Dragon's Dogma Dark Arisen Remastered - Recensione
Capcom ripropone sulle ultime console la straordinaria avventura dell'Arisen e delle sue Pedine!
di Revil-Rosa
Dragon’s Dogma non è certamente l’IP più nota fra quelle di Capcom, ma dal 2012 ad oggi ha saputo conquistarsi la sua discreta dose di affezionati, soprattutto in Giappone, ed è grazie loro se è uscita l’espansione Dark Arisen, il free to play Dragon’s Dogma Online e lo spin-off Dragon’s Dogma Quest, uscito prima su iOS e poi su Playstation Vita. Adesso l’Arisen è pronto a ricominciare il suo viaggio su Playstation 4 e Xbox One, ne varrà la pena?
L’Arisen e il suo esercito di pedine tornano in una nuova edizione per Playstation 4 e Xbox One
Dopo tanti anni di pace sotto il governo del saggio e forte Gran Duca, eroe dei tempi passati, un giorno una tranquilla città di pescatori, chiamata Cassardis, si trova vittima di una inaspettata catastrofe: un enorme drago rosso piombato dal cielo attacca edifici e persone. I poveri pescatori scappano terrorizzati, ma uno di loro no, il nostro protagonista recupera una spada e si getta contro il mostruoso drago per difendere la sua terra e i suoi cari. Come prevedibile, dopo poco, il coraggioso viene sconfitto dal drago il quale però, invece di dargli il colpo di grazia, gli parla in una strana ed incomprensibile lingua. Finito il discorso, la bestia gli strappa e mangia il cuore.
Successivamente il protagonista si sveglia e realizza di essere ancora vivo; sul suo petto adesso vi è una enorme cicatrice lucente che pulsa come fosse il cuore che ha perduto. Mentre è ancora confuso dalla situazione, una voce che sembra provenire dal suo interno gli rivela che il suo destino sarà quello di sconfiggere il drago. Ignorando la diffidenza che i suoi compaesani mostrano nei suoi confronti, il protagonista si mette in viaggio verso l’accampamento dei soldati insieme ad una Pedina di nome Rook. Presto il protagonista scoprirà di essere l’Arisen, colui destinato a guidare le Pedine, esseri dalle fattezze di uomini a cui sembra mancare l’anima, nella guerra contro il drago ed è così che si troverà ad affrontare un lungo viaggio durante il quale si imbatterà in tutta una serie di pericoli e misteri che andranno ben oltre quanto mai avrebbe potuto immaginare.
La trama principale di Dragon’s Dogma appare semplice e diretta, quasi come una favola, tuttavia le vicende che andranno ad intrecciarsi durante la caccia al Drago porteranno alla scoperta di un mondo e di una società che di incantato hanno davvero poco. Le atmosfere fantasy di Dragon’s Dogma infatti si rifanno molto a quelle di Berserk, in particolare a quelle della saga conosciuta come Epoca d’Oro, sebbene la terra sia abitata da mostri come arpie, goblin, grifoni e tante altre famose bestie. Il fascino della storia viene generato dal contrasto fra le richieste, così classiche ed eroiche da poter venire riassunte in una fiaba di cavalieri, ed i comportamenti dei personaggi, tutti umanamente credibili ed estremamente coerenti con l’ambientazione medievale-feudale in cui sono collocati.
Il mondo, interamente esplorabile e rappresentato in scala 1:1, enfatizza la già citata atmosfera feudale che contraddistingue le vicende e ci riesce grazie ad una maniacale cura per i dettagli: quest’ultimi non si limitano all’estetica, ma tengono anche conto degli impatti che determinate aree geografiche, eventi o mentalità possono avere sugli sviluppi sociali dei singoli e delle comunità, portando così ad uno sviluppo coerente delle loro azioni e del loro modo di pensare, rendendo quindi le vicende ancora più interessanti. Il risultato finale è che gli abitanti dell’Isola di Gransys sono vivi e pronti a reagire alle imprese del giocatore il quale, in parte anche per questo, difficilmente rimarrà indifferente davanti alle quest secondarie che andranno a coinvolgerli. Unica pecca del mondo? La mancanza di cavalcature.
Avere un territorio così vasto è senz’altro positivo e, dovendo muoversi a piedi in un territorio in scala 1:1, gli spostamenti risulteranno impegnativi al punto giusto, nonché piuttosto appaganti. Detto questo, una volta percorse tutte le aree doverle ripercorrere ancora senza la possibilità di “andare più veloce” potrebbe risultare fastidioso, anche perché le pietre del teletrasporto sono piuttosto rare. Fortunatamente Dragon’s Dogma non richiede così tanto movimento, se non giusto se si vogliono completare tutte le quest, e seguendo gli eventi si finirà per andare da quasi tutte le parti senza dover ripercorrere troppo spesso le stesse strade.
