Granblue Fantasy Relink - Recensione
La ricompensa per 8 anni di attesa: un'ottima presentazione al grande pubblico e un piacere per i fan.
di Revil-Rosa
Mentre il gatcha prosegue tutt'ora la sua attività con aggiornamenti, crossover e nuovi contenuti, seppur mantenendo la bizzarra scelta di rimanere un web game giapponese con solo una patch inglese per renderlo accessibile al resto del mondo, Granblue Fantasy ha iniziato le manovre di approdo per affermarsi anche su console e Pc mantenendo quello stesso standard di qualità con cui ha debuttato 10 anni fa. Granblue Fantasy Versus e il suo quasi-sequel Rising sono stati il primo passo e il fatto che lo sviluppo sia stato affidato ad Arc System Works, sinonimo di qualità per quanto concerne i picchiaduro, è un segnale chiaro sulle politiche della casa in merito al proprio beniamino ed è oggi con Granblue Fantasy: Relink che Cygames e CyDesignation riconfermano la propria forma mentis. Annunciato nel 2016 sotto lo sviluppo di Platinum Games, il gioco vedrà la luce dopo ben 8 anni di lavoro, periodo durante il quale Platinum Games è stata fatta da parte (2019) e lo sviluppo è stato affidato ad un team interno di Cygames stessa capeggiato da Yasuyuki Kaji, ex-dipendente Platinum Games nonché director di Granblue Fantasy: Relink che ha cambiato bandiera per proseguire il proprio lavoro con il gioco.
Da mobile a console, Granblue Fantasy: Relink porta l'evocativo mondo della serie nel più spettacolare dei modi.
Nell'immenso mare di nuvole ci sono un'infinità di isole fluttuanti, interi arcipelaghi con popoli, culture, tradizioni ed equilibri molto diversi tra loro. In questo vasto cielo, la ciurma di Gran avanza stoicamente verso l'orizzonte puntando verso Astalucia, una terra mitica avvolta nel mistero e nelle leggende, una terra di cui molti dubitano persino dell'esistenza ma non Gran perché è lì che il padre gli ha detto di andare prima di far perdere le sue tracce. Il tempo scorre e il giovane passa le giornate in compagnia del draghetto Vyrn, ma la tranquilla routine viene brutalmente interrotta dall'Impero: un esercito è all'inseguimento di due donne, Lyria e Katalina, che finiscono nell'isola di Gran, il quale si batte eroicamente per loro ma finisce per perdere la vita in battaglia. Facendo appello al proprio misterioso potere, Lyria condivide metà della sua vita con Gran e da questa unione un potere sopito si risveglia nel giovane. Con una sola vita in comune, il destino dei due giovani si intreccia e partono così alla volta di Astalucia.Questa è la premessa di Granblue Fantasy e, proprio come una certa serie di pirati, la storia della serie è composta dalle trame e sottotrame delle svariate isole e degli innumerevoli personaggi che la ciurma della Grancypher incontrerà sul proprio cammino, il tutto per un'avventura ricca di pathos e intrecci dal potenziale pressoché infinito. Relink si colloca in un punto non ben definito di questo viaggio e porta l'affiatato equipaggio nell'agglomerato di isole detto Zagagrande per una storia inedita e slegata da quanto accaduto in precedenza, se non giusto per le premesse sopracitate. L'area di Zagagrande sembra avere una strana influenza sui Primoridiali, lo stesso Bahamut evocato da Lyria perde il controllo e si rivolta contro la Grancypher, e così spinti da un mix di necessità, curiosità e altruismo, il gruppo si ritrova coinvolto negli eventi dell'agglomerato di isole.
Tra pericolosi territori e nuovi personaggi, la storia di Granblue Fantasy: Relink procede lineare e spedita con un susseguirsi di eventi estremamente cinematografici ed entusiasmanti, degni dei più epici esponenti dei Jrpg, ma con la fluidità e i ritmi di un action. Un mix di tempistiche e argomenti piuttosto funzionale che rende la storia leggera e facile da seguire pur vertendo sugli elementi tipici dei ben più articolati rpg. Questa struttura fa sentire a casa i fan del genere, ma rischia di illuderli portandoli a credere di trovare una trama ben più ambizioso di quanto in realtà non sia. Poco male comunque, come già detto la storia resta più che godibile e pone delle ottime basi per quello che è il vero cuore del gioco: il gameplay.
Per quanto Granblue Fantasy sia un nome importante in Giappone, in Italia la serie non può (ancora?) vantare la stessa notorietà dunque prima di parlare del gameplay è doveroso fare una precisazione: non è affatto necessario conoscere la serie o avere giocato altri titoli omonimi. Certo, conoscere i membri principali della ciurma di Gran e avere familiarità con razze e nomi può aiutare ad apprezzare il titolo fin dalle sue primissime fasi, ma non è affatto un prerequisito per godersi la storia, anzi, Relink potrebbe essere il punto di inizio ideale per entrare nell'evocativo mondo di Granblue Fantasy proprio per la sua natura standalone e la sua struttura action che lo rendono un titolo veloce da imparare ed estremamente divertente da approfondire.
