ARMS - Recensione Switch
Nintendo ritorna con un nuova IP, colpendo decisamente con potenza
di Nibel
ARMS si pone quindi come la prima effettiva esclusiva di Nintendo Switch, oltre ad essere una nuova e promettentissima IP, sebbene con qualche difetto di base.
Si potrebbe partire con una semplice premessa fin da subito per ARMS: è divertente, trasuda di quel feeling a cui Nintendo ci ha abituato da anni ed anni, ma non per questo è un titolo perfetto, anzi.
Ciò che colpisce fin da subito di ARMS è senza dubbio l'incredibile energia che emana all'arrivo della schermata iniziale, grazie ad un main theme deciso, capace di incitare alla boxe più selvaggia sin dai primi minuti di gioco che non tarderanno ad arrivare: ARMS, infatti, si estranea completamente dalla tendenza di inserire una modalità storia, a volte forzata quanto demenziale, introducendo l'intero concetto del torneo come una semplice competizione tra malcapitati che un giorno, misteriosamente, si sono svegliati con un paio di braccia allungabili. Che sia un concept volutamente bizzarro da espandere in un futuro ARMS 2 con una trama vera e propria non ci è dato saperlo, tuttavia funziona, in quanto le nostre uniche opzioni saranno, dopo aver ovviamente appreso le basi del combattimento con un pratico tutorial, lanciarsi nella mischia attraverso le diverse modalità offline ed online che ci offre il titolo.
La prima tra tutte è Gran Torneo, in cui potremo cimentarci nella più tradizionale delle modalità arcade con una serie di 10 incontri con difficoltà selezionabile in una scala da uno a dieci, affrontabili sia in da soli che in coppia con un amico, scontrandoci con ognuno dei variegati personaggi presenti nelle rispettive arene, ognuna completamente diversa dalle altre grazie ad un livello di dettaglio impressionante, a partire dagli stessi spettatori che indosseranno abiti ed accessori in base ai contendenti attualmente in battaglia. Il superamento di ogni stage, includendo due livelli bonus scelti casualmente tra Pallavolo, Basket ed altri, ci permetterà, infine, di arrivare al consueto boss finale che, rispettando determinate condizioni, si trasformerà in una versione potenziata (nonché altamente scorretta) di se stesso, rivelandosi un vero tributo ai picchiaduro più “anziani” il cui unico obiettivo era scucire monete su monete ai poveri ragazzi.
Sebbene Gran Torneo sia nel complesso divertente, ciò non toglie che potrebbe comunque stancare parecchio come qualsiasi altro comparto arcade di un picchiaduro, motivo per cui ARMS offre anche la possibilità, sotto alla voce Versus, di cimentarsi in scontri singoli o a squadre di due, in attività alternative come le sopracitate partite a Pallavolo, in cui dovremo segnare i punti tramite enormi palloni esplosivi, o a Basket, dove la palla saremo noi o il nostro avversario, tutto dipenderà da chi sarà più veloce a schiacciare l'altro nel canestro. In alternativa è presente anche il simpatico Tiro al Bersaglio che metterà alla prova la nostra mira coi pugni, in quanto dovremo colpire con un singolo colpo quanti più obiettivi di fila e, possibilmente, anche il nostro avversario per un'enorme somma di punti; oppure La Sfida dei 100 per testare la nostra resistenza contro 100 nemici diversi, oltre alla Prova Armi che ci consentirà, come facilmente intuibile, di testare le diverse tipologie di “guantoni” a disposizione per i diversi personaggi. Indipendentemente dalla modalità scelta, il completamento di ognuna di esse ci ripagherà con una valuta di gioco da spendere nel Palio Armi, attività simile al Tiro al Bersaglio in cui dovremo, soprattutto, cercare di aggiudicarci i pacchi regalo che arriveranno occasionalmente per sbloccare nuove armi per ognuno dei personaggi.
Ovviamente la consueta modalità Allenamento per rivedere le basi è un must per un picchiaduro, esattamente come la presenza del comparto online che ci garantirà un rapido accesso, tramite il nostro Nintendo Account, alle partite amichevoli per darsele di santa ragione con il malcapitato di turno o, per i più competitivi, ai match classificati, in cui potremo tentare la scalata contro avversari sempre più agguerriti da ogni parte del mondo. Ma giunti a questo punto della recensione ci si potrebbe pure chiedere cos'è effettivamente ARMS: un picchiaduro competitivo o un onesto party game?
