Baten Kaitos I & II HD Remaster - Recensione
Due eroi alati dovranno sfidare il destino tra intrighi politici, isole nel cielo e mazzi di carte
di Mistral
Questa nuova collection, esclusiva per Nintendo Switch, propone due titoli: Baten Kaitos: Le Ali Eterne e l'Oceano Perduto, il primo capitolo uscito nel 2004 per Gamecube, e il suo prequel, Baten Kaitos Origins, uscito nel 2006 solo per il mercato giapponese e americano. Si tratta di due corposi JRGP, si parla di più di 140 ore di gioco in totale per il 100% di completamento: un'uscita ideale per il mercato europeo. I giocatori di lunga data potranno ri-immergersi nel primo capitolo grazie alla grafica migliorata e alle numerose funzioni aggiunte e usufruire del secondo capitolo, finora inedito in Europa. Per i nuovi giocatori, invece, ci troviamo davanti a due giochi di ruolo giapponesi con una storia profonda e un mondo vivo, fra antiche divinità, protagonisti dal forte temperamento e molteplici colpi di scena.
Sarà difficile empatizzare con Kalas, soprattutto a inizio gioco
Baten Kaitos: Le Ali Eterne e l’Oceano Perduto ci presenta un mondo affascinante e originale, dove un malvagio demone, Malpercio, ha divorato l’intero oceano e costretto gli esseri umani ad abitare in isole sospese nel cielo. Questa nuova “razza umana” è dotata di vere e proprie ali, chiamate del cuore, che rappresentano fisicamente le caratteristiche della propria anima. Molte isole formano dei regni a sé stanti, con famiglie reali e diversi costumi, ma l’Impero sembra voler utilizzare il potere di antiche divinità per regnare incontrastato sul mondo conosciuto. Il protagonista, Kalas, è un ragazzo schietto e privo di pietà, dotato di un'ala meccanica, mosso solamente dal desiderio di vendetta verso colei che ha ucciso la sua famiglia. Un giorno, si ritrova misteriosamente a contatto con uno spirito guardiano (il giocatore), un’anima di un altro mondo, che ha il potere di aiutare e di comunicare con lui. Si instaura così un legame diretto tra il giocatore stesso e il mondo di gioco, fatto di domande e di dialoghi diretti che rompono la quarta parete. Inizialmente, sarà difficile simpatizzare con Kalas, disinteressato agli altri e sicuramente non un eroe classico, ma avanzando con la storia il nostro legame verrà approfondito grazie anche a scelte multiple, che miglioreranno inoltre le nostre capacità in battaglia. La protagonista femminile è Xelha, una misteriosa viaggiatrice, intenzionata a salvare il mondo senza però averne veramente i mezzi. Il party verrà poi riempito dal forte marinaio Gibari e dal’ambasciatore in esilio Lyude, tutti decisi a fermare i misteriosi piani dell’impero con ogni mezzo. Ma questo è solo l’inizio di una storia che vi porterà in tutte le terre volanti in cui la nostalgia dell’oceano e delle antiche balene è ancora fortemente presente nel cuore delle persone. Una trama ricca di complotti, vendette e colpi di scena vi attende, in pieno stile Monolith.
Lo spiriter Sagi e il suo fedele paramachina pronti (?) per la battaglia
Baten Kaitos Origins è invece ambientato venti anni prima delle avventure di Kalas, e vede un nuovo cast di protagonisti, tra cui il giovane Sagi. Si tratta di un giovane e un po' inesperto spiriter (ovvero una persona che ha il potere di parlare con uno spirito guardiano) al servizio di Dark Service, una milizia segreta incaricata di uccidere l'Imperatore. La missione, però, risulterà compromessa e il nostro eroe dovrà fuggire, cercando rifugio in un'isola volante e un modo per redimersi. Al suo fianco troviamo un automa dalle sembianze umane, il paramachina Guillo, e Milliarde, un'apprendista maga. Molti personaggi del primo Baten Kaitos faranno capolino, nelle loro versioni giovani. L'interessante lore del gioco è presentata principalmente tramite i dialoghi con i numerosi NPC dei vari regni. Accettando le loro richieste potrete iniziare delle missioni secondarie, differenti a seconda delle situazioni. Molte richiedono di risolvere enigmi con delle Magnus precise, mentre altri saranno più lunghe, come ad esempio la quest dell’albero genealogico, che vi farà cercare tutti gli NPC con un braccialetto per radunarli al capezzale del nonno malato. Il mondo, la sua storie e soprattutto il grande mistero legato alle ali e all’antico oceano sono una delle parti più interessanti da scoprire, fin da subito accattivanti e ricchi di dettagli.