A tutto questo si aggiunge un ottimo Glossario da sfoderare sia durante i dialoghi che fuori dai combattimenti che introduce in modo coinciso ed efficace la lore e che spiega il signficato di eventuali termini particolari, inoltre le prime fasi degli Episodi del Destino, missioni personali dei personaggi giocabili, presentano i protagonisti narrando brevemente come questi siano entrati in contatto con Gran e riassumendo le loro trame di origine per poi proseguire con una narrazione originale che offre simpatici ed interessanti insight sui combattenti e premia gli stessi con bonus piuttosto utili quali nuovi slot equipaggiamento o aumento di statistiche.
Il gameplay di Granblue Fantasy: Relink parte da una base semplice a cui si aggiunge un sistema di potenziamento altamente personalizzabile che nella storia appare fin troppo sofisticato, ma che nelle missioni più difficili si scopre fondamentale. Sorvolando sulle classiche schivate e parate da eseguire con il giusto tempismo, tutti i personaggi hanno a disposizione una serie di attacchi standard eseguibili con quadrato a cui si aggiunge l'abilità unica attivabile con triangolo. Colpendo i nemici si caricano due barre: la barra Link, per eseguire un attacco di squadra che alla lunga porta a dei bonus, e la barra AC, ovvero la mossa finale che infligge ingenti danni volgarmente chiamata Limite. Notare cher quando viene lanciata una AC i compagni possono eseguire la propria e al termine di queste si scatena il Full Burst, una tecnica ancora più potente che coinvolge tutto il team.
La mossa unica eseguibile con triangolo è diversa per ogni protagonista e va a definirne lo stile in modo ben più radicato del moveset dato dall'arma. Sebbene qualche meccanica venga condivisa tra i combattenti (ad esempio l'hit-confirm di Siegfried e Giandagoza), il cast è estremamente variegato perché obiettivi in battaglia, ruoli ricoperti e stili di gioco attuabili sono totalmente diversi a seconda del personaggio in uso. La forza del gameplay di Relink non risiede solo nelle differenze dei singoli combattenti, ma trova nel sofisticato sistema di progressione la sua proverbiale ciliegina sulla torta.
I personaggi possono sbloccare diverse mosse speciali e tra queste ne possono usare quattro; combinando le mosse e variando equipaggiamenti ed armi, anch'esse sviluppabili, è possibile far scendere in campo lo stesso personaggio con assetti sensibilmente differenti tra loro, aspetto che torna utile per potersi inserire alla perfezione nella sinergia del team o per trovare il proprio stile personale preferito. Viene da sé che sviluppare e scegliere i propri compagni è parte integrante del gioco ed è innegabile che alcuni stili siano più efficaci in certi contesti, elemento che contribuisce a rendere vario e strategico Granblue Fantasy: Relink ad un livello che va oltre il semplice utilizzo dell'elemento superefficace.
Il cast iniziale conta sei personaggi a cui poi se ne aggiungono altri sbloccabili con il proseguimento della storia o con le missioni. Gran (o Djeeta, se si sceglie la protagonista femminile) con la sua spada corta e agilità è ottimo nel combattimento ravvicinato e conta abilità diverse che lo rendono un valido e versatile elemento adatto ad ogni team. Concatenando abilità, Gran aumenta il livello delle Arti abbreviando i cooldown e aumentando la forza dei propri colpi. Katalina con il suo elegante stocco offre grande supporto agli alleati con abilità di buff e cura, non senza contribuire all'offensiva grazie alla barra caricabile colpendo gli avversari con triangolo, barra che una volta caricata permette di attaccare con l'ausilio dell'elementale.
L'affascinante Rosetta ha uno stile particolare che unisce il grande raggio offerto dalla frusta con il posizionamento di un massimo di tre torrette che fanno danno automatico continuato ai nemici che entrano nel loro raggio. Eugen e Rackam sono due fucilieri e sulla carta sarebbe lecito aspettarsi un gameplay simile, ma si rivelano piuttosto distanti. Rackam è veloce e colpisce a raffica mentre Eugen può mirare con precisione per colpire i punti deboli dei nemici o le proprie granate piazzate. Il carisma dei personaggi è evidente e la loro personalità traspare dallo stile di gioco fino a donare a Granblue Fantasy: Relink uno dei gameplay action più sofisticati e appaganti di sempre. Si potrebbero spendere articoli e articoli a parlare delle peculiarità dei combattenti, sulle possibilità di personalizzazione per tirare fuori il meglio da loro e con quali team farli splendere, ma per quello ci sono le guide e qui – nella recensione – il messaggio dovrebbe essere ormai chiaro: Granblue Fantasy: Relink è un titolo assolutamente da giocare!
GIUDIZIO FINALE
Trasportare un mondo nato in un genere su uno diverso è una sfida che ha visto molti grandi nomi cadere, una sfida che Cygames si è trovata ad affrontare in (quasi) solitaria con Granblue Fantasy: Relink e che è riuscita a portare a casa. Un esempio, quello di Cygames, a cui molte case dovrebbero ispirarsi perché Granblue Fantasy: Relink offre un gameplay solido, appassionante e ricco di personalità. La storia non troppo brillante non distoglie l'attenzione dal gameplay, anzi, lo pone al centro delle vicende con boss battle a dir poco epiche, ma soprattutto con missioni secondarie estremamente divertenti da giocare in solitaria e in compagnia per una esperienza di gioco in un certo senso più vicina ad un Monster Hunter, con le sue ardue sfide cooperative, che non al classico action rpg che si esaurisce una volta terminata la storia.
Gioco testato su Playstation 5.