Recensione
I cieli di Escaflowne
8.0/10
I cieli di Escaflowne, o per meglio dire Tenkū no Esukafurōne che in verità significa Escaflowne del cielo, è una serie animata di 26 episodi realizzata ormai più di 10 anni addietro dalla rinomata Sunrise. In Italia è possibile trovare la versione dvd editata dalla Dynit.
Ad assumere il ruolo di protagonista della storia è Hitomi Kanzaki, un’ adolescente come tante alle prese con i suoi impegni sportivi e con le prime pene d’amore. A rendere Hitomi ‘diversa’ è però la sua capacità di leggere i tarocchi, una capacità che a volte trascende le carte e la porta ad avere visioni di un futuro destinato ad avverarsi. Improvvisamente a sconvolgere la vita della ragazza sarà però l’improvvisa comparsa del giovane Van, impegnato in una lotta all’ultimo sangue con un drago, una sequenza di eventi che porteranno Hitomi nel misterioso di Gaea, un mondo in cui la Terra appare ben visibile in cielo come fosse una luna. Gaea è un mondo dominato dalla guerra, una realtà a forti tinte medioevali in cui si distingue l’impero di Zeibach, possessore di una superiorità tecnologica schiacciante. Alla povera Hitomi non resta altro che seguire lo scontroso Van, sperando di poter trovare un modo per lasciare quel mondo che non le appartiene. La soluzione invero non sarà così facile e volente o nolente Hitomi sarà costretta ad affiancare Van nella cruenta battaglia contro Zeibach, una guerra che infine li porterà a scoprire i segreti di Gaea e del suo passato.
Escaflowne sostanzialmente si potrebbe ricondurre al genere fantasy, poiché sia l’ambientazione che la storia depongono in tal senso, tuttavia quest’aspetto si fonde con alcuni elementi di natura ‘fantascientifica’, su tutti si può pensare alla presenza dei mecha o delle fortezze volanti. Più in generale la stessa storia in fondo si dimostra essere una commistione tra i due elementi e la cosa in un certo modo risulta appalesarsi nella figura dell’impero di Zeibach e del suo imperatore. Lo stile è quello tipico della Sunrise; sebbene all’inizio vi sia una netta contrapposizione tra bene e male ( bianco e nero ), progressivamente si assiste ad una lenta ‘scoloritura’ che porta all’emersione di un grigio dominante. Tentando di spiegare meglio la mia affermazione si può dire che, come tradizione Sunrise, non esistono buoni assolutamente buoni e cattivi assolutamente cattivi; le loro azioni, i loro moventi, dipingono invece una realtà più fluida, non fatta di nette e rigide contrapposizioni.
Passando ai personaggi la loro caratterizzazione è nella norma, in questo senso non mi sento di lodare in particolar modo Escaflowne. È condivisibile l’idea di rappresentare Hitomi come una ragazza spaventata, ma a volte gli autori tirano troppo la corda facendola apparire fin troppo ‘lamentosa’. Van si potrebbe quasi definire un modello di tsundere al maschile e anche nel suo caso a volte si accentua troppo la sua scontrosità. Per chiudere invece credo siano molto interessanti e ben fatti i personaggi di Allen Schezar e quello dell’imperturbabile stratega di Zaibach, Folken.
La qualità dell’animazione è buona e va comunque rimarcato che l’opera in questione è datata 1996, pertanto, facendo i dovuti rapporti, si può dire che Escaflowne fu l’indubbio risultato di un lavoro di notevole spessore. Il doppiaggio italiano mi è parso decente, insomma si potrebbe dire senza infamia e senza lode.
In chiusura Tenkū no Esukafurōne è un anime che mi sento di consigliare in particolar modo agli amanti delle storie fantasy e perché no anche di mecha, più in generale comunque credo che la storia gradevole e i molti intrecci tra i personaggi siano tali da renderlo adatto e piacevole per chiunque. Un appunto si potrebbe muovere al finale che, senza anticipare nulla, mi ha in parte deluso, forse anche per l’eccessiva fretta con cui è stato liquidato. In quest’ottica va detto che la Sunrise in seguito realizzò un film in cui le vicende finali sono state rielaborate e modificate; di quest’ultimo tuttavia ad oggi non esiste la versione italiana.
