La serie di Tales of, iniziata nel 1995 con Tales of Phantasia, è diventata nel tempo una delle più amate serie JRPG di sempre. Con diciotto capitoli principali, con numerosi spin-off, un picchiaduro e numerosi giochi mobile, Tales of gode ormai di una fanbase fedele e numerosa. In Occidente, la nascita di questo vero e proprio amore si ebbe con l’uscita di Tales of Symphonia, gioco per GameCube del 2003. Fu proprio grazie alle incredibili avventure di Lloyd e della prescelta Colette, ad un cast eccezionale e ad una storia intrigante (divisa in ben due cd data la sua lunghezza!) che questo JRPG entrò nella storia. Ora, a venti anni dall’uscita, Bandai Namco ci propone una versione remastered per Nintendo Switch, PlayStation 4 e Xbox One, dal titolo Tales of Symphonia Remastered. Riuscirà questa nuova versione a portare la stessa magia dell’originale o il tempo avrà ormai appesantito l’esperienza di gioco? Vediamolo assieme in questa recensione.
La storia di Tales of Symphonia conduce i giocatori a Sylvarant, un mondo in decadenza dove il mana si sta esaurendo e un popolo misterioso, i Desiani, fa razzie e riduce in schiavitù gli sventurati abitanti. Nel piccolo villaggio di Iselia, Lloyd Irving, un orfano coraggioso e spericolato, si ritrova assieme agli amici Genis Sage e Colette Brunel per assistere ad un evento importante: Colette, infatti, è la Prescelta che potrà purificare il mondo diventando un angelo, ma per farlo dovrà imbarcarsi per un lungo viaggio. Ad accompagnarli, ci saranno il misterioso mercenario Kratos Aurion e la sorella maggiore di Genis, Raine. Lloyd, pur non conoscendo nulla del suo passato, possiede un’Exosfera ereditata dalla madre, un oggetto che amplifica la forza del possessore e che inspiegabilmente è ricercato dai capi desiani. Superando delle prove in alcuni santuari, Colette si tramuterà lentamente in una creatura angelica, ma la purificazione del mondo sarà davvero così semplice? Senza fare spoiler per coloro che volessero giocarlo per la prima volta, fin dalle prime ore di gioco si comprende che la storia è la solida spina dorsale del gioco. Più di 60 ore saranno necessarie per completarla, tra boss battle, colpi di scena e nuovi personaggi dal passato difficile che si uniranno al gruppo.
La narrazione di Tales of Symphonia è, infatti, sicuramente una delle caratteristiche che gli ha garantito l’ingresso all’Olimpo dei videogiochi nel 2003: una storia intensa, con sviluppi inattesi e una dettagliata crescita e caratterizzazione dei personaggi. A vent’anni di distanza, una narrazione eccezionale nei videogiochi non è più così rara, ma una bella storia è sempre apprezzabile. Oltre ai numerosi dialoghi, le scenette fra i vari protagonisti (feature familiare a chi ha giocato ad altri capitoli della serie) rendono i personaggi reali, con momenti buffi che si alternano a momenti di profonda riflessione, soprattutto grazie ai colorati artwork 2D. Il design dei personaggi in cel shading è opera del celebre artista Kosuke Fujishima, famoso per il manga di Oh, Mia Dea e per altri capitoli della saga.
Il combattimento in Tales of Symphonia è abbastanza semplice da padroneggiare. I combattimenti si affrontano in tempo reale con quattro membri del party, che possono utilizzare attacchi normali o tecniche speciali chiamate “arti”. Più queste arti vengono attivate, più facilmente si sbloccheranno nuove abilità speciali, ma solamente quattro potranno essere equipaggiate contemporaneamente. Potrete scegliere per i vostri personaggi la modalità auto, semi-auto e manuale, dove quest’ultima permetterà di controllare completamente il personaggio, senza aiutini dal AI. Non avrete la possibilità di muovervi liberamente nella mappa durante gli scontri, ma le dinamiche avverranno principalmente in 2D: questo sistema viene definito “Multi-Line Linear Motion Battle System”. I combattimenti, soprattutto nelle fasi di esplorazione, non richiederanno troppa strategia e si ridurranno ad un continuo premere di tasti (soprattutto con Lloyd), mentre le battaglie contro i boss possono rivelarsi complesse, una preparazione sufficiente e un po’ di farming per livellare sono spesso necessari. I nemici sono ben visibili nella mappa di gioco e non ci sono scontri casuali.
