Recensione
Il mio vicino Totoro
10.0/10
Recensione di lawliet forever registrato
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[Attenzione: spoiler sulla trama e sul finale!]
Incredibile, toccante, affascinante, drammatico, divertente, semplice, puro. Non c'è nessun aggettivo che meriti di essere appellato a questa perla dell'animazione giapponese. L'anime più bello che abbia mai visto. Non ho mai visto cotanta dolcezza in qualcosa. Mai. Miazaki ha espresso in questo film tutta la dolcezza che aveva in corpo. Un'opera trascinante che ti porta nel cuore dei boschi, dove aleggia uno spirito protettore. Come si fa a non amare tutti i personaggi? Il divertente Totoro con i suoi bizzarri compagni, le due dolci sorelline unite da un grande affetto, Satsuki e Mei, quel simpaticissimo padre delle bambine, una povera madre afflitta dal dolore di non poter vivere con i suoi figli, il pazzo autobus gatto che gira nei meandri della foresta, il tenero bambino innamorato di Satsuki. Tutti.
La povertà. E' questo che elogia Miyazaki. La famiglia protagonista non vive in una casa di lusso, ma nella semplicità della campagna. Le due sorelle vivono una ricchezza spirituale, nella fantasia e nell'armonia con la natura. La dolcezza, che scaturisce dalla ricchezza spirituale, è un principio fondamentale, che gli esseri umani hanno dimenticato. Ma Miyazaki non ci spiega questo con la violenza, con il lato negativo. Sorride alla vita, esprime tutto il bello che c'è in lui. Tutto il bagliore della felicità che risplende dentro il suo tenero cuoricino mai cresciuto. L'ingenuità, la semplicità, il rispetto verso la natura. Miyazaki ha messo tutto sè stesso in questo film. Le due protagoniste, Satsuki e Mei, sono Miyazaki. Non hanno una loro identità. E' per questo che sono riusciti molto bene come personaggi. Sono realistici, affettivi, fragili nell'animo. Ed è la loro semplicità a farli continuare a vivere sereni e felici, senza che gli manchi nulla.
La trama non esiste. Non c'è un nemico da sconfiggere, un obbiettivo da raggiungere o da superare. C'è solo la quotidianità di questa famiglia, che vive in una situazione scomoda (la mamma si trova in un ospedale a tre ore di distanza e i tre si sono trasferiti senza di lei), ma ha sempre un barlume di speranza, e che guarda sempre con allegria al futuro. Ma poi arriva il collasso, che causa ansia nella famiglia tristezza, in una seconda parte drammatica, dopo un primo tempo più allegro e spensierato. Il secondo tempo riporta comunque la dolcezza del primo tempo, ma in modo più drammatico, e mi stava per scendere una lacrimuccia. Il finale è allegro e spensierato, dando lo stop alla lacrima e lasciando con un ricordo ancora più dolce.
La regia, essendo del grande Miyazaki, è stupenda, ed esprime tutta la dolcezza che ha in corpo. C'è una scena in particolare, verso la metà del film, dove Mei e Satsuki sono alla fermata del pullman per aspettare il ritorno del padre dall'Università di Tokyo. Si fa notte, e ad un certo punto sotto la stazione bagnata dalla pioggia in corso arriva Totoro, che si protegge con una foglia. Così Satsuki gli presta l'ombrello del padre. Poi arriva l'autobus gatto che prende Totoro, e questo si porta con sè l'ombrello. Tutta questa scena è narrata in modo che sembrasse tutto normale, come se Totoro fosse un essere umano. Quella scena mi ha toccato molto (troppo divertenti poi le esplosioni di pioggia causate da Totoro!), e per me è la migliore scena di tutta l'animazione MONDIALE, anche meglio del'ep. 25 di Death Note, che io ho sempre idolatrato.
Il soggetto è bellissimo, nonostante sia semplice ed esauriente. Anzi, è proprio questa semplicità a renderlo incredibile.
La sceneggiatura è molto bella, e in ogni frase è nascosto un significato sempre inerente ai temi cari a Miyazaki: la semplicità, l'ingenuità, la povertà materiale e la ricchezza spirituale, l'armonia con la natura, il non diventare mai grandi dentro... e ce ne sarebbero altri mille che non sto qui a scrivere.
La struttura del film è molto chiara, ma ogni parte non si discosta mai troppo dalle precedenti:
1-Presentazione della storia e primi approcci di Satsuki e mei con Totoro e con la nuova casa;
2-Parte attiva con una bella notizia che diventerà brutta e che stravolgerà gli ordini della famiglia;
3-Conclusione leggera e dolce con la scoperta della verità di quella che era la notizia sgradevole che aveva sconvolto la famiglia.
Il character design è molto kawaii, ma non esagerato come ormai ci hanno abituato le produzioni attuali (lievemente pedopornografiche), con un tratto dolce e morbido,che ricorda alcuni meisaku della Nippon Animation come Conan-Il ragazzo del futuro (con la regia dello stesso Miyazaki) o Heidi (mio padre appena ha visto il character ha pensato che fosse lo stesso disegnatore!), nello stile del maestro.
Le animazioni e la grafica sono buone, soprattutto se si pensa che è un film dell'88.