Ad assumere il ruolo di protagonista della storia è Hitomi Kanzaki, un’ adolescente come tante alle prese con i suoi impegni sportivi e con le prime pene d’amore. A rendere Hitomi ‘diversa’ è però la sua capacità di leggere i tarocchi, una capacità che a volte trascende le carte e la porta ad avere visioni di un futuro destinato ad avverarsi. Improvvisamente a sconvolgere la vita della ragazza sarà però l’improvvisa comparsa del giovane Van, impegnato in una lotta all’ultimo sangue con un drago, una sequenza di eventi che porteranno Hitomi nel misterioso di Gaea, un mondo in cui la Terra appare ben visibile in cielo come fosse una luna. Gaea è un mondo dominato dalla guerra, una realtà a forti tinte medioevali in cui si distingue l’impero di Zeibach, possessore di una superiorità tecnologica schiacciante. Alla povera Hitomi non resta altro che seguire lo scontroso Van, sperando di poter trovare un modo per lasciare quel mondo che non le appartiene. La soluzione invero non sarà così facile e volente o nolente Hitomi sarà costretta ad affiancare Van nella cruenta battaglia contro Zeibach, una guerra che infine li porterà a scoprire i segreti di Gaea e del suo passato.
Escaflowne sostanzialmente si potrebbe ricondurre al genere fantasy, poiché sia l’ambientazione che la storia depongono in tal senso, tuttavia quest’aspetto si fonde con alcuni elementi di natura ‘fantascientifica’, su tutti si può pensare alla presenza dei mecha o delle fortezze volanti. Più in generale la stessa storia in fondo si dimostra essere una commistione tra i due elementi e la cosa in un certo modo risulta appalesarsi nella figura dell’impero di Zeibach e del suo imperatore. Lo stile è quello tipico della Sunrise; sebbene all’inizio vi sia una netta contrapposizione tra bene e male ( bianco e nero ), progressivamente si assiste ad una lenta ‘scoloritura’ che porta all’emersione di un grigio dominante. Tentando di spiegare meglio la mia affermazione si può dire che, come tradizione Sunrise, non esistono buoni assolutamente buoni e cattivi assolutamente cattivi; le loro azioni, i loro moventi, dipingono invece una realtà più fluida, non fatta di nette e rigide contrapposizioni.
Passando ai personaggi la loro caratterizzazione è nella norma, in questo senso non mi sento di lodare in particolar modo Escaflowne. È condivisibile l’idea di rappresentare Hitomi come una ragazza spaventata, ma a volte gli autori tirano troppo la corda facendola apparire fin troppo ‘lamentosa’. Van si potrebbe quasi definire un modello di tsundere al maschile e anche nel suo caso a volte si accentua troppo la sua scontrosità. Per chiudere invece credo siano molto interessanti e ben fatti i personaggi di Allen Schezar e quello dell’imperturbabile stratega di Zaibach, Folken.
La qualità dell’animazione è buona e va comunque rimarcato che l’opera in questione è datata 1996, pertanto, facendo i dovuti rapporti, si può dire che Escaflowne fu l’indubbio risultato di un lavoro di notevole spessore. Il doppiaggio italiano mi è parso decente, insomma si potrebbe dire senza infamia e senza lode.
In chiusura Tenkū no Esukafurōne è un anime che mi sento di consigliare in particolar modo agli amanti delle storie fantasy e perché no anche di mecha, più in generale comunque credo che la storia gradevole e i molti intrecci tra i personaggi siano tali da renderlo adatto e piacevole per chiunque. Un appunto si potrebbe muovere al finale che, senza anticipare nulla, mi ha in parte deluso, forse anche per l’eccessiva fretta con cui è stato liquidato. In quest’ottica va detto che la Sunrise in seguito realizzò un film in cui le vicende finali sono state rielaborate e modificate; di quest’ultimo tuttavia ad oggi non esiste la versione italiana.