La crescita dei personaggi è determinata dagli equipaggiamenti, per i quali verrà usata la grande parte del vostro denaro (che nonostante tutto non sarà mai abbastanza), e dalle Exosfere. Queste ultime permettono di modificare i parametri dei membri del party, indirizzandone lo sviluppo verso una determinata direzione tra Tecnico e Attacco, consentendogli di sbloccare differenti abilità. Utilizzare al meglio i propri personaggi e le loro abilità sarà vitale per poter avanzare nel gioco senza rischiare di dover ritornare alla locanda per curarsi ogni quarto d’ora. Uno degli elementi più seccanti è proprio la mancanza di punti di recupero dell'energia e del mana del party a distanze ravvicinate, soprattutto nelle prime ore di gioco. Il mondo di gioco è esplorabile tramite una mappa nella quale i nostri protagonisti appariranno in versione chibi e dove i mostri, in forma di ombre, cercheranno di attaccarci frequentemente. Una volta sbloccato l’obelisco nascosto nelle varie aree, potrete utilizzare il viaggio veloce a dorso di Noishe (il cagnolone di Lloyd che è in realtà molto lento!), ma per fortuna non troppo avanti nella storia verranno sbloccate nuovi mezzi di trasporto più veloci.
La modalità in cooperativa locale di Tales of Symphonia è veramente divertente: un massimo di tre amici potrà affrontare le lotte assieme a voi, controllando un personaggio a scelta. Per attivare questa modalità è sufficiente avere dei controller collegati alla console e mettere il personaggio scelto in modalità manuale. Solamente i combattimenti sono affrontabili assieme, il resto del tempo sarà il giocatore 1 a percorrere la mappa e ad avanzare nella storia. Questa modalità coop rende il gioco più dinamico e l’aiuto di un amico o di un parente sarà sicuramente apprezzato durante certi scontri con i boss!
Il gioco di per sé è lo stesso capolavoro uscito nel 2003, ma in questa versione rimasterizzata non sono stati aggiunti componenti extra o elementi per facilitare l’esperienza di gioco. Tales of Symphonia Remastered è, infatti, identico alla versione uscita per Steam nel 2016. Si tratta, dunque, di una remastered vuota di contenuti, che non ha nulla che possa attirare coloro che hanno già amato e completato il gioco in una delle precedenti versioni disponibili. Alcune modifiche, come auto salvataggi o la possibilità di saltare e rivedere i dialoghi, avrebbero reso l’esperienza di gioco più agile, mentre così ci si ritrova davanti a un’avventura che i suoi anni in certi punti li fa davvero sentire.
La grafica rimasterizzata, fa un buon lavoro, proponendo colori vivaci e un mondo di gioco vibrante, però nelle intense e rare scene animate tende a mantenere una qualità bassa. Inoltre, i ritratti 2D delle scenette sono spesso un po’ sfocati. Il gioco è doppiato in inglese e in giapponese, con voci molto diverse soprattutto per il protagonista, mentre il testo è completamente in italiano. Due opzioni di difficoltà sono selezionabili: normale e difficile, a seconda del livello di sfida desiderato. Le musiche sono composte da Motoi Sakuraba, una leggenda delle OST di videogame, tra le cui opere troviamo i Dark Souls, senza dimenticare Baten Kaitos, Golden Sun e Valkyrie Profile. Grazie ai numerosi brani di battaglia e di grande respiro come per le mappe, i fan non potranno che provare una certa nostalgia. La sigla iniziale, la famosa Starry Heavens di Misono, riesce sempre a strappare una lacrima ai giocatori più affezionati, ma anche incantare grazie alla qualità dell’animazione.
