Redemption Reapers - Recensione
Un Dark Fantasy strategico dagli autori dell'apprezzato Ender Lilies.
di Revil-Rosa
Redemption Reapers è il nuovo titolo della talentuosa software house giapponese Adglobe e del publisher Binary Haze, case dal forte estro creativo che dopo l'affascinante metroidvania Ender Lilies: Quietus of the Knights cambiano completamente genere, ma non atmosfera, passando appunto agli strategici a scacchiera e mettendo insieme un team di talenti fuori dal comune per dare alla luce un nuovo dark fantasy, decisamente più dark del loro precedente lavoro.
Al rogo ogni sgomento, sopravvivi tra le ceneri.
Il continente ha subito un duro colpo, una ferita ancora aperta nel cuore dei suoi abitanti e che purtroppo è stato solo l'inizio di una piaga che lo sta inesorabilmente portando alla rovina: l'invasione dei Mort. I Mort sono dei mostri esteticamente simili a degli orchi, assetati di sangue e blandamente organizzati ma dotati di una forza sovraumana e di un grande numero, qualità che hanno reso la loro improvvisa invasione una carneficina a senso unico per i poveri abitanti del regno. La prima grande invasione ha decimato gli eserciti e messo in ginocchio l'umanità, ma ha anche portato alla nascita della brigata dei Falchi Cinerei, una piccola truppa che unisce il meglio dei guerrieri sopravvissuti, indipendentemente dal loro passato. Ex-cavalieri, comandati di brigata e criminali uniscono le forze contro la soverchiante forza che minaccia di estinguere il genere umano dal continente, il tutto apparentemente senza alcun motivo se non una cieca furia omicida.
Un contesto bellico tetro e truce dove personaggi più o meno carismatici avanzano, missione dopo missione, in una avventura all'insegna di un disperato contrattacco e dove, sullo sfondo, la speranza di redenzione per una vita poco onorevole supera quella di riportare il vecchio mondo in vita. Con il motto di al rogo ogni sgomento, sopravvivi tra le ceneri, la brigata dei Falchi Cinerei procede con studiate operazioni di guerriglia per rallentare l'inesorabile avanzata dei Mort e salvare il maggior numero di persone, ma dopo mesi e mesi passati in un opprimente circolo di villaggi massacrati con una sola manciata di superstiti traumatizzati a vita, il regno di Luden decide di fare la sua mossa e unirsi alla battaglia. Inizia così la riluttante collaborazione tra i Falchi Cinerei, reietti sopravvissuti di un regno decaduto, e gli "onorevoli" cavalieri di Luden, così senza macchia da aver lasciato i Mort massacrare i propri vicini senza muovere un dito finché quella stessa minaccia non è andata a bussare alla loro porta.
Un contesto interessante anche se non particolarmente di spicco, portato avanti da protagonisti abbastanza carismatici che però non riescono mai a brillare davvero a causa delle mancanze degli antagonisti. La storia procede piatta e spedita dall'inizio alla fine, lasciandosi seguire grazie a qualche sporadico colpo di scena, ma che pecca molto di personalità e non riesce a fare affezionare i giocatori ai personaggi che controlla o incontra. La vera forza di Redemption Reapers risiede nel suo gameplay, non particolarmente originale o caratteristico ma decisamente funzionale, divertente e ben bilanciato. La mano esperta del veterano del genere Masayuki Horikawa, già noto per il suo lavoro su Fire Emblem e Kingdom Hearts, si avverte chiaramente grazie alle sottili esigenze strategiche che nascono durante i livelli. L'ottimo e ben diversificato map design riesce a stimolare il giocatore, portandolo ad usare nel migliore dei modi le varie peculiarità dei protagonisti, ricreando dinamiche e sensazioni simili a quelle viste in Fire Emblem: Path of Radiance.
Non è solo il feeling generale del sistema a ricordare lo strategico di Nintendo, a rimarcare un certo legame con la serie ci pensano alcune meccaniche ben note ai fan, come ad esempio il consumo delle armi o la possibilità di assegnare dell'esperienza alle unità tra una missione e l'altra. La meccanica chave per superare le difficili (ma mai snervanti) missioni dei Falchi Cinerei è senza dubbio la cooperazione senza onore, ovvero la possibilità di legare l'attacco extra di un alleato vicino quando si combatte contro un avversario. Questa semplice ma innovativa meccanica apre un mondo di strategie e rende il posizionamento delle unità fondamentale per la buona riuscita delle missioni. Da notare che, nonostante il mondo tetro e pieno di morte possa far pensare il contrario, la caduta in battaglia di un protagonista non porta alla sua perma-death, quello che succede sarà un malus sulla valutazione di fine missione che porterà ad un risultato più basso e, di conseguenza, a disporre di meno esperienza per rafforzare le proprie unità.
La possibilità di sbloccare e potenziare le abilità uniche dei protagonisti rende il proseguimento nel gioco molto interessante, su Redemption Reapers infatti i personaggi sono pochi ma radicalmente diversi tra loro così come diverso sarà il loro rendimento in battaglia a seconda di come li svilupperà il giocatore. L'assassina Sarah sarà una letale macchina da guerra da piazzare al fronte o una inafferrabile scheggia che farà piazza pulita di tesori e risorse mentre supera le linee nemiche?
Dal punto di vista tecnico, il gioco di Adglobe è tanto bello da vedere in-game quanto povero nelle presentazioni. I modelli poligonali in stile realistico rendono molto bene nella mappa e sono davvero belli da vedere nei menù, ma le animazioni durante le presentazioni sono abbastanza goffe e rigide e, in particolare, lo sguardo da loro un'espressione decisamente strana. Difficile dire se l'effetto occhi sbarrati fosse voluto per enfatizzare i traumi subiti dai personaggi o se è stata una semplice svista, ma il risultato finale su alcuni protagonisti è poco felice e, a volte, un poco inquietante. La breve durata delle presentazioni comunque porta il giocatore a non dare troppo peso ai dettagli sopracitati, ma indubbiamente minano credibilità e pathos di molte scene. Per quanto concerne il comparto audio, la colonna sonora vanta delle tracce molto orecchiabili e di tutto rispetto che ben accompagnano l'azione, sebbene non siano poi così incisive; il doppiaggio invece, presente sia in inglese che in giapponese, è ottimo in entrambe le lingue.
GIUDIZIO FINALE
Redemption Reapers è un gioco da amanti degli strategici per gli amanti degli strategici. La storia procede spedita e diretta senza quasi coinvolgere intrecci politici o relazioni ma incentrandosi piuttosto sugli stati d'animo dei protagonisti e su come affrontano lo stato di crisi in cui il mondo si trova. Tale impostazione è interessante ma poco coinvolgente, complice l'assenza di antagonisti carismatici e di un setting incisivo. Per fortuna l'ottimo gameplay sprona il giocatore ad avanzare missione dopo missione, finendo per donare al titolo un involontario spirito arcade. Una migliore cura sul fronte narrativo avrebbe di certo giovato a Redemption Reapers, forse addirittura facendogli fare un salto di qualità, ma allo stato attuale finisce per essere un'esperienza apprezzabile solo dagli amanti del genere.
Gioco testato su Playstation 5.