Grazie ad una copia ad accesso anticipato fornita da Capcom, abbiamo provato in anteprima The Great Ace Attorney Chronicles e siamo qui a raccontarvi le prime impressioni! Riuscirà il giovane studente dell'Impero giapponese Ryunosuke Naruhodo a competere con "l'americanissimo" Phoenix Wright (al secolo Ryuichi Naruhodo)?
The Great Ace Attorney Chronicles è la collection dedicata ai due giochi dedicati alle imprese di Ryunosuke Naruhodo che i fan attendevano da anni. I due titoli, The Great Ace Attorney: Adventures e The Great Ace Attorney 2: Resolve sono usciti originariamente per 3DS rispettivamente nel 2015 e nel 2017, unicamente in Giappone. Chi ha già giocato ad uno dei numerosi titolo della saga sa bene che, essendo delle visual novel investigative con ambito giuridico, il linguaggio utilizzato non è affatto semplice e quindi difficilmente sono giocabili le versioni originali in giapponese. The Great Ace Attorney Chronicles non solo permette a noi occidentali di appassionarci delle avventure di questo nuovo giovane avvocato, ma contiene una decina di casi più alcuni extra, garantendo molte ore di gioco. Il testo del gioco è unicamente in inglese, mentre l'audio è anche in giapponese.
Senza fare spoiler, la storia di Ryunosuke Naruhodo è ambientata alla fine dell'Ottocento, tra la fine del periodo Meiji (1868-1912) e l'inizio del periodo Taishō (1912-1926). L'ambientazione del gioco è veramente affascinante e i personaggi riescono bene a farci immergere in una realtà così lontana dalla nostra. Nel 1902 il Giappone firmò con l'Inghilterra un trattato che segnava l'inizio dell'alleanza anglo-giapponese e che permise ad esponenti di entrambi i Paesi una maggiore possibilità di scambi commerciali e culturali. Proprio in virtù di quest' alleanza, Ryunosuke, all'inizio semplice studente universitario, ha l'occasione di visitare l'Inghilterra e di partecipare ad alcuni processi a Londra, assistito dalla dolce Susato Mikotoba.
Il sistema di giustizia giapponese all'epoca era ancora molto differente da quello moderno e scientifico presente negli ultimi capitoli di Ace Attorney, e molto è lasciato all'interpretazione e alle deduzioni. Le parole "deduzione" e "Inghilterra" portano immediatamente alla mente una figura mitica della letteratura, ormai nota e riutilizzata in ogni possibile media: il geniale detective Sherlock Holmes, che anche in The Great Ace Attorney Chronicles fa la sua comparsa. Non si tratta però di genialità la sua, ma più di bizzarria mista a completa stupidità: ecco a voi Herlock Sholmes, che accompagnerà a volte ostacolando e altre volte aiutando il nostro giovane avvocato. Uno degli elementi che più colpisce fin dall'inizio, è la comicità: molte situazioni, personaggi e dialoghi non si prendono affatto sul serio, creando episodi esilaranti. Allo stesso tempo però Ryunosuke dovrà affrontare casi impegnativi, dove gli accusati hanno apparentemente commesso furti o omicidi efferati.
Il gameplay risulta familiare ai fan della saga: stesso font e effetto "macchina da scrivere", indizi e prove consultabili continuamente e la possibilità di avanzare il testo già letto in precendenza. Una nuova modalità "cinema" permette di godersi la trama senza dover spremere "le celluline grige", rendendo il capitolo una sorta di novel e rispondendo in automatico alle varie domande ed enigmi. La presenza di Sholmes comporta l'introduzione di nuove tecniche introduttive, tra cui le "grandi deduzioni": il vostro compito sarà quello di correggere le teorie chiaramente sbagliate di Sholmes per arrivare alla verità. Al contrario dei capitoli precedenti, per ottenere un verdetto di "Not Guilty" durante un processo non basterà convincere il giudice, ma occorrerà convincere una giuria popolare.
I personaggi sono fin da subito ben delineati: Ryunosuke appare come una versione simile al Phoenix alle prime armi, mentre l'amico-mentore Kazuma ha tutto il fascino degli antichi samurai, compresa la fedele katana. Arrivati a Londra il vostro vero nemico sarà il prosecutore Barok van Zieks, detto anche il Mietitore dell'Old Bailey. Con il suo stile e carisma, lo vedremmo bene in un gioco di Castlevania, ma il temibile prosecutore nasconde anche dei segreti. L'assistente Susato Mikotoba non convince molto inizialmente, non brilla per sagacia e si lascia spesso abbindolare da Sholmes, ma grazie alla sua grinta il protagonista verrà più volte salvato da situazioni apparentemente irrisolvibili.
