Sony brevetta un'intelligenza artificiale in grado di suggerire l'uso di microtransazioni
Dei tanti brevetti depositati, la nuova intelligenza artificiale spicca su tutti. Che sia l'inizio di un nuovo trend?
di Marcello Ribuffo
Ma in Sony sembrano essere più furbi e prima di arrivare al dunque, vi saranno diversi step.
In base all'analisi del percorso e della zona in cui si trova il videogiocatore, qualora non riuscisse più a proseguire, il nuovo supporto creerebbe una serie di informazioni utili all'avanzamento, studiando altresì il comportamento del resto della community. Mettiamola in questo modo: state giocando a Dark Souls e non sapete come affrontare l'Abisso, l'I.A. potrebbe suggerirvi dove e come trovare l'oggetto più efficace. Ma effettivamente, il tutto potrebbe risultare ancor più subdolo e, questa meccanica, implicherebbe una nuova generazione di titoli capace di sfruttarla ─ non ditelo a Blizzard. La risorsa necessaria infatti, potrebbe non far parte del gioco base ma bensì disponibile solo e soltanto come contenuto a pagamento, addirittura sconosciuto al videogiocatore, aprendo la strada alle microtransazioni. Questo espediente dovrebbe rappresentare l'ultima risorsa e, qualora arrivaste a questo punto, oltre ai videogiochi, evidentemente, dovreste preoccuparvi anche dei voti a scuola.
In ogni caso, non è detto che questo brevetto diventi effettivo, magari al lancio della nuova console. Sono innumerevoli i casi in cui uno studio di una nuova tecnologia venga semplicemente deposita al World Intellectual Property Organization (WIPO), solo per precauzione ed evitare che i concorrenti utilizzino liberamente le stesse idee. Per ora dunque è un nulla di fatto e sarà il futuro a dirci se questo uso dell'intelligenza artificiale prenderà piede. Chissà: magari Skynet iniziò proprio così.