C'era un tempo in cui giocare fuori casa con i videogiochi portava ad una sola ed unica risposta: il Gameboy. Nintendo ha per anni regnato incontrastata su questo tipo di mercato, evolvendosi sempre più fino ad arrivare ad una scelta tanto piccola quanto inimmaginabile. Era il novembre del 2004 e nei negozi non usciva il "nuovo Gameboy" bensì il Nintendo DS; la casa di Osaka aveva scartato un nome iconico che aveva fatto la storia del mobile gaming quando il termine mobile gaming non era ancora stato concepito. E' un po' come se di punto in bianco invece di chiedere la Playstation 5 nei negozi avessimo dovuto cercare una console dal nome Sony Artifact. Un dettaglio certo, ma a dir poco scioccante per gli esperti di marketing o presunti tali. Nonostante questo evento epico, il 2004 stava per diventare l'anno di un altro evento storico rivoluzionario per il mondo dei videogiochi: a dicembre Sony avrebbe fatto uscire la PlayStation Portable, volgarmente nota come PSP, la prima console portatile della casa che avrebbe portato la console war dai solotti di casa fino alle fermate degli autobus.
 
Crisis Core Final Fantasy VII Reunion recensione

La PSP è stata una console rivoluzionaria su tanti aspetti, in particolare a stupire era stato il fatto di avere a portata di mano dei giochi dalla grafica di una Playstation 2 quando ancora il Nintendo DS arrancava davanti a titoli che, a dire tanto, sarebbero potuti girare su Playstation 1. Quello tra le due console è stato uno scontro ricco di esclusive e novità che hanno portato gioia e capolavori nelle mani dei giocatori. Uno dei titoli più iconici nella storia della PSP è stato Crisis Core Final Fantasy VII, un gioco capace di spingere al massimo le capacità della console e, soprattutto, capace di saziare la voglia di Final Fantasy VII che da sempre divorava i fan, i quali bramavano un remake dell'originale già 18 anni fa. Nonostante il successo, Crisis Core non è stato riproposto in versione digitale e questo lo ha reso impossibile da giocare su console diverse dalla PSP, contribuendo a farlo diventare una perla sempre più nascosta. Martedì 13 dicembre 2022, dopo 15 anni dal suo debutto e forte di una grafica completamente rivista e diverse migliorie marginali, Crisis Core Final Fantasy VII torna con il sottotitolo Reunion, aggregandosi di fatto alla ambiziosa scia di Remake di Final Fantasy VII, pronto a raccontare ancora una volta gli eventi che hanno preceduto l'epico inizio della avventura di Cloud Strife.

Il prequel di Final Fantasy VII nonché uno degli spin-off più amati di sempre torna in versione super migliorata per narrare i fatti antecedenti alla storia di Cloud Strife.

Crisis Core è ambientato 7 anni prima dell'inizio degli eventi narrati in Final Fantasy VII e racconta con gli occhi del SOLDIER di prima classe Zack Fair, mentore di Cloud, tutto ciò che ha portato all'inizio della leggendaria avventura del settimo capitolo. Nella sua versione originale su PSP, Crisis Core godeva di una forte carica nostalgica poiché i fan dell'originale avevano finalmente modo di esplorare il mondo di Final Fantasy VII con una grafica all'altezza delle aspettative (anche se, proprio per questo, molti avrebbero voluto il gioco su Playstation 3) inoltre potevano rivedere volti noti in una forma più giovane e, soprattutto, in un ruolo diverso dopo tanto tempo. In questa versione rinnovata tale carica si perde parecchio sicché i fan hanno avuto modo di rivedere i propri beniamini nella forma più smaliante di sempre sul recente Final Fantasy VII Remake, tuttavia il ritrovato interesse per il settimo capitolo, sia esso legato al Remake o all'originale, si rivela un ottimo punto di inizio per affacciarsi al prequel. Tornando sul gioco a distanza di anni e con meno nostalgia per l'originale, Crisis Core non perde smalto e rivela il suo 'non essersi adagiato troppo sul lato fanservice' dimostrandosi capace di intrattenere con una storia nuova dai forti sapori di Final Fantasy VII. Doveroso a questo punto aprire una piccola parentesi: quali sono i punti cardine che hanno reso grande Final Fantasy VII?
 
Crisis Core Final Fantasy VII Reunion recensione

La risposta varia a seconda dei giocatori e non solo per una questione di gusti quanto perché il gioco originale è stato capace di toccare molte corde emotive con uno stile e una libertà narrativa a cui non siamo più abituati e che, ad oggi, non sarebbe più possibile riprodurre. In altre parole, Crisis Core rispetto all'originale settimo capitolo appare vittima dello stile di un certo Tetsuya Nomura non tanto per i garbugli narrativi che hanno reso celebre Kingdom Hearts, qui per lo più assenti, quanto per dialoghi e personaggi forzatamente intensi, quasi infantili, che portano le atmosfere verso un 'figo ad ogni costo' tal volta molto lontano da quella fredda poesia narrativa che ha contraddistinto l'originale Final Fantasy VII. Ironia della sorte, questo rende Crisis Core un prequel persino più adatto al Remake che non all'originale per cui era stato pensato.

La guerra tra Shinra e Wutai è agli sgoccioli. La Shinra è ormai ad un passo dalla vittoria grazie alla soverchiante forza dei SOLDIER, soldati infusi di energia Mako, i quali usano i propri poteri e le Materie per eliminare gli oppositori di Wutai. All'interno di questa potente divisione militare, spiccano i nomi di tre SOLDIER di prima classe che hanno dato un contributo enorme alla guerra: Angeal Hewley, Genesis Rhapsodos e Sephiroth, quest'ultimo in particolare acclamato dalla stampa e dalla opinione pubblica come il grande eroe salvatore della patria. Angeal e Genesis sono amici di infanzia e durante la guerra stringono un forte legame di amicizia con Sephiroth. Nonostante i caratteri diversi, i tre nutrono una forte stima reciproca. Un giorno Genesis viene dato per disperso: la stampa lo presenta come deceduto in battaglia, ma i due amici sanno che una cosa del genere non sarebbe mai potuta accadere e questo lascia spazio ad un terribile dubbio: la diserzione.
 
