I tre giochi di questo mese sono, come sempre, molto diversi fra loro ma tutti selezionati con cura e attenzione per soddisfare i tanti tipi di giocatori. Se siete curiosi di conoscere anche i giochi dei mesi scorsi vi lasciamo il link alle precedenti notizie di gennaio e febbraio, dove trovarete i rimandi a quelle dei mesi precedenti.
Ghost of Tsushima
Cosa sarebbe cambiato se Ghost of Tsushima fosse nato da una software house orientale?
Recensione Completa di Ghost of Tsushima
Windbound
I mondi procedurali sono strumenti affascinanti che migliorano la longevità con sfide sempre nuove o una scusa per uno scarso level design?
Recensione Completa di Windbound
Outward
Outward ha salvato Nine Dots Studio superando le sue aspettative, quali altri gioco possono dirsi così importanti per chi li produce?
Recensione Completa di Outward
La tematica di questo mese è sopravvivenza! A prima vista i titoli potrebbero sembrare più adatti alla tematica avventura del mese scorso, ma tutti e tre hanno qualcosa che li rende molto più vicini al concetto di survival che non a quello di adventure.
Ghost of Tsushima non è neanche lontanamente associabile al genere dei survival, ma tutta la tragica storia di Jin Sakai è legata a doppio filo con tale tematica. A mettere in dubbio il credo Samurai di Jin non è la sete di potere, ma un bisogno molto più grezzo e istintivo: sopravvivere. Tutto il cast di protagonisti si scontra con le difficoltà del periodo storico in cui vivono e della guerra che dilaga, ciò che ne consegue è frutto della voglia di (soprav)vivere. E' facile seguire delle regole quando esse non ci toccano, ma nel momento decisivo cosa decideremo di fare?
Prima di essere un gioco di ruolo, prima del suo gameplay action altamente personalizzabile e prima ancora di essere un valido esponente degli adventure con il suo vasto mondo ricco di segreti e missioni, Outward è un gioco di sopravvivenza. Organizzare le proprie risorse, studiarsi il percorso da seguire e capire quando è il momento di avanzare, ritirarsi, nascondersi e riposare... sono tutti aspetti che rendono il viaggio nel gioco di Nine Dots Studio unico e affascinante. Il viaggio offerto da Outward è una sfida con tutte le difficoltà che si nascondono nell'ignoto e solo i più capaci riusciranno ad arrivare alla meta.
Windbound è il classico survival: stringato nella narrazione e minimale in tanti suoi aspetti, ma soprattutto chiaro nella sua direzione. La giovane protagonista parte senza praticamente niente e poco a poco dovrà costruire i propri strumenti, dagli arnesi più semplici fino alla più complessa delle barche. Nel mare di titoli di questo tipo, Windbound si discosta dagli altri con delle atmosfere atipiche per il genere e una grande attenzione per il mezzo di trasporto: la barca. Il sistema di gioco non è dei più raffinati, ma le idee alla base rendono il gioco di 5 Lives Studio un'esperienza da tenere in considerazione.
Con questi tre titoli termina il nostro appuntamento mensile con il Neko ni Katsuobushi e se siete arrivati fino a qui senza sapere cosa volesse dire meritate decisamente una spiegazione.
La traduzione letterale di questo modo di dire giapponese sarebbe "Il Katsuobushi è per il gatto" esattamente come i giochi sono apposta per noi videogiocatori!
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