Con le vostre carte, dovrete affrontare il nemico con astuzie degne dei campionati di poker!
Oltre ad una trama ricca e ad un mondo di gioco vivo, la particolarità dei due Baten Kaitos è il gameplay, veramente innovativo all’epoca dell’uscita e ancora oggi degno di interesse. Ci troviamo davanti, infatti, ad un RPG a turni con elementi di strategia in tempo reale (a volte troppo poco!) e un sistema basato sulle carte, abbastanza difficile da padroneggiare inizialmente. In Baten Kaitos I dovrete combattere utilizzando un mazzo di carte per ogni personaggio, scegliendo tra carte di attacco, magico o fisico, di difesa e di cura. In battaglia potrete usare carte pescate a caso dal mazzo per attaccare e difendervi dagli avversari in fasi della battaglia ben distinte e, dopo averle utilizzate tutte, il mazzo verrà mescolato e al turno successivo potrete continuare. Inoltre, alcune combinazioni permetteranno di ottenere bonus in battaglia, soprattutto se riuscirete a fare delle scale o altre coppie ispirate chiaramente dal mondo del poker. La vostra abilità starà quindi nel creare mazzi adatti a tutte le occasioni o a boss specifici, con cure sufficienti e difese adatte ad ogni situazione. Le carte, chiamate Magnus, hanno un ruolo attivo anche nel mondo di gioco: intrappolano, infatti, l’essenza degli oggetti e oltre alle battaglie, saranno vitali per risolvere i numerosi enigmi ambientali che si trovano in ogni mappa. Un’altra caratteristica veramente peculiare degli magnus è che possono cambiare nel tempo o evolvere nel corso delle battaglie a seconda delle combinazioni utilizzate. Nel primo caso, troviamo ad esempio la frutta: una banana servirà a curarvi, ma con il tempo, diventata troppo matura, potrà essere lanciata contro i nemici per fare danni, per poi diventare inutilizzabile da marcia. Questa caratteristica vi costringerà a cercare continuamente nuove carte (droppate dai nemici, nascoste nelle mappe o in vendita nelle locande) per mantenere un mazzo utilizzabile. Utilizzando certe armi o magie in combinazione, otterrete permanentemente nuove carte, anche se dovrete procedere a tentativi poiché nulla è spiegato chiaramente nel primo gioco. Baten Kaitos Origins ripropone lo stesso gameplay, ma con unico mazzo per l'intero party, rendendo più complicate le strategie da utilizzare, anche a causa della difficoltà generale più alta di questo capitolo. La fase difensiva è stata eliminata (ci si difende per molteplici turni direttamente con una carta scudo), ma la tempistica delle varie combo è veramente stretta, per cui inizialmente vi ritroverete un po' inebetiti dalla differenza fra i due giochi.
