Days Gone - Recensione
Salite in sella alla moto e preparatevi per un viaggio: l'apocalisse zombie non risparmia nessuno!
di Revil-Rosa
Annunciato durante il mirabolante E3 2016 insieme a Horizon: Zero Dawn, il remake di Final Fantasy VII e altre bombe mediatiche, Days Gone sembrava voler cavalcare la ormai non più così dilagante onda dei mondi post-apocalittici invasi dagli zombie, ponendo il tutto con lo stile più in voga del momento: gli open world.
Il successo riscosso durante la conferenza fu grande nonostante i tanti titoli grossi annunciati, ma con il passare del tempo l'entusiasmo iniziale è andato via via smorzandosi, complice l'uscita di diversi open world davvero validi, lasciando spazio ad un terribile dubbio: Days Gone sarà un gioco valido o finirà per essere una di quelle esclusive "rufiane" che, passata la moda, nessuno ricorderà più? Cerchiamo di scoprirlo insieme.
Days Gone è finalmente disponibile!
La storia inizia con la difficile scelta del protagonista, Deacon St. John, il quale raggiunto l'ultimo elicottero del governo insieme alla moglie Sarah, in pericolo di vita, e all'amico di una vita Boozer, ferito gravemente ad una gamba, scopre che solo due persone potranno volare verso la salvezza. Con una rassegnata fermezza, Deacon fa salire la moglie sull'elicottero e rimane indietro insieme a Boozer così che, insieme, possano sopravvivere e raggiungere autonomamente il campo. Una volta arrivati nel luogo designato, tuttavia, i due amici scoprono che l'intero appostamento è stato distrutto e così Deacon e Boozer si adoperano per tirare avanti.
Sono passati due anni dagli eventi sopra descritti e i sopravvissuti ormai si sono uniti formando dei campi autonomi; Deacon e Boozer si sono fatti un nome e vivono alla giornata, ma fra una commissione per gli accampamenti e l'altra, Deacon scopre che le cose al campo di Sarah potrebbero non essere andate come previsto. Tanto determinato a scoprire la verità quanto spaventato della possibilità di trovare una conferma della morte della moglie, il costernato protagonista inizia i preparativi per un viaggio più lungo in questo mondo devastato da zombie, criminali reietti, belve infette e perfino cultisti esaltati devoti al caos.
Forte di una storia inaspettatamente coinvolgente e contornata di personaggi credibili e ben costruiti, elementi non così scontati per quelli che sono gli standard degli open world, Days Gone si rivela ben presto un tanto peculiare quanto piacevole mix fra The Walking Dead, con le sue relazioni spinose, The Last of Us, per il mood tetro di un mondo abbandonato a sé stesso, e Mad Max, con le sue ambientazioni naturalmente ostili e mozzafiato...per non parlare poi della passione per il proprio mezzo di trasporto!
Il gameplay di Days Gone prende il meglio degli sparatutto 3D: comandi intuitivi per movimenti, mira e attacchi fisici uniti alla gestione semplice e rapida degli oggetti, resa ancora più piacevole dal fatto di essere completamente in tempo reale grazie all'effetto rallenty che parte durante la selezione. Con questo sistema anche le fasi più frenetiche diventano abbordabili e, cosa più importante, divertenti.
La varietà è assicurata dato l'alto numero di eventi e situazioni che possono venirsi a creare, da notare infatti che i pericoli cambiano a seconda di luogo, orario, storia o condizioni. Detto questo, qualunque sia il mix, state pur certi che il mondo di Days Gone cercherà di farvi la pelle.
Le tante armi disponibili, per lo più da rubare ai nemici, e la relativa rarità dei proiettili sono fattori che incentivano il giocatore a cambiare il proprio stile di gioco a seconda delle situazioni, variando approccio in base al proprio gusto, idee e disponibilità; sapersi adattare sarà fondamentale ad un certo punto, soprattutto nei livelli di difficoltà più alta dove affezionarsi troppo ad un certo stile può rivelarsi controproducente.
Come facilmente intuibile dal vestiario del protagonista, le fasi di esplorazione non si limiteranno a lunghe passeggiate, ma saranno per lo più accompagnate dalla fida moto, ampiamente personalizzabile sia per quanto concerne l'estetica che le prestazioni. Gestire la moto non sarà particolarmente difficile, occorrerà infatti solamente tenere d'occhio il carburante, ricaricabile nelle stazioni o tramite ausilio di taniche disseminate per la mappa, e le condizioni del motore, ovvero la vita della moto, recuperabile usando non pochi rottami (oggetti relativamente facili da trovare).
I viaggi in moto permettono di spostarsi velocemente da un luogo all'altro, ma bisognerà comunque fare attenzione ai briganti e, soprattutto, agli zombie attirati dal rombo del motore: girando di notte potreste imbattervi in un'orda, ovvero un gruppo estremamente numeroso (si parla anche di centinaia) di infetti...nel caso, vi auguro di avere il serbatoio pieno.
Da un punto di vista grafico, Days Gone non ha nulla da invidiare ai "giochi a livelli" grazie non solo alla cura estrema dei modelli poligonali, le espressioni facciali in particolare sono superlative, ma soprattutto per la cura nelle animazioni, coerenti e accurate in ogni situazione.
Un'altra nota positiva, in parte inaspettata, è la qualità del doppiaggio italiano il quale risulta ottimo nei toni e nelle interpretazioni, ma soprattutto nella gestione dei tempi e dei dettagli, ad esempio i dialoghi si interrompono se inizia un combattimento così come durante le conversazioni in moto i personaggi urlano per sovrastare il rumore del motore.
Unica pecca, nonostante tutti questi accorgimenti spesso la musica di sottofondo copre parzialmente le voci dei personaggi non-giocanti e, anche abbassando il volume di audio ed effetti, alcune volte chi interagisce con Deacon parla con un tono troppo basso e risulta difficile da seguire. Fortunatamente è sempre possibile mettere o togliere i sottotitoli, anche durante le presentazioni.
GIUDIZIO FINALE
Days Gone è una fantastica sorpresa che, pur non proponendo idee particolarmente originali, offre il meglio dei Mondi Zombie Post-apocalittici. La trama, come accade spesso negli open world, tende ad essere un po' frammentata e la scelta di inserire diverse trame più o meno parallele da seguire completando missioni specifiche, sempre visualizzabili dal menù, non aiuta il gioco di Bend Studio in questo senso. Detto questo non mancano scene emozionanti e situazioni ricche di pathos, enfatizzate dalla grafica sublime e rese ancora più efficaci grazie a dialoghi ben scritti e personaggi ben riusciti.
In definitiva se avete voglia di un survival ben studiato e ricco di sfide, di un mondo mozzafiato da esplorare, di sparare ad un (gran) bel po' di zombie o semplicemente vi siete stufati della piega che The Walking Dead ha preso nelle ultime stagioni, Days Gone fa decisamente al caso vostro.