La storia di Tales of Symphonia conduce i giocatori a Sylvarant, un mondo in decadenza dove il mana si sta esaurendo e un popolo misterioso, i Desiani, fa razzie e riduce in schiavitù gli sventurati abitanti. Nel piccolo villaggio di Iselia, Lloyd Irving, un orfano coraggioso e spericolato, si ritrova assieme agli amici Genis Sage e Colette Brunel per assistere ad un evento importante: Colette, infatti, è la Prescelta che potrà purificare il mondo diventando un angelo, ma per farlo dovrà imbarcarsi per un lungo viaggio. Ad accompagnarli, ci saranno il misterioso mercenario Kratos Aurion e la sorella maggiore di Genis, Raine. Lloyd, pur non conoscendo nulla del suo passato, possiede un’Exosfera ereditata dalla madre, un oggetto che amplifica la forza del possessore e che inspiegabilmente è ricercato dai capi desiani. Superando delle prove in alcuni santuari, Colette si tramuterà lentamente in una creatura angelica, ma la purificazione del mondo sarà davvero così semplice? Senza fare spoiler per coloro che volessero giocarlo per la prima volta, fin dalle prime ore di gioco si comprende che la storia è la solida spina dorsale del gioco. Più di 60 ore saranno necessarie per completarla, tra boss battle, colpi di scena e nuovi personaggi dal passato difficile che si uniranno al gruppo.
La narrazione di Tales of Symphonia è, infatti, sicuramente una delle caratteristiche che gli ha garantito l’ingresso all’Olimpo dei videogiochi nel 2003: una storia intensa, con sviluppi inattesi e una dettagliata crescita e caratterizzazione dei personaggi. A vent’anni di distanza, una narrazione eccezionale nei videogiochi non è più così rara, ma una bella storia è sempre apprezzabile. Oltre ai numerosi dialoghi, le scenette fra i vari protagonisti (feature familiare a chi ha giocato ad altri capitoli della serie) rendono i personaggi reali, con momenti buffi che si alternano a momenti di profonda riflessione, soprattutto grazie ai colorati artwork 2D. Il design dei personaggi in cel shading è opera del celebre artista Kosuke Fujishima, famoso per il manga di Oh, Mia Dea e per altri capitoli della saga.
Il combattimento in Tales of Symphonia è abbastanza semplice da padroneggiare. I combattimenti si affrontano in tempo reale con quattro membri del party, che possono utilizzare attacchi normali o tecniche speciali chiamate “arti”. Più queste arti vengono attivate, più facilmente si sbloccheranno nuove abilità speciali, ma solamente quattro potranno essere equipaggiate contemporaneamente. Potrete scegliere per i vostri personaggi la modalità auto, semi-auto e manuale, dove quest’ultima permetterà di controllare completamente il personaggio, senza aiutini dal AI. Non avrete la possibilità di muovervi liberamente nella mappa durante gli scontri, ma le dinamiche avverranno principalmente in 2D: questo sistema viene definito “Multi-Line Linear Motion Battle System”. I combattimenti, soprattutto nelle fasi di esplorazione, non richiederanno troppa strategia e si ridurranno ad un continuo premere di tasti (soprattutto con Lloyd), mentre le battaglie contro i boss possono rivelarsi complesse, una preparazione sufficiente e un po’ di farming per livellare sono spesso necessari. I nemici sono ben visibili nella mappa di gioco e non ci sono scontri casuali.
La crescita dei personaggi è determinata dagli equipaggiamenti, per i quali verrà usata la grande parte del vostro denaro (che nonostante tutto non sarà mai abbastanza), e dalle Exosfere. Queste ultime permettono di modificare i parametri dei membri del party, indirizzandone lo sviluppo verso una determinata direzione tra Tecnico e Attacco, consentendogli di sbloccare differenti abilità. Utilizzare al meglio i propri personaggi e le loro abilità sarà vitale per poter avanzare nel gioco senza rischiare di dover ritornare alla locanda per curarsi ogni quarto d’ora. Uno degli elementi più seccanti è proprio la mancanza di punti di recupero dell'energia e del mana del party a distanze ravvicinate, soprattutto nelle prime ore di gioco. Il mondo di gioco è esplorabile tramite una mappa nella quale i nostri protagonisti appariranno in versione chibi e dove i mostri, in forma di ombre, cercheranno di attaccarci frequentemente. Una volta sbloccato l’obelisco nascosto nelle varie aree, potrete utilizzare il viaggio veloce a dorso di Noishe (il cagnolone di Lloyd che è in realtà molto lento!), ma per fortuna non troppo avanti nella storia verranno sbloccate nuovi mezzi di trasporto più veloci.
