Unravel: Recensione PS4
di CreamyMami
L’ultimo titolo creato dagli sviluppatori svedesi Coldwood Interactive in collaborazione con EA fu presentato in anteprima alla stampa durante gli E3 del 2015 e fu accolto con entusiasmo dai giornalisti del settore che gli riconobbero l’originalità e la cura nei dettagli selezionandolo come uno dei migliori cinque titoli presentati durante lo show.
Il direttore creativo di Coldwood, Martin Sahlin, in un comunicato di benvenuto nel sito ufficiale del gioco ha precisato che il suo team ha cercato principalmente di creare un’esperienza ludica emozionante, che coinvolgesse emotivamente i giocatori affrontando temi come i ricordi, gli affetti e i legami spezzati.
STORIA
Unravel racconta il movimentato viaggio di un piccolo personaggio chiamato Yarny (yarn in inglese si traduce in filato) che cerca di riunire con un unico filo rosso gli affetti lontani e di ritrovare i ricordi svaniti nei paesaggi mozzafiato della Scandinavia del Nord.
L’avventura inizia con le immagini sfumate di un’anziana signora sola che seduta in salotto osserva malinconica una foto e poi sale una scala portando con sé il cestino ricolmo di gomitoli di lana. Da quello stesso cestino rotola fuori un gomitolo di lana rossa che magicamente si anima e inizia a esplorare il mondo che lo circonda.
Dopo aver sfogliato il vecchio album fotografico dell’anziana proprietaria, Yarny scopre che le foto sono ormai sbiadite e le immagini immortalate sono svanite, come i ricordi ad esse legati.
Con malinconia il piccolo personaggio lanoso inizia a riavvolgere il passato, come in una matassa di lana, e a recuperare i ricordi perduti tuffandosi nelle foto conservate sulle mensole del soggiorno.
GAMEPLAY
Unravel è un rompicapo-platform basato sulla fisica dove Yarny si muove con movimenti bidimensionali srotolando l’unico filo di lana che lo costituisce.
Tutti i movimenti sono legati alla lunghezza di quell’unico filo, quindi Yarny oltre a superare enigmi deve cercare ovunque piccole matassine che gli permettano di raccogliere tutta la lana necessaria per arrivare alla fine del capitolo.
La storia si sviluppa in dodici capitoli che ripercorrono i luoghi della memoria e fanno rivivere i sentimenti e i ricordi passati finiti nell’oblio.
All’inizio Yarny si limita a camminare in avanti srotolandosi su se stesso e a saltare in cima a piccoli ostacoli, poi inizia a utilizzare il filo lanoso per spostare le cose che gli ostacolano il cammino e a utilizzarle per aprire cancelli o raggiungere altezze più elevate. Sono momenti avvincenti perché irrompe l’emozione di risolvere l’enigma ma contemporaneamente pervade la malinconia provocata dai ricordi legati agli oggetti, come il piccolo triciclo usato durante l’infanzia e ora abbandonato nel giardino.
Anche la natura fornisce un aiuto al protagonista regalando oggetti che possono essere utilizzati per galleggiare in piccole pozzanghere, come mele o piccole pigne, ma allo stesso tempo ostacola il percorso di Yarny. Durante il viaggio, infatti, egli deve sfuggire a numerosi pericoli ed evitare di diventare la preda di piccoli animali che popolano i paesaggi svedesi.
Il piccolo personaggio poco alla volta acquisisce sempre nuove abilità, tra cui quella di utilizzare il filo di lana come un lazo per appendersi ai rami degli alberi e oscillare come un pendolo. L’imparare a fare nodi poi gli permette di legare lo stesso filo a due estremità e trasformarlo in un elastico per saltare sempre più in alto e raggiungere le cime degli alberi da cui volare con un aquilone.
I chiodi rappresentano un ruolo importante nella giocabilità del titolo perché sono dei salvataggi intermedi e permettono di riavvolgere le azioni compiute fino a quel momento nel caso in cui sia difficile comprendere la mossa da eseguire o il filo lanoso non sia sufficiente per proseguire il cammino.
