Crash Bandicoot N. Sane Trilogy - Recensione Switch
Il bandicoot più simpatico di sempre arriva su Switch!
di pedruto
Il 29 giugno, Crash è finalmente tornato, sbarcando sulle piattaforme concorrenti: vediamo come se l'è cavata su Nintendo Switch!
Scrivere una recensione tradizionale per Crash Bandicoot N. Sane Trilogy sarebbe piuttosto inutile dato che il pacchetto proposto quest'anno è pressoché identico a quello visto la scorsa estate su PS4, di cui ormai si trovano centinaia di gameplay in rete. Ci focalizzeremo, piuttosto, su quegli aspetti tecnici che potrebbero fare da ago della bilancia nella scelta di una versione piuttosto che di un'altra.
Per toglierci ogni dubbio, ricordiamo solamente i contenuti della trilogia: il pacchetto comprende il primo Crash Bandicoot, così come Crash Bandicoot 2: Cortex Strikes Back e Crash Bandicoot 3: Warped, originariamente rilasciati rispettivamente il 1996, 1997 e 1998 sulla prima PlayStation. La raccolta prevede anche: in livello bonus Stormy Ascent, rilasciato su PS4 la scorsa estate come DLC gratuito per il primo gioco, che sfrutta del materiale che non era riuscito a entrare nella release originale del titolo; un ulteriore livello completamente inedito per il terzo gioco, Future Tense, rilasciato ora per la prima volta per celebrare l'arrivo della trilogia sulle nuove piattaforme. Sono presenti anche tutte le novità aggiunte, come la possibilità di giocare nei panni di Coco, la sorella di Crash, anche nei primi due giochi, così come la modalità a tempo dei livelli già superati.
Il gameplay e il feeling generale risulta inalterato su Switch; sono dei platform 3D molto impegnativi, soprattutto il primo a causa della sua leggera legnosità. I livelli bonus, poi, daranno davvero del filo da torcere anche ai giocatori più esperti!
C'è da dire, però, che i Joy-Con non sono così d'aiuto ai giocatori: la corsa ridotta degli analogici e l'assenza di un D-pad tradizionale, si fanno sentire in termini di precisione dei movimenti, pertanto potrebbe essere consigliabile l'utilizzo di un Pro controller quando si gioca davanti al TV o in modalità tabletop. Si tratta di un compromesso inevitabile per poter giocare a Crash in portatilità, modalità che si sposa benissimo con la struttura a livelli del gioco.
I compromessi maggiori sono, però, quelli grafici. La trilogia ha una risoluzione nettamente inferiore rispetto alla media, fermandosi a 720p docked e appena 480p handheld. Anche gli effetti di luci e ombre sono davvero ridimensionati, così come l'effetto peluria del marsupiale è quasi impercettibile, rendendolo molto più simile al suo modello originale non restaurato. Si notano anche texture di qualità inferiore e un effetto aliasing leggermente marcato, ma che comunque rimane il male minore del reparto grafico. Questi pesanti ridimensionamenti sono probabilmente dettati dalla necessità di snellire il gioco per garantire una fluidità costante, ma che nonostante gli sforzi e i compromessi non sempre si mantiene sui 30 fps, presentando piccoli e, fortunatamente, poco fastidiosi cali.
In generale, una minore quantità di effetti grafici non dovrebbe minare il gameplay, ma per questo titolo c'è una piccola eccezione: il livello Future Tense. In questo livello dovremo schivare dei razzi lanciati da dei robot, i quali possono essere visti solo grazie a delle superfici riflettenti. Il problema sorge quando su Switch queste pareti...non riflettono!
Ma quindi, al netto di pro e contro tecnici, può valer la pena (ri)acquistare Crash Bandicoot N. Sane Trilogy su Nintendo Switch? La risposta è: decisamente sì! Il valore di questo remake (perché remastered è un termine riduttivo in questo caso) non viene minimamente intaccato dai, seppur pesanti, rimaneggiamenti dovuti all'hardware meno potente dell'ibrida Nintendo. Poter portare ovunque un gioco di questo tipo è sicuramente un plus da non sottovalutare, che farà al caso di molti fan (e non solo) del marsupiale più pazzo di sempre!