fatto che non esista una sola strategia per raggiungere un obiettivo è ciò che rende ogni successo su Hitman così appagante e questa trilogia ha portato tale concetto al suo massimo, rendendo di fatto Hitman III molto più di un semplice gioco stealth.
GIUDIZIO FINALE
Quest’ultima trilogia su console di ottava generazione è stata il punto più alto della serie e Hitman III ne è senza dubbio il miglior esponente. L’ottimo gameplay è rimasto pressoché invariato fin dal primo capitolo e chi ne ha apprezzato uno non potrà non amare anche gli altri, ma questa terza fase di Agente 47 ha alzato l’asticella ancora più in su. Ogni livello, compresi quelli di Hitman e Hitman II, ha sempre offerto una sfida diversa in un contesto differente, cosa che porta inevitabilmente a meccaniche e peculiarità uniche, ma per Hitman III questo è ancora più vero (una missione comprende persino un giallo da risolvere!) e ciò è accentuato da una narrazione che cambia le carte in tavola ad ogni capitolo, ponendo il giocatore in situazioni radicalmente diverse, riuscendo ogni volta a lasciare a bocca aperta il giocatore con il nuovo spettacolare scenario.
I giochi di Hitman sono considerati fra i migliori titoli stealth di sempre e questo terzo capitolo è senza dubbio il capolavoro della serie: se piacciono i giochi stealth non c'è motivo per non provare Hitman III.
I giochi di Hitman sono considerati fra i migliori titoli stealth di sempre e questo terzo capitolo è senza dubbio il capolavoro della serie: se piacciono i giochi stealth non c'è motivo per non provare Hitman III.
Gioco testato su Playstation 4.
Pro
- Graficamente bellissimo
- Atmosfere di ogni ambientazione perfettamente create
- Gameplay profondo e strategico: non c'é mai un solo modo per raggiungere un obiettivo
- Una emozionante spy story che volge al termine
- Tantissime cose da fare in ogni livello
- Modalità VR!
Contro
- IA non sempre al top
- Prezzi delle mappe Legacy un po' alte
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