Live a Live - Recensione

Square-Enix torna Square e propone il remake di un RPG perso negli annali.

di Revil-Rosa

Gli anni '90 sono stati il periodo d'oro per certi generi e, tra i vari nomi, la casa di sviluppo Square ha gestito quel periodo così ricco di interesse per gli RPG sperimentando nuove formule, esplorando ambientazioni e archetipi, stili narrativi vari e gameplay spingendosi anche lontano dalla comfort zone offerta da Final Fantasy o dal 'semplice' sistema a turni di Dragon Quest. Era il 1994, da lì a poco sarebbe uscito il leggendario Final Fantasy VI su Super Nintendo, un'avventura corale di dimensioni epiche che avrebbe alzato gli standard narrativi della serie portandola ad un livello superiore e ritagliandosi uno spazio nel cuore degli appassionati, molti dei quali ricordano il sesto capitolo come una dei meglio riusciti della saga. In Giappone sarebbe però uscito prima un altro titolo con più protagonisti: Live a Live.
 

Live a Live era una nuova IP, una raccolta di storie ambientate in periodi storici e contesti radicalmente diversi per un'esperienza variegata per temi e atmosfere ma unite dallo stesso gameplay, il tutto racchiuso in un'unica cartuccia. Questa, anzi, queste peculiari avventure purtroppo non sono mai uscite dal Giappone, rendendo Live a Live un titolo perso nel tempo per noi occidentali, recuperabile solo via emulatori e con traduzioni amatoriali. Per fortuna Square-Enix nel 2022 decide che il gioco è pronto per arrivare in occidente e, senza alcun sottotitolo che ne sottolinei la natura di remake, arriva su Nintendo Switch in tutto il mondo. Dopo il successo riscosso e a grande richiesta dal pubblico, ad aprile 2023 il titolo sbarca anche su Playstation 5, Playstation 4 e Pc via Steam, portandoci alla versione presa oggi in esame, in tutto e per tutto identica alla controparte della ibrida Nintendo.

Siete pronti a mettere da parte i vostri impegni quotidiani e a Vivere una Vita tutta nuova? Ci auguriamo di sì, perché ne avete ben otto diverse che attendolo solo di essere scoperte!

Otto eroi da otto periodi storici diversi appaiono davanti al giocatore, chiamato a decidere quale delle sette avventure affrontare (sette perché l'ottava si sblocca dopo aver concluso le altre) rievocando erroneamente un certo Octopath Traveler. Erroneamente perché nei capitoli della recente serie di Square-Enix le storie sono sì scollegate, ma tutte parallele e ambientate negli stessi luoghi. Nei due Octopath Traveler si avanza capitolo dopo capitolo nell'avventura di questo o quell'altro protagonista mentre su Live a Live si suona una musica differente. Qui non ci sono reali o apparenti collegamenti tra una storia e l'altra. Ogni capitolo, oltre a racchiudere tutta la storia del personaggio, è radicalmente diverso dagli altri per ambientazione, tematiche e longevità. Sebbene tutte le storie diano un po' l'idea di essere un prologo volto a presentare il protagonista di turno, alcune richiedono intorno all'ora per essere portate a termine mentre altre sono vere e proprie avventure che nascondono interessanti segreti da scoprire, portando la loro durata anche sulla decina di ore, se si punta al completamento totale.
 
Live a Live recensione ps5

L'aspetto più caratteristico di Live a Live è quello di potersi permettere scelte coraggiose, al limite dello sperimentale, proprio grazie alla relativamente breve durata delle singole avventure e al loro numero. Ogni esperienza fa storia a sé, sebbene si trovi poi un punto comune nell'ottava avventura, ma nonostante il sapore di 'storia delle origini', per dirla alla maniera dei supereroi americani, ogni protagonista porta un'esperienza interessante di per sé, un'avventura che difficilmente avrebbe potuto esistere e funzionare da sola ma che al fianco delle altre trova la sua identità. Live a Live non racconta propriamente una storia corale, bensì otto tracce dello stesso album: ogni canzone-protagonista ha il suo feeling che può piacere di più o di meno, ma lo stile generale è lo stesso sicché grafica e gameplay restano gli stessi per tutte le avventure, pur vertendo su elementi diversi a seconda della storia affrontata.