The Great Ace Attorney Chronicles è la collection dedicata ai due giochi dedicati alle imprese di Ryunosuke Naruhodo che i fan attendevano da anni. I due titoli, The Great Ace Attorney: Adventures e The Great Ace Attorney 2: Resolve sono usciti originariamente per 3DS rispettivamente nel 2015 e nel 2017, unicamente in Giappone. Chi ha già giocato ad uno dei numerosi titolo della saga sa bene che, essendo delle visual novel investigative con ambito giuridico, il linguaggio utilizzato non è affatto semplice e quindi difficilmente sono giocabili le versioni originali in giapponese. The Great Ace Attorney Chronicles non solo permette a noi occidentali di appassionarci delle avventure di questo nuovo giovane avvocato, ma contiene una decina di casi più alcuni extra, garantendo molte ore di gioco. Il testo del gioco è unicamente in inglese, mentre l'audio è anche in giapponese.
Senza fare spoiler, la storia di Ryunosuke Naruhodo è ambientata alla fine dell'Ottocento, tra la fine del periodo Meiji (1868-1912) e l'inizio del periodo Taishō (1912-1926). L'ambientazione del gioco è veramente affascinante e i personaggi riescono bene a farci immergere in una realtà così lontana dalla nostra. Nel 1902 il Giappone firmò con l'Inghilterra un trattato che segnava l'inizio dell'alleanza anglo-giapponese e che permise ad esponenti di entrambi i Paesi una maggiore possibilità di scambi commerciali e culturali. Proprio in virtù di quest' alleanza, Ryunosuke, all'inizio semplice studente universitario, ha l'occasione di visitare l'Inghilterra e di partecipare ad alcuni processi a Londra, assistito dalla dolce Susato Mikotoba.
Il sistema di giustizia giapponese all'epoca era ancora molto differente da quello moderno e scientifico presente negli ultimi capitoli di Ace Attorney, e molto è lasciato all'interpretazione e alle deduzioni. Le parole "deduzione" e "Inghilterra" portano immediatamente alla mente una figura mitica della letteratura, ormai nota e riutilizzata in ogni possibile media: il geniale detective Sherlock Holmes, che anche in The Great Ace Attorney Chronicles fa la sua comparsa. Non si tratta però di genialità la sua, ma più di bizzarria mista a completa stupidità: ecco a voi Herlock Sholmes, che accompagnerà a volte ostacolando e altre volte aiutando il nostro giovane avvocato. Uno degli elementi che più colpisce fin dall'inizio, è la comicità: molte situazioni, personaggi e dialoghi non si prendono affatto sul serio, creando episodi esilaranti. Allo stesso tempo però Ryunosuke dovrà affrontare casi impegnativi, dove gli accusati hanno apparentemente commesso furti o omicidi efferati.
Il gameplay risulta familiare ai fan della saga: stesso font e effetto "macchina da scrivere", indizi e prove consultabili continuamente e la possibilità di avanzare il testo già letto in precendenza. Una nuova modalità "cinema" permette di godersi la trama senza dover spremere "le celluline grige", rendendo il capitolo una sorta di novel e rispondendo in automatico alle varie domande ed enigmi. La presenza di Sholmes comporta l'introduzione di nuove tecniche introduttive, tra cui le "grandi deduzioni": il vostro compito sarà quello di correggere le teorie chiaramente sbagliate di Sholmes per arrivare alla verità. Al contrario dei capitoli precedenti, per ottenere un verdetto di "Not Guilty" durante un processo non basterà convincere il giudice, ma occorrerà convincere una giuria popolare.
I personaggi sono fin da subito ben delineati: Ryunosuke appare come una versione simile al Phoenix alle prime armi, mentre l'amico-mentore Kazuma ha tutto il fascino degli antichi samurai, compresa la fedele katana. Arrivati a Londra il vostro vero nemico sarà il prosecutore Barok van Zieks, detto anche il Mietitore dell'Old Bailey. Con il suo stile e carisma, lo vedremmo bene in un gioco di Castlevania, ma il temibile prosecutore nasconde anche dei segreti. L'assistente Susato Mikotoba non convince molto inizialmente, non brilla per sagacia e si lascia spesso abbindolare da Sholmes, ma grazie alla sua grinta il protagonista verrà più volte salvato da situazioni apparentemente irrisolvibili.
Anche dopo un rapido sguardo, The Great Ace Attorney Chronicles convince in pieno. Personaggi interessanti e ben caratterizzati, il sistema di gioco familiare ma con nuove meccaniche, il design e la grafica ispirati sia al Giappone imperiale sia all'epoca vittoriana, con un tocco di steam-punk. L'unica pecca, che vedremo meglio nella recensione, è forse la lentezza dei primi casi, a volte eccessivamente verbosi. Se avete amato le gesta di Phoenix Wright o se siete incuriositi da queste uniche visual novel, questo è il momento! Il gioco sarà disponibile il 27 luglio per Nintendo Switch, PlayStation 4 e Steam.
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