Monkey King Hero is Back - Recensione
Dai cinema ai televisori, la storia del Re delle Scimmie come non l'avete mai vista.
di Revil-Rosa
Monkey King: Hero is Back nasce come film d'animazione nel 2015 e dopo l'enorme successo riscosso in patria e nel mondo, Oasis Games in collaborazione con Sony e Oct Animation Studio, casa dietro lo sviluppo del film, uniscono le forze per portare la fortunata storia dello scimmiotto su PlayStation 4.
Conoscere o meno il film Monkey King: Hero is Back non influenza in alcun modo la godibilità del gioco!
Tanto tempo fa, la scimmia Sun Wukong utilizzó i propri enormi poteri per compiere eroiche azioni sulla terra, conquistando involontariamente numerosi titoli fra cui Grande Saggio, Re delle Scimmie e, soprattutto, eroe. Temendo il suo potere, le Divinità celesti invitarono la scimmia in cielo per tendergli una trappola. Ebbro del successo e sicuro delle proprie capacità, Sun Wukong sfidò apertamente gli dei e, dopo una grandiosa battaglia, finí per essere sigillato in un cristallo, all'interno del quale sarebbe dovuto rimanere confinato per sempre.
500 anni dopo, il piccolo monaco Liuer finisce casualmente nella grotta del cristallo mentre cerca di scappare da dei troll e, durante il trambusto, il cristallo si rompe, liberando lo scimmiotto. Pur essendo uscito dalla prigione, Sun Wukong scoprirà ben presto di non essere realmente libero, i suoi poteri magici sono infatti ancora sigillati e, come gli dirà il divino Guanyin, l'unico modo per riottenerli sarà compiere buone azioni.
Il riluttante scimmiotto si metterà così in viaggio con Liuer per salvare i bambini che i troll stanno inspiegabilmente rapendo da tutti i villaggi, non tanto perchè sia la cosa giusta da fare quanto piuttosto per fare felice il piccolo monaco e tornare poi alla sua forma originale.
Inutile dire che, proprio come in ogni film d'animazione che si rispetti, la missione dei protagonisti li porterà a crescere e a cambiare, ma il gioco di Monkey King: Hero is Back non si limita a riproporre gli eventi della pellicola originale bensì ne ampia e approfondisce certi aspetti.
Le interessanti e più che gradite aggiunte si sposano perfettamente con il mood del titolo, ma la penuria di cutscene fa perdere l'epicità della controparte cinematografica e, inoltre, per quanto condivisibile a livello di gameplay la scelta di concentrarsi su Sun Wukong piuttosto che su Liuer, non si può dire altrettanto su quella di saltare l’introduzione del piccolo monaco e rimuovere il nonno di lui. Queste due mancanze intaccano non poco il fascino della storia.
Per quanto concerne il gameplay, Monkey King si presenta come il più classico degli action dove un alto ma non troppo numero di scontri si alterna a fasi di esplorazione in ambienti mediamente grandi e piuttosto lineari, sempre ricchi di oggetti da raccogliere, fondamentali per sintetizzare oggetti, e collezionabili da scovare e scambiare in cambio di potenziamenti alle statistiche.
Le battaglie sono relativamente semplici sia per quanto riguarda la difficoltà nel superarle che per il sistema di gioco, limitato ad una semplice combo monotasto più veloce e ad un singolo attacco pesante, entrambi i tipi di attacco variano quando si utilizza una delle tre armi.
A questa base si aggiungono poi tutte le mosse speciali magiche da sbloccare e due tipi di contrattacco: uno per i colpi dei nemici più piccoli che porta alla “Uno Contro Uno”, ovvero una scena in cui si affronta singolarmente l’avversario per poi sconfiggerlo con una simpatica animazione, e il secondo più classico in cui si anticipa l’attacco con un micidiale colpo pesante che scaraventerà via il nemico.
Notare che è possibile sconfiggere i nemici in un colpo eseguendo un attacco furtivo, riuscire nell’impresa è spesso difficile, ma in alcune fasi del gioco questo approccio si rivela tanto utile quanto divertente.
Nonostante il sistema di combattimento possa apparire scarno, la cura delle movenze e delle reazioni dei nemici è così ben fatta che ogni scontro risulta un vero e proprio piacere per gli occhi. Il discorso vale anche al di fuori delle battaglie non solo per le animazioni estremamente fluide, ma anche grazie alle ottime scelte di colori e ai giochi di luce davvero ben riusciti.
Monkey King riesce dunque nella difficile impresa di trasportare il giocatore all’interno di un film d’animazione di alto livello dove lo spettatore si perde nelle scene d’azione coreografiche, con l’unica differenza che sarà lui stesso ad eseguirle.
Menzione d’onore anche alla colonna sonora che in più di un’occasione, se non forse nella totalità di esse, recupera le ottime tracce del film creando di conseguenza un ambiente familiare a chi ha visto la produzione originale e uno estremamente caratteristico per chi si avventura per la prima volta nel mondo di Monkey King: Hero is Back.
GIUDIZIO FINALE
Monkey King: Hero is Back è un prodotto davvero valido sia in veste di film che di videogioco, la cura per i dettagli grafici pone una base ottima sulla quale si aggiunge un sistema di gioco semplice e funzionale che enfatizza i già citati meriti. La poca varietà di nemici e la semplicità del battle system non devono frenarvi dal provare il titolo perché l’ottima gestione degli eventi fa sì che tali problematiche non vengano a galla, se non giusto durante un eventuale secondo walkthrough.
Se avete voglia di perdervi in un’avventura fantastica come solo quelle dei film d’animazione riescono a creare, preparatevi perché la trasposizione su Playstation 4 di Monkey King: Hero is Back è riuscito a fare propria quella magia!
Se avete voglia di perdervi in un’avventura fantastica come solo quelle dei film d’animazione riescono a creare, preparatevi perché la trasposizione su Playstation 4 di Monkey King: Hero is Back è riuscito a fare propria quella magia!
Gioco testato su Playstation 4.