The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III - Recensione Switch

L'acclamato RPG di NIS America sbarca su Nintendo Switch

di Grifis

In attesa dell’arrivo del quarto e ultimo capitolo della saga già disponibile in Giappone e la cui uscita in occidente è prevista per il prossimo autunno, NIS America e Falcom ripropongono in versione portatile l’apprezzatissimo RPG The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III.

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La saga The Legend of Heroes ha saputo ritagliarsi le simpatie di una buona fetta di appassionati di JRPG grazie alle fitte trame improntate verso un fantasy realistico. In particolare Trails of Cold Steel III, uscito oltre 3 anni fa in Giappone e solo lo scorso anno in occidente, porta la saga ad un livello superiore grazie al nuovo motore PhyreEngine e una quantità assurda di linee di testo che garantiscono al giocatore di immergersi completamente nel mondo di Zemuria.
Le vicende narrate sono ambientate un anno e mezzo dopo la fine della Guerra Civile Ereboniana. L’esercito dell’Impero è ancora più forte grazie ai Panzer Soldat e nel giro di poco tempo riesce ad annettere prima la regione di Crossbell e in seguito, grazie a un’operazione chiamata Northern War, l’Ambria settentrionale diventando a tutti gli effetti la più grande nazione del continente di Zemuria superando perfino la Repubblica di Carvard. La centralizzazione del potere porta nuovi disordini nelle province annesse, alimentati dalla misteriosa organizzazione Ouroboros...

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La storia inizia nel momento in cui il principe ereditario Cedric Reise Arnon si iscrive all’Accademia Militare Thors e viene inviato nella sede secondaria chiamata Thors Branch Campus, situata a Ovest della capitale. L’istituto conta tre classi con differenti indirizzi di specializzazione, in particolare la classe VIII (tattiche di combattimento), la classe IX (finanza militare) e la classe VII (operazioni speciali) affidata a Rean Schwarzer e di cui fanno parte esclusivamente tre alunni: Juna Crawford, Kurt Vander e Altina Orion.
Trails of Cold Steel III si presenta come un immenso JRPG che vi terrà impegnati per più di 100 ore e che sicuramente farà la felicità dei tanti appassionati della saga “Kiseki” che troveranno in questo capitolo tanti riferimenti e facce conosciute dagli altri sette titoli della serie.

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Analizzando questa versione per Nintendo Switch duole notare l’assenza della disponibilità su eShop dei primi due capitoli di Trails of Cold Steel e quindi immaginiamo che in molti si affacceranno alla serie per la prima volta. In questo caso consigliamo caldamente di spulciare attentamente la “Backstory Mode”, che offre un ampio riassunto delle vicende svolte finora. Seppur dettagliata questa modalità consiste solamente in righe di testo che purtroppo non rendono giustizia alla saga che ad oggi vanta ben otto capitoli dal primo Trails in the Sky del 2007. Tutte le trame di questi videogiochi convergono in Trails of Cold Steel III ed esiste la concreta possibilità di perdere importanti riferimenti o addirittura trovare qualche difficoltà a seguire tutte le sottotrame. Si corre infatti il rischio di non poter godere appieno dell’estrema perizia e degli innumerevoli dettagli introdotti dagli sviluppatori e da Toshihiro Kondo il quale riesce ancora una volta a intessere enormi e avvincenti trame sociopolitiche.
Per darvi un’idea della mole del lavoro eseguito nella traduzione dei testi del backstory, si parla di oltre 1,6 milioni di caratteri giapponesi tradotti che portano il titolo ad essere uno degli RPG più smisurati, almeno se parliamo solo del quantitativo di testi.

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Senza entrare troppo in zona spoiler, Trails of Cold Steel III si divide tra fasi ambientate durate la vita scolastica e quelle delle missioni principali/secondarie di combattimento che vedono il protagonista Rean Schwarzer affiancare gli studenti. Entrambe realizzate maniacalmente, le prime vedono l’insegnante e gli studenti impegnati nella vita scolastica di tutti i giorni tra lezioni e attività extrascolastiche in grado di strappare molti sorrisi al giocatore.
Per quanto riguarda le fasi di combattimento sono state apportate delle interessanti aggiunte a un già collaudato gameplay. Ritornano i principali attacchi, Art e Craft, ma l’intera interfaccia è stata ridisegnata per far spazio ai Brave Orders, degli “ordini” dati da un membro della quadra che conferiscono alcuni benefici per qualche turno. Oltre ai Master Quartz è ora possibile equipaggiare dei quarzi secondari ma i nemici (specie i boss) non staranno a guardare mentre vengono fatti a pezzi e anzi alcuni di loro si riveleranno molto tosti da fronteggiare. Fortunatamente in nostro aiuto è stata introdotta la meccanica Break che permette di spezzare la guardia nemica e infliggere ancora più danni del normale.

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Trattandosi di un titolo di oltre tre anni fa non possiamo di certo parlare una grafica esaltante eppure i passi avanti rispetto al secondo capitolo si vedono eccome grazie al nuovo motore PhyraEngine che riesce a migliorare le espressioni facciali (specie dei protagonisti) portando la serie su un livello decisamente superiore.
The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III per Nintendo Switch non presenta aggiunte rispetto alle precedenti versioni viaggiando a 720p/60fps sia in versione docked che handheld senza nessun particolare calo di framerate. Per via dell’enorme numero di righe di testo non è presente un adattamento italiano, ma l’inglese utilizzato non è particolarmente ostico per la comprensione.
 
 
The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III è un ottimo RPG con una complessa trama che regala colpi di scena e intrattenimento per oltre 100 ore. I personaggi sono ottimamente caratterizzati e sapranno regalarvi emozioni che spaziano dall’epico al tragico senza mai risultare eccessivamente “fuori contesto” come spesso accade in questo genere di giochi.
Nonostante la presenza di un’ampia sezione che spiega i retroscena dei precedenti capitoli, il nostro consiglio, se ancora non li avete giocati, è di recuperare anche il primo e il secondo episodio (purtroppo non disponibili per Nintendo Switch) per avere una visione a 360° sulle vicende e i retroscena narrati in questa esaltante terza parte.


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