Pogo è un cavernicolo della Preistoria che si troverà ad affrontare una pericolosa avventura per salvare la donna che ama, una storia semplice ma resa unica dall'assenza dei dialoghi. Cuore di Pietra è un anziano maestro di arti marziali che, dopo una vita dedicata alla via, decide di mettersi in viaggio per cercare un valido discepolo a cui tramandare le proprie tecniche. Impersonare il maestro e non l'allievo è un punto di vista atipico che dona all'avventura un sapore originale. La storia del periodo feudale giapponese vede il ninja Oboromaru incaricato di infiltrarsi in un castello per assassinare il malvagio shogun disposto a tutto per soggiogare il Giappone con la forza. Il giocatore può scegliere se assassinare tutti i sottoposti dell'imperatore o se procedere in modo stealth, minimizzando le vite spezzate, così come è possibile utilizzare diverse strade per arrivare all'obiettivo, scoprendo diversi retroscena ed esplorando l'enorme reggia. Il selvaggio west di Sundown trasporta il giocatore nella resa dei conti di un film spaghetti-western, tra onorevoli cowboy solitari e spietati fuorilegge per una storia hardboiled che raramente si vede in un gioco di ruolo.
 
Live a Live recensione ps5

A rappresentare il presente, che in realtà ormai si potrebbe definire passato prossimo, troviamo il lottatore Masaru Takahara, un uomo determinato a diventare il più forte del mondo. La storia di Masaru è fondamentalmente la modalità arcade di un picchiaduro, con tanto di schermata che fa il verso al celebre Street Fighter, e il giocatore è chiamato a sconfiggere tutti i maestri di arti marziali fino a raggiungere la vetta. Il futuro prossimo racconta la storia di un esper di nome Akira, un giovane teppista con la misteriosamente capacità di praticare la telecinesi e leggere la mente. Animato dal desiderio di fare luce sulla morte del padre, poliziotto rimasto ucciso in servizio mentre dava la caccia ad una banda di motociclisti, Akira finisce per trovarsi coinvolto in qualcosa di letteralmente più grande di lui: una storia di robottoni! Il lontano futuro vede il piccolo robottino Cube costretto ad affrontare una crisi nello spazio, omaggiando i film di fantascienza degli anni '90 per una avventura che praticamente non coinvolge combattimenti di sorta. Chi si sarebbe mai aspettato di impersonare un robot del futuro in un RPG e non dover sparare neanche un raggio laser?

Capace di stupire ad ogni capitolo con storie dalle tematiche sempre diverse, quello che accomuna tutte le avventure di Live a Live sono il gameplay e la grafica. Il gameplay si divide tra esplorazione e battaglia, nella prima fase si vede il gruppo di protagonisti muoversi tutti insieme sullo schermo finché non entrano in contatto con un nemico, anche lui visibile a schermo, e da lì parte la battaglia. Il battle system è un ben riuscito mix tra strategici a scacchiera e combattimenti a turni: ogni personaggio ha una sua action time bar che una volta riempita permette di agire. Movimenti e abilità richiedono tempo, tempo che fa aumentare le atb degli altri personaggi portandoli quindi ad agire a loro volta: spostarsi di una casella è un'azione veloce e spesso necessaria per mettersi nella posizione migliore per utilizzare una certa abilità quindi posizionarsi con criterio e gestire il 'tempo' sono in un certo senso le chiavi per la vittoria. Il semplice sistema di Live a Live risulta estremamente originale e inaspettatamente funzionale nonostante l'assenza di punti magia o di altri limitatori di abilità. Ogni mossa può potenzialmente venire spammata all'infinito, tuttavia il range e il tempo richiesto per lanciarla sono elementi da tenere a mente quando si pianifica.
 