Crisis Core Final Fantasy VII Reunion recensione

Zack Fair è il talentuoso pupillo di Angeal, mosso da un tanto forte quanto infantile desiderio di 'diventare un eroe come Sephiroth' e per questo segue alla lettera insegnamenti e allenamenti di Angeal fino a diventare una risorsa chiave della Shinra. Nell'operazione congiunta per porre fine alla guerra contro Wutai, Zack e Angeal vengono incaricati di assaltare una fortezza, ma dopo il completamento della missione arrivano dei misteriosi nemici che mettono Zack in seria difficoltà e, nel marasma, Angeal viene dato per disperso. Queste nuove truppe si rivelano essere dei cloni di Genesis e ben presto le indagini congiunte dei Turks e Sephiroth rivelano che Genesis ha effettivamente disertato, che la natura dei suoi due amici è tutt'altro che naturale e che gli scheletri nell'armadio della Shinra sono molto più inquietanti di quanto nessuno si sarebbe mai aspettato.

Tra volti noti e ambientazioni iconiche, familiari a chi ne viene dal Remake ma soprattutto a chi ha giocato l'originale Final Fantasy VII, la storia di Crisis Core procede spedita con tempistiche molto serrate che rivelano la natura mobile del gioco, ma che grazie al doppiaggio e alla nuova veste grafica riescono ad intrattenere in modo efficace anche sui televisori di casa. A riconferma della già citata validità del titolo PSP, Crisis Core Final Fantasy VII Reunion risulta estremamente piacevole nonostante sia di fatto un gioco del 2007 con una veste grafica rivista e questo risulta vero sia per la storia – al netto della narrazione spedita – che del gameplay, estremamente fresco e stimolante nonostante i 18 anni alle spalle.
 
Crisis Core Final Fantasy VII Reunion recensione

Il gameplay action si sposa alla perfezione con gli incontri casuali i quali sono frequenti ma anche piuttosto veloci e per questo perfettamente bilanciati tra esplorazione e combattimenti. Osservando il gioco su console e conoscendone le origini appare chiara l'attenzione riposta per le tempistiche mobile: i dungeon sono generalmente brevi, ma tutt'altro che spogli o lineari tra scrigni e stanze da scoprire. Nel mentre le veloci ma entusiasmanti battaglie offrono un perfetto intermezzo, intrattenendo il giocatore alla perfezione senza mai soffocarlo, come spesso accade con le famigerate random battle. Da segnalare inoltre le missioni secondarie, molto scialbe e anonime, ma comunque divertenti nonostante siano letteralmente riassumibili in un semplice "raggiungi il mostro e sconfiggilo". La verità è che queste missioni hanno il solo scopo di permettere al giocatore di salire di livello senza dover farmare contro mostri casuali e di ottenere oggetti, guil e Materie in modo più divertente della semplice compravendita in negozio.

A proposito del gameplay, il sistema di combattimento di Crisis Core ricorda vagamente Kingdom Hearts: Birth by Sleep, altro titolo molto apprezzato dell'epoca PSP, e una versione 1.0 di Final Fantasy VII Remake. Equipaggiando le Materie si possono usare abilità e magie diverse, queste combattendo salgono di livello aumentando le statistiche di Zack. Su questa base si aggiunge il sistema DMW, ovvero una sorta di slot machine che si attiva durante gli scontri su cui si fermano numeri e figure che donano effetti speciali o potenziamenti.
 
Crisis Core Final Fantasy VII Reunion recensione

I risultati della DMW influenzano il level up delle Materie e di Zack, permettono di ottenere abilità passive temporanee – come il consumo nullo di MP per un breve periodo – e ancora sbloccano l'utilizzo di evocazioni e attacchi limite. Questa componente casuale sullo sfondo dona un tocco intrigante alla battaglia, ma non distoglie il giocatore dall'azione, fornendogli degli utili aiuti in modo simile a quanto accade con il cambio di assetto su Kingdom Hearts: Birth by Sleep, sebbene qui non si abbia un reale controllo sulla scelta dei benefici.

GIUDIZIO FINALE

Crisis Core Final Fantasy VII Reunion si conferma un action estremamente valido nonostante sia uscito nel 2007. Contro ogni aspettativa, il gioco simbolo della PSP si è rivelato capace di appassionare e divertire oggi come ieri, anche perdendo la componente nostalgica e l'effetto wow nel ritrovare i personaggi di Final Fantasy VII con una grafica moderna dopo 10 anni.
Perfetto sia per fan di Final Fantasy VII originale che del Remake, Crisis Core racconta una parte di storia importante per il mondo di Final Fantasy VII capace di aggiungere profondità e pathos ad amici e nemici incontrati nel capitolo principale, i quali essendo secondari non sempre hanno lo spazio che meritano. Indipendentemente dalle modifiche che la nuova trilogia porterà all'epica storia di Final Fantasy VII, le vicende di Zack costituiscono un tassello che vale la pena seguire e Reunion è senza dubbio la versione migliore in cui farlo, non solo perché l'originale Crisis Core è virtualmente ingiocabile ma soprattutto perché le migliorie tecnico-grafiche hanno trasformato il titolo originale in un gioco moderno a tutti gli effetti.

Gioco testato su Playstation 5.