Under Night In-Birth Exe: Late[st] - Recensione
Il panorama dei picchiaduro 2D si arricchisce con un altro ritorno
di TWINKLE
Qualcuno potrebbe anche dirglielo agli amici d’oltremanica di PQube, che far uscire Under Night in-Birth: Exe: Late[St] a pochissime settimane dal lancio di due pesi massimi del genere come Street Fighter V: Arcade Edition e Dragon Ball FighterZ, non è proprio la migliore delle situazioni per il primo. I giapponesi di French Bread probabilmente non si faranno tanti problemi se a giocare il suo picchiaduro in Europa saremo in cinque, pur tuttavia la sua pubblicazione assume un’importanza per quel manipolo di appassionati che negli anni hanno dimostrato una fedeltà rimarchevole ai prodotti di marchio ArcSystem Works, dato il debutto di questa serie su PlayStation 4 (in aggiunta a PlayStation Vita e ancora PlayStation 3), con le comodità logistiche che questo comporta.
La collaborazione tra French Bread, creatori del cult Melty Blood (a sua volta basato sulla visual novel di Type Moon Tsukihime) e ArcSystem Works ha portato, oltre ad un titolo che edizione dopo edizione assume sempre più i connotati di un codice html, ad una notorietà di Under Night in-Birth maggiore rispetto ai picchiaduro precedenti di questa compagnia, sia in sala giochi e nell’ambiente torneistico, quanto su console. Under Night in-Birth Exe: Late[st], che da ora in poi abbrevieremo in Late[st], segue la conversione console (poi PC) del 2015 ed è basata sulla versione arcade 3.0, la quale aggiunge contenuti e apporta, come di consueto per questo genere, modifiche e bilanciamenti al sistema di gioco. Prima però, potrebbe essere utile, per coloro che non conoscono il gioco in questione, fare un ripasso sul setting narrativo in cui si svolge Under Night In-Birth.
In un imprecisato XXI secolo, un fenomeno detto Hollow Night avviene periodicamente nelle notti di luna piena in certe aree urbane del Giappone. Le persone che si trovano nell'area durante l’Hollow Night rischiano di essere inghiottite e consumate dai Voids, esseri che si nutrono di Esistenza (EXS). Tuttavia, alcuni di essi si risvegliano come In-Birth, individui in grado di entrare e uscire dall’Hollow Night e controllare il potere dell’EXS.
Attorno al fenomeno dell’Hollow Night sono nate alcune organizzazioni, due gruppi rivali in particolare si spartiscono la lotta ai Voids: i Night Blade (Yatō) e il Licht Kreis. Il primo affonda le sue radici nei secoli ma conta oggi pochissimi membri a causa di alcune lotte interne, e combattono i Voids in solitario. Il Licht Kreis si prefigge invece lo scopo principale di mantenere l’ordine e proteggere i civili, i suoi membri si definiscono Executor e hanno la particolarità di essere tutte donne. Una terza forza, Amnesia, è avvolta nel mistero e punta a liberare il controllo dell’Hollow Night dalle altre organizzazioni. Ha in Hilda il suo leader, ma i suoi membri agiscono in modo anarchico senza seguire ordini.
Questo è in soldoni lo scenario di Under Night in-Birth, non certo una cima in quanto originalità (l’Hollow Night ricorda non di poco la Dark Hour di Persona 3, ad esempio), ma che similmente ad altri picchiaduro ArcSystem Works dimostra comunque una cura ragguardevole sotto il profilo narrativo. Tra le novità di Late[st] abbiamo infatti la modalità Chronicles, che attraverso ventidue scenari racconta gli avvenimenti che precedono l’Hollow Night, sotto forma di visual novel, dal punto di vista di ogni singolo personaggio. I dialoghi sono spesso caratterizzati da lunghi monologhi che potrebbero risultare devastanti per coloro che non hanno confidenza con questa tipologia di narrazione, preferendo, non a torto, un approccio più attivo alla storia, ma è comunque consigliabile fare un tentativo per conoscere meglio i personaggi e le motivazioni che li muovono, prima di passare alla classica modalità Arcade. Qui si torna nel presente e si entra nel vivo della Hollow Night attraverso una struttura decisamente più familiare, composta da 8 combattimenti intervallati da brevi dialoghi per i personaggi chiave e che portano infine all’epilogo, ovviamente diverso per ognuno.
Passando alla pratica si scopre innanzitutto un tutorial di rara profondità, diviso in cinque livelli di apprendimento che vanno da “novizio”, che illustra le basi di movimento, di attacco e di difesa, a “veterano”, in cui si apprendono le meccaniche più avanzate del sistema di combattimento.