La risposta corretta potrebbe essere definita come una via di mezzo, proprio perché ARMS, in maniera analoga alla serie Smash Bros., prende elementi da entrambi i mondi, tant'è che saranno essenzialmente due i fattori che cambieranno radicalmente il nostro modo di giocare: la presenza di amici e, soprattutto, i controlli.
Il titolo, come ampiamente pubblicizzato, ci permette infatti di utilizzare i sensori motion per controllare le braccia del personaggio come se fossero le nostre estensioni in un effettivo incontro di pugilato, nonostante qualche imprecisione e scomodità dovuta proprio all'impostazione dei comandi stessa. Il movimento del personaggio, per esempio, avverrà inclinando i joycon al posto di utilizzare l'analogico sinistro, risultando spesso in spostamenti imprevisti e decisamente non voluti, soprattutto in situazioni critiche; analogamente sferrare due pugni in rapida sequenza potrebbe venir tradotto dal sistema come un input da parte del giocatore per utilizzare una presa, mossa alquanto scomoda qualora non andasse a segno. Da tali considerazioni si può facilmente intuire che, nel complesso, i controlli tradizionali siano, senza dubbio, il metodo migliore per apprezzare il cuore del gameplay stesso di ARMS, indipendentemente che si giochi in modalità portatile o tramite controller normale o Pro, nonostante alcuni difetti quali l'impossibilità di cambiare i comandi più scomodi (tra cui la parata tramite la pressione dell'analogico), rivelandosi comunque uno tra i picchiaduro più innovativi e strategici rilasciati negli ultimi anni.
Sfruttare ogni elemento dell'arena sarà infatti fondamentale per avere un vantaggio tattico, a partire dagli innocui trampolini dello Stadio Boing o dalle colonne del Laboratorio Segreto; persino conquistare la sezione più alta della scalinata nell'Accademia Ninja potrebbe ribaltare completamente le sorti del round stesso. Allo stesso modo imparare a padroneggiare i personaggi e le loro armi, oltre 20 disponibili, è un attività che richiederà diverso tempo, in quanto ognuno dei combattenti si rivela essere radicalmente diverso dall'altro con i conseguenti ed evidenti vantaggi che tale caratteristica comporta: dopotutto la schivata automatica durante la parata di Ninjara o i doppi salti aerei di Ribbon Girl sono abilità decisamente migliori rispetto alla “normalità” di Spring Man o al compagno portatile di Byte.
Ma, indipendentemente dal personaggio scelto, gli scontri si baseranno semplicemente sui nostri riflessi e sulla nostra capacità di utilizzare al meglio le risorse a nostra disposizione. Avremo 90 secondi di match ed una battaglia al limite dei tre round per decretare il vincitore, sferrando sonore mazzate direttamente in faccia al nemico per danni diretti o, in alternativa, colpendo le sue braccia per disabilitarle temporaneamente, senza tralasciare la barra assalto che, una volta riempita creando o subendo danni, ci permetterà di eseguire una potentissima raffica di pugni. Sfruttare inoltre gli oggetti che arriveranno in campo, come bombe esplosive o EMP, o le fiale energetiche in grado di recuperare vita o incrementare la barra d'assalto potrebbero rivelarsi, esattamente come le conoscenze sopracitate, graditi colpi di fortuna per ribaltare la situazione. Sempre se non sarà il nostro avversario ad approfittarne prima!
Al di là del solido, per quanto leggermente imperfetto, gameplay, ARMS brilla particolarmente grazie alla soundtrack, composta dal duo Atsuko Asahi e Yasuaki Iwata (Mario Kart 8 ed altri), che ci accompagna sin dal menù di gioco, capace di regalare un fortissimo vibe Sud Americano (specialmente il tema principale) nonché di caricare i giocatori come se si trovassero effettivamente all'interno del match stesso, grazie soprattutto all'uso dei fortissimi cori di sottofondo. Non citare il coloratissimo e variegatissimo character design del titolo, a cura di Masaaki Ishikawa (New Super Mario Bros, Mario Kart 8), sarebbe un reato in egual misura, specialmente vista l'ottima cura riposta in ogni dettaglio di esso.
Detto in parole povere, ARMS è la prova vivente, esattamente come Splatoon, che Nintendo non è semplicemente “la casa di Mario e Zelda”, quanto un'azienda creativa in grado di osare anche con nuove IP dal grande potenziale, riuscendo comunque ad innovare persino i generi più inflazionati come i picchiaduro. Non abbiamo tra le mani un titolo perfetto quanto un ottimo inizio per un possibile futuro franchise, sperando che vengano limati tutti i difetti del caso.