Dovrete scegliere le migliori carte per poter avanzare senza farvi sconfiggere dai boss e dalle creature che incontrerete
Per fortuna, non esistono incontri casuali in Baten Kaitos: i mostri sono chiaramente visibili sulla mappa e per evitare di entrare in battaglia, in molti casi sarà sufficiente sgusciare tra i nemici. Un'altra particolarità è l'aumento del livello: mentre in Baten Kaito Origins avverrà dopo le battaglie come nei classigi RPG, nel primo capitolo dovrete recarvi al tempio e se avrete accumulato abbastanza esperienza da aumentare di più di un singolo livello, otterrete dei bonus alle statistiche. Inoltre, questa remastered contiene numerose aggiunte che renderanno molto più semplice l’avvicinarsi ad un JRPG di una ventina di anni fa. Un menù, attivabile in ogni momento, vi proporrà di attivare o disattivare numerose opzioni di "quality of life", tra le quali: togliere completamente le battaglie (rendendo il gioco una visual novel interattiva), l’opzione casuale di fare KO in un colpo, la modalità automatica in battaglia, l’aumento della velocità del gioco e delle battaglie fino al 300% in più. Grazie a queste scelte, le missioni secondarie saranno libere dai continui scontri con i mostri e l’eventuale farming molto più agevole. Persino i boss si possono “oneshottare”, per poter avanzare liberamente con la storia.
Nei panni dello spirito guardiano, spesso potrete interagire direttamente con i personaggi con domande a scelta multipla
Composte dal talentuoso e ormai leggendario Motoi Sakuraba, famoso per le OST delle saghe del calibro di Tales of, Golden Sun, Star Ocean e Dark Souls, le musiche dei due Baten Kaitos di questa collection sono semplicemente imperdibili. Per i fan delle musiche dei videogiochi si tratta chiaramente di uno di quei titoli che vale la pena anche solo per il comparto sonoro. Melodie epiche, con violini e ritmi incalzanti, danno alle battaglie e alle esplorazioni una marcia in più. Consiglio di ascoltare i brani come The True Mirror (Orchestral version e originale), Violent Storm e The Valedictory Elegy per un assaggio. In collaborazione con Tri-Crescendo, oltre ai due Baten Kaitos, il compositore si occupò anche delle bellissime colonne sonore di Eternal Sonata e Valkyrie Profile, che presentano sonorità simili.Dal punto di vista grafico, ci troviamo davanti ad un mondo dettagliato, ma a dei modelli pur sempre di 20 anni fa. Gli sfondi e le mappe sono disegnate e ricche di dettagli, mentre gli sfondi delle battaglie sono più spoglie, anche se un miglioramento in termini di complessità artistica è visibile già nel secondo capitolo. I modelli 3D dei personaggi sono anche accettabili, ma purtroppo non si può dire lo stesso dei ritratti 2D, alcuni più somiglianti a caricature o a meme che al personaggio in sé. Avrei preferito sicuramente una modifica o anche solo un leggero abbellimento, visto che il design dei personaggi di per sé è estremamente originale e colorato. Il gioco oscilla tra i 30 e i 60 FPS, con cali di frame in alcuni momenti, ma che non impediscono la fruizione del gioco. Baten Kaitos I è doppiato in giapponese e con i sottotitoli originali in italiano (il doppiaggio in inglese non è stato mantenuto in questa versione), mentre Baten Kaitos Origins non presenta purtroppo la nostra lingua, ma è sottotitolato solamente in inglese. Entrambi i titoli sono richiedono almeno 40 ore di gioco per completare la storia principale, molte di più per completare al 100% ogni contenuto.
CONCLUSIONI
La collection di Baten Kaitos I & II HD Remastered è un'ottima raccolta che propone due JRPG ricchi di storia e dal gameplay unico. Coloro che hanno apprezzato il primo capitolo in passato, potranno ritrovare l’avventura con una grafica in HD e molte opzioni che facilitano e smussano i lati più indigesti del gioco, che è dopotutto uscito ben venti anni fa. Baten Kaitos Origins, invece, rappresenta una novità per il mercato europeo e ci propone così un ottimo gioco dal famoso studio Monolith Software. Il sistema di carte, con strategie e astuzie proprie del poker, sarà complesso da destreggiare, mentre le splendide musiche di Motoi Sakuraba arricchiscono l’intera esperienza. Attenzione, solo il primo capitolo è tradotto in italiano.
Versione testata per Nintendo Switch.
Versione testata per Nintendo Switch.