La modalità in cooperativa locale di Tales of Symphonia è veramente divertente: un massimo di tre amici potrà affrontare le lotte assieme a voi, controllando un personaggio a scelta. Per attivare questa modalità è sufficiente avere dei controller collegati alla console e mettere il personaggio scelto in modalità manuale. Solamente i combattimenti sono affrontabili assieme, il resto del tempo sarà il giocatore 1 a percorrere la mappa e ad avanzare nella storia. Questa modalità coop rende il gioco più dinamico e l’aiuto di un amico o di un parente sarà sicuramente apprezzato durante certi scontri con i boss!
Il gioco di per sé è lo stesso capolavoro uscito nel 2003, ma in questa versione rimasterizzata non sono stati aggiunti componenti extra o elementi per facilitare l’esperienza di gioco. Tales of Symphonia Remastered è, infatti, identico alla versione uscita per Steam nel 2016. Si tratta, dunque, di una remastered vuota di contenuti, che non ha nulla che possa attirare coloro che hanno già amato e completato il gioco in una delle precedenti versioni disponibili. Alcune modifiche, come auto salvataggi o la possibilità di saltare e rivedere i dialoghi, avrebbero reso l’esperienza di gioco più agile, mentre così ci si ritrova davanti a un’avventura che i suoi anni in certi punti li fa davvero sentire.
La grafica rimasterizzata, fa un buon lavoro, proponendo colori vivaci e un mondo di gioco vibrante, però nelle intense e rare scene animate tende a mantenere una qualità bassa. Inoltre, i ritratti 2D delle scenette sono spesso un po’ sfocati. Il gioco è doppiato in inglese e in giapponese, con voci molto diverse soprattutto per il protagonista, mentre il testo è completamente in italiano. Due opzioni di difficoltà sono selezionabili: normale e difficile, a seconda del livello di sfida desiderato. Le musiche sono composte da Motoi Sakuraba, una leggenda delle OST di videogame, tra le cui opere troviamo i Dark Souls, senza dimenticare Baten Kaitos, Golden Sun e Valkyrie Profile. Grazie ai numerosi brani di battaglia e di grande respiro come per le mappe, i fan non potranno che provare una certa nostalgia. La sigla iniziale, la famosa Starry Heavens di Misono, riesce sempre a strappare una lacrima ai giocatori più affezionati, ma anche incantare grazie alla qualità dell’animazione.
CONSIDERAZIONI FINALI
Tales of Symphonia Remastered è semplicemente la versione a grafica migliorata di un classico degli RPG, ma il voto non può che tenere conto della mancanza di contenuti extra di questa versione del 2023. Per coloro che non lo avessero mai giocato, questo è sicuramente il momento di godere di questa storia intensa con protagonisti unici e ben caratterizzati, alla ricerca di una salvezza per il loro mondo. Per coloro che invece lo avessero già giocato o lo avessero a disposizione su altre console, non vediamo il motivo di consigliarlo vista la mancanza di nuovi contenuti o di feature aggiuntive. Tales of Symphonia rimane un gioco che ha incantato numerosi giocatori nel corso degli ultimi venti anni e ha ancora molto da raccontare, un’avventura da condividere in coop locale e da assaporare con i numerosi dialoghi e le adorabili scenette. Speriamo che possano arrivare in futuro altre remastered di qualità migliore per avvicinare ancora più giocatori a questa incredibile serie.
Versione testata per PlayStation 4.
Versione testata per PlayStation 4.
Pro
- Il gioco è un grande classico degli RPG ma...
- Un cast di personaggi ben caratterizzati e una storia unica
- Possibilità di giocare in coop locale con amici
Contro
- ...la remastered non aggiunge nessuna novità
- Alcuni elementi del gioco non sono invecchiati bene
- Prezzo un po' elevato per il prodotto
a proposito delle scenette, nel doppiaggio inglese non sono doppiate e nella versione gamecube e ps3 non potevi mandarle avanti con un tasto, qui invece l'hanno fatto?
dalle immagini vedo che Yuan continua a sembrare che abbia i baffi, forse li ha davvero. Kratos no però
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