Come nel caso dei suoi simili di casa AscSystem Woks, il sistema di input si compone di 4 tasti, 3 dei quali adibiti ai diversi attacchi (debole, medio e forte) mentre il quarto, il tasto D, ha molteplici scopi ed è quello che contraddistingue maggiormente Under Night In-Birth rispetto ai suoi illustri cugini. Tenendolo premuto caricheremo infatti la GRD Gauge (o Grind Grid), una barra, differente dalla barra EXS poiché composta da particolari rombi e in comune con entrambi i giocatori, posta nella parte bassa dello schermo. Al suo centro c’è una linea circolare, che similmente ad un orologio effettua un giro in senso orario, concluso il quale il giocatore che avrà accumulato la maggior numero di blocchi GRD, entrerà in uno status detto Vorpal, contraddistinto da un’aura blu. Effettuando a questo punto un Chain Shift (D-D) l’energia GRD accumulata si trasferirà nella barra EXS, permettendo così di effettuare le mosse speciali; tale tecnica ha inoltre l’effetto di cancellare l’animazione in corso di una mossa, potendo dare il via ad una serie di combo concatenando il Chain Shift con le mosse speciali. La difesa assoluta dello Shield (tasto D in formazione difensiva) e l’Assault (avanti+D), utile alternativa al solito e rischioso salto in avanti, sono altre due funzionalità dedicate a questo poderoso tasto. Il Veil Off (A+B+C) attivabile con la metà della barra EXS, dona per un breve periodo la facoltà di utilizzare in successione Ex Moves e le Infinite Worth, fino a che la barra non si esaurisce.
Queste non sono che le meccaniche base di Under Night in-Birth Exe: Late, ma è giusto per rendere l’idea di cosa si ha tra le mani. Il titolo French Bread allestisce comunque davvero tutto il necessario per mettere a suo agio sia il combattente navigato quanto il novellino, mentre come curva di apprendimento si piazza un gradino sotto gli elitari BlazBlue e Guilty Gear, accostandosi maggiormente dalle parti dell’apprezzato Persona 4 Arena.
Concluso il tutorial e appresi i rudimenti è prassi a questo punto posare lo sguardo su un personaggio di nostro interesse fra i 20 disponibili, e provare ad approfondirlo tramite le modalità Pratica e Mission. Sono quattro i volti nuovi di questa riedizione: l’affascinante Wagner, elemento d’alto rango di Licht Kreis armata di spada (la Flame Brand) e scudo, con in più abilità EXS dalle caratteristiche elementali del fuoco. Il possente Enkidu è ex membro di Amnesia in cerca di avversari alla sua altezza, mentre Mika è un’altra recluta di Licht Kreis, armata di enormi pugni meccanici (i Pachelbel Cannon) e migliore amica di Orie. Infine c’è Phonon, una giovane In-Birth recentemente risvegliata, compagna di scuola di Nanase, la cui fervida immaginazione la porta a crearsi un alter ego per la Hollow Night.
Oltre ad essere personaggi riusciti come design, alla prova giocata i nuovi innesti si sono dimostrati perfettamente integrati con il resto del cast oltreché adatti a tutti come curva di apprendimento, rispetto ad altri come Vatista, Eltnum e Chaos, decisamente più complessi da padroneggiare.
Presente ovviamente all'appello la modalità Online, con battaglie ranked e stanze amichevoli del tutto simili all'edizione del 2015, ma avendo ricevuto il gioco diverse settimane prima dell'uscita, il server non ha trovato giocatori europei bensì solo asiatici, non proprio l'ideale per testare tale modalità, che comunque essendo ben collaudata non dovrebbe presentare problemi di sorta.
Graficamente Late[st] non diverge da quanto visto qualche anno fa su PlayStation 3, e del resto non potrebbe essere altrimenti dato che il gioco è lo stesso. Gli avvenimenti dell’Hollow Night sono circoscritti esclusivamente nella metropoli, e ciò fa sì che Under Night in-Birth assuma un contesto spiccatamente urbano, una sorta di versione moderna del primo Fatal Fury; niente montagne, templi sperduti o cascate da cartolina, qui si combatte esclusivamente in luoghi quali parchi, strade, garage sotterranei, terrazzi. Insieme ai personaggi, Late[st] aggiunge quattro ulteriori stage, come la Caffetteria o la Cattedrale, in genere tutti mediamente apprezzabili, così come le rispettive BGM. Testi in inglese, doppiaggio rigorosamente giapponese: tra le nuove aggiunte, Phonon annovera Saori Ōnishi (Hisako Arato di Food Wars, Aiz di Danmachi), mentre su Mika ritroviamo la vulcanica Aya Suzaki (Mako Mankanshoku di Kill la Kill).
Versione testata: PlayStation 4