Live a Live recensione steam

Gli scontri sono veloci e, generalmente, numericamente pochi quindi le avventure di Live a Live risultano molto scorrevoli e leggere nonostante si parli di un gioco del '94. Nonostante il fattore tempo influisca sulla usabilità delle mosse, la verità è che ogni personaggio ha palesemente abilità più forti di altre e queste sono spesso quelle sbloccate a livelli più alti, cosa che sprona il giocatore ad allenare i propri personaggi e provare tutte le loro abilità nel corso dell'avventura. Spesso i gruppi non sono particolarmente numerosi e il range degli attacchi è molto generoso rendendo il gioco non particolarmente difficile, una volta presa confidenza con le sue meccaniche. La difficoltà è più o meno la stessa in tutte le avventure e non vi è un reale ordine migliore in cui giocarle, anzi, scegliere il protagonista in base a quello di cui si ha voglia in quel momento è parte integrante del divertimento. Detto ciò, a nostro avviso è consigliabile partire da avventure più standard rispetto alle dinamiche classiche dei giochi di ruolo quindi ci sentiamo di consigliare l'avventura della Cina Imperiale o del Futuro Prossimo.

Non essendo mai arrivato in occidente prima di questo remake, è difficile apprezzare le migliorie offerte dalla riedizione odierna di Live a Live, ma la inequivocabile testimonianza dell'ottimo lavoro svolto sotto questo punto di vista è data dal fatto che il titolo in questa versione offre lo stesso piacevole feeling delle avventure retrò-moderne di ultima uscita come il già citato Octopath Traveler II o altri giochi che utilizzano l'ottimo 2D-HD coniato da Square-Enix negli ultimi anni.
 

La qualità dello stile grafico è già stata decantata nelle recensioni dei già citati colleghi quindi non ci dilungheremo oltre a riguardo, se non giusto per ribadire ancora una volta l'incredibile efficacia dello stile, capace di rendere piacevole la pixel-art anche in un periodo storico in cui si ha il coraggio di dire che Forspoken è brutto da vedere. Menzione d'onore alla colonna sonora, riarrangiata per l'occasione da Yoko Shimomura che ha messo da parte i violini a lei tanto cari su Kingdom Hearts e Final Fantasy XV per delle tracce più varie e perfette per accompagnare i tanti contesti offerti da Live a Live. Molto gradito anche il doppiaggio inglese e giapponese, capace di donare maggiore spessore e personalità ai personaggi delle vicende.

GIUDIZIO FINALE

Live a Live non ha inventato il concetto di storia corale nei giochi di ruolo e in un certo senso non è nemmeno ciò che voleva proporre visto che il modo in cui lo fa è alquanto goffo. Se si pensa che qualche mese dopo il debutto originale di Live a Live la stessa Square avrebbe fatto uscito Final Fantasy VI, diventa chiaro come le mire della casa fossero altre. Live a Live non offre una storia epica indimenticabile, ma le otto avventure narrate sanno ugualmente emozionare e divertire, spronando il giocatore a viverle con lo spirito unico che ognuna di loro evoca, spingendolo a gustarsi il meglio che hanno da offrire.
Live a Live ricordava ai giocatori di ieri come a quelli di oggi che Role Playing Game non è sinonimo di fantasy, né di guerra, non implica necessariamente un viaggio per salvare il mondo né una sequela di nemici da sconfiggere: RPG è immaginazione e immaginazione è libertà, una magia unica capace di trasportarci in tempi lontani e in luoghi remoti solo con la pressione di qualche taso. Live a Live non è perfetto, ma resta un'esperienza che tutti gli amanti del genere dovrebbero concedersi perché, pur non essendo uno di loro, racchiude in sé molte delle qualità dei grandi classici dei giochi di ruolo.


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