Dal punto di vista del gameplay, Dragon’s Dogma si presenta come un classico action con un tasto dedicato agli attacchi leggeri e uno a quelli pesanti, a questi due poi si aggiungeranno tutta una serie di abilità, attive e passive, sbloccabili man mano che si aumenterà di livello. Da notare la possibilità di appendersi e arrampicarsi sui nemici più grossi in modo da colpire i loro punti deboli, rompergli armi o armature o semplicemente menomarli.
La possibilità di scegliere fra tante classi, potendole anche cambiare liberamente durante il gioco, rende il battle system decisamente vario perché ognuna non solo approccia il combattimento in modo sufficientemente diverso, ma mette anche a disposizione una serie di manovre uniche. Il guerriero ad esempio offre la possibilità di tirare in alto un alleato così che possa appendersi meglio oppure l’arcer-mago può scagliare una freccia di luce che rimane fissa in cielo così da illuminare le zone più oscure delle grotte o aumentare la visibilità durante le fasi notturne.
Notare che la quasi totalità dei combattimenti si svolgerà con l’Arisen, la sua pedina personale, creabile all’inizio del gioco come il protagonista, e altre due pedine da reclutare in giro per il mondo. Le pedine reclutabili saranno le pedine principali di altri giocatori e, oltre a fornire supporto diretto in battaglia, daranno una mano condividendo ciò di cui sono venute a conoscenza come eventuali debolezze dei mostri, strade alternative che conducono a tesori o locazioni di imboscate. Tutte queste conoscenze deriveranno dalle loro esperienze fatte durante i viaggi con il giocatore o con altri Arisen.
La riedizione per Playstation 4 e Xbox One di Dragon’s Dogma, rispetto all’ultima edizione uscita sulle precedenti console, offre solamente uno sterile upgrade grafico, fra l’altro lasciando i sottotitoli delle presentazioni nel formato vecchio. Per quanto le migliorie siano piacevoli e gradite, difficilmente spingeranno i giocatori che già hanno viaggiato per Gransys a tornare sull’Isola.
Detto questo, coloro che non avevano avuto modo di provare l’espansione Dark Arisen potrebbero invece dargli una chance poiché le novità introdotte rispetto alla versione base sono considerevoli, sebbene così facendo dovrebbero rinunciare ai propri vecchi salvataggi (i server non sono in comune).
Dragon’s Dogma: Dark Arisen comprende tutti i dlc, ovvero quest secondarie extra che spesso premiano con preziosi oggetti ed equipaggiamenti (seppur non offrano storie particolarmente interessanti), le opzioni di gioco aggiuntive di Dark Arisen come la possibilità di selezionare il livello di difficoltà, e, cosa più importante, l’accesso ad una nuova area.
L’isola aggiuntiva è fondamentalmente un macro-dungeon pieno di mostri ed equipaggiamenti inediti nel gioco principale, inoltre durante l’esplorazione si svilupperà una nuova storia. Quest’ultima è fondamentalmente scollegata da quella principale e indubbiamente meno curata ed intrigante, ma saprà comunque spronare il giocatore ad addentrarsi nei meandri più bui del dungeon.
GIUDIZIO FINALE
Forte della sua storia, più originale di quel che sembra ed inaspettatamente solida, al suo mondo così curato e al suo gameplay semplice ed efficace, Dragon’s Dogma: Dark Arisen riesce ancora, dopo 5 anni dal suo debutto, ad entusiasmare i giocatori. Chi già ha avuto modo di giocarlo avrebbe sicuramente preferito qualche informazione in più sull’ormai dimenticato Deep Down, il quale sembrava proprio volersi proporre come sequel spirituale di Dragon’s Dogma, piuttosto che una terza riedizione per giunta priva di aggiunte a parte l’upgrade grafico.
Detto questo, l’avventura dell’Arisen meritava di essere giocata su Playstation 3 e continua a meritare su Playstation 4 perciò, se ancora non avete avuto modo di farlo, recuperate Dragon’s Dogma: Dark Arisen e non ve ne pentirete.
Detto questo, l’avventura dell’Arisen meritava di essere giocata su Playstation 3 e continua a meritare su Playstation 4 perciò, se ancora non avete avuto modo di farlo, recuperate Dragon’s Dogma: Dark Arisen e non ve ne pentirete.
Gioco testato su Playstation 4.