E’ divertente scoprire luoghi nascosti compiendo le azioni più semplici, come tirare un fiore di campo, dove recuperare le piccole matassine di filato e le spillette fatte di lana collezionabili, ma soprattutto è emozionante ritrovare le immagini che permettono di far riemergere i ricordi perduti.
Il percorso di ogni capitolo termina con un piccolo ricamo che Yarny colloca sull’album della proprietaria facendo riapparire finalmente le immagini sbiadite dal tempo e i pensieri malinconici della proprietaria.
Se vi siete particolarmente affezionati al piccolo protagonista lanoso, è possibile ricreare la propria versione personalizzata e condividerne l’immagine su Twitter seguendo semplici istruzioni che si trovano a questo link.
GRAFICA E AUDIO
Nonostante la bidimensionalità si rimane immediatamente affascinati dalla natura che circonda Yarny che sembra muoversi all’unisono al suo passaggio, come i fiori che ondeggiano oppure le foglie degli alberi increspate dal vento.
I paesaggi scandinavi sono realizzati con una cura minuziosa che li rende talmente realistici da sembrare dei fotomontaggi e non ricreati in computer grafica. La flora e la fauna sono disegnate come delle vere opere d’arte e ogni particolare non è lasciato al caso ed è scelto con la massima precisione.
Di fronte a una natura rappresentata in modo così grandioso, è difficile rimanere insensibili e non condividere con Yarny le emozioni che prova quando riesce a superare le difficoltà che man mano diventano sempre più complicate: salire su un albero ondeggiando come su un’altalena o galleggiare nel mare in alta marea.
I suoni della natura e la musica di sottofondo accompagnano il piccolo protagonista durante il suo avventuroso viaggio. Le tracce musicali sono state realizzate da artisti scandinavi spaziando dalla musica folk alla musica tradizionale.
Martin Sahlin ha dichiarato che “la musica è uno degli strumenti più importanti per narrare una storia, specialmente in questo caso, visto che Unravel viene raccontato senza l'uso delle parole”.
La musica ha infatti il compito di sostituire la voce narrante alimentando l’agitazione nei momenti di tensione o procurando emozioni nelle situazioni più malinconiche o felici.
Il testo di una canzone ha addirittura ispirato l’idea che è stata alla base della creazione delle avventure di Yarny. In un brano intitolato proprio Unravel l’artista islandese Bjork canta “My heart comes undone/Slowly unravels/In a ball of yarn”
CONCLUSIONI
Unravel è un titolo che fin dalle prime immagini colpisce direttamente lo spirito emozionando sia per la storia narrata sia per i paesaggi mozzafiato ritratti con amorevole cura. Il materiale lanoso di cui è costituito il protagonista lo rende paragonabile ad altri personaggi utilizzati in altri titoli più famosi, come lo Yoshi di Yoshi’s Woolly World o il Sackboy di Little Big Planet, ma Unravel si discosta totalmente da quest’ultimi rappresentando una ventata di novità e originalità nel mondo videoludico.
Ogni singolo giocatore potrà immedesimarsi nelle vicende di Yarny provando proprie personali emozioni e vivendo il viaggio avventuroso raccogliendo tutti i collezionabili o limitandosi a portare a destinazione il piccolo protagonista. Le ore necessarie per completare l’avventura sono mediamente sei ma possono diventare anche dieci se si ripetono i capitoli per raccogliere tutti gli oggetti collezionabili, capitoli che si possono rigiocare una volta che sono stati completati.
Il gioco è disponibile per Playstation 4 e Xbox One nei rispettivi store online e per PC.
Ogni singolo giocatore potrà immedesimarsi nelle vicende di Yarny provando proprie personali emozioni e vivendo il viaggio avventuroso raccogliendo tutti i collezionabili o limitandosi a portare a destinazione il piccolo protagonista. Le ore necessarie per completare l’avventura sono mediamente sei ma possono diventare anche dieci se si ripetono i capitoli per raccogliere tutti gli oggetti collezionabili, capitoli che si possono rigiocare una volta che sono stati completati.
Il gioco è disponibile per Playstation 4 e Xbox One nei rispettivi store online e per PC.