La colonna sonora è stupenda ed estremamente dolce. Stupende soprattutto l'opening e la ending, oltre alla canzone suonata da Totoro e tutte le altre. Tutte sono belle allo stesso modo. Tutte al primo posto di preferenza tra le canzoni del film.
Ho visto il film al cinema con mio padre e Faibienk97, un mio amico, ci è piaciuto molto, anche se le voci dei bambini a volte erano fastidiose.
Il doppiaggio della Lucky Red è bellissimo, ed esprime al meglio tutta la dolcezza di Miyazaki, anche se non ho avuto la possibilità di paragonarlo a quello giapponese.
Consigliato a tutti. Potrà addolcire anche i fan sfegatati degli anime violenti, ma piacerà soprattutto alle persone che cercano qualcosa di dolce,che può essere gustato sia da adulti che da bambini allo stesso modo. Lo consiglio anche ai nostalgici dei vecchi e cari Meisaku. Consigliato a tutti!
In poche parole, unico.
Incredibile, toccante, affascinante, drammatico, divertente, semplice, puro. Non c'è nessun aggettivo che meriti di essere appellato a questa perla dell'animazione giapponese. L'anime più bello che abbia mai visto. Non ho mai visto cotanta dolcezza in qualcosa. Mai. Miazaki ha espresso in questo film tutta la dolcezza che aveva in corpo. Un'opera trascinante che ti porta nel cuore dei boschi, dove aleggia uno spirito protettore. Come si fa a non amare tutti i personaggi? Il divertente Totoro con i suoi bizzarri compagni, le due dolci sorelline unite da un grande affetto, Satsuki e Mei, quel simpaticissimo padre delle bambine, una povera madre afflitta dal dolore di non poter vivere con i suoi figli, il pazzo autobus gatto che gira nei meandri della foresta, il tenero bambino innamorato di Satsuki. Tutti.
La povertà. E' questo che elogia Miyazaki. La famiglia protagonista non vive in una casa di lusso, ma nella semplicità della campagna. Le due sorelle vivono una ricchezza spirituale, nella fantasia e nell'armonia con la natura. La dolcezza, che scaturisce dalla ricchezza spirituale, è un principio fondamentale, che gli esseri umani hanno dimenticato. Ma Miyazaki non ci spiega questo con la violenza, con il lato negativo. Sorride alla vita, esprime tutto il bello che c'è in lui. Tutto il bagliore della felicità che risplende dentro il suo tenero cuoricino mai cresciuto. L'ingenuità, la semplicità, il rispetto verso la natura. Miyazaki ha messo tutto sè stesso in questo film. Le due protagoniste, Satsuki e Mei, sono Miyazaki. Non hanno una loro identità. E' per questo che sono riusciti molto bene come personaggi. Sono realistici, affettivi, fragili nell'animo. Ed è la loro semplicità a farli continuare a vivere sereni e felici, senza che gli manchi nulla.
La trama non esiste. Non c'è un nemico da sconfiggere, un obbiettivo da raggiungere o da superare. C'è solo la quotidianità di questa famiglia, che vive in una situazione scomoda (la mamma si trova in un ospedale a tre ore di distanza e i tre si sono trasferiti senza di lei), ma ha sempre un barlume di speranza, e che guarda sempre con allegria al futuro. Ma poi arriva il collasso, che causa ansia nella famiglia tristezza, in una seconda parte drammatica, dopo un primo tempo più allegro e spensierato. Il secondo tempo riporta comunque la dolcezza del primo tempo, ma in modo più drammatico, e mi stava per scendere una lacrimuccia. Il finale è allegro e spensierato, dando lo stop alla lacrima e lasciando con un ricordo ancora più dolce.
La regia, essendo del grande Miyazaki, è stupenda, ed esprime tutta la dolcezza che ha in corpo. C'è una scena in particolare, verso la metà del film, dove Mei e Satsuki sono alla fermata del pullman per aspettare il ritorno del padre dall'Università di Tokyo. Si fa notte, e ad un certo punto sotto la stazione bagnata dalla pioggia in corso arriva Totoro, che si protegge con una foglia. Così Satsuki gli presta l'ombrello del padre. Poi arriva l'autobus gatto che prende Totoro, e questo si porta con sè l'ombrello. Tutta questa scena è narrata in modo che sembrasse tutto normale, come se Totoro fosse un essere umano. Quella scena mi ha toccato molto (troppo divertenti poi le esplosioni di pioggia causate da Totoro!), e per me è la migliore scena di tutta l'animazione MONDIALE, anche meglio del'ep. 25 di Death Note, che io ho sempre idolatrato.
Il soggetto è bellissimo, nonostante sia semplice ed esauriente. Anzi, è proprio questa semplicità a renderlo incredibile.
La sceneggiatura è molto bella, e in ogni frase è nascosto un significato sempre inerente ai temi cari a Miyazaki: la semplicità, l'ingenuità, la povertà materiale e la ricchezza spirituale, l'armonia con la natura, il non diventare mai grandi dentro... e ce ne sarebbero altri mille che non sto qui a scrivere.
La struttura del film è molto chiara, ma ogni parte non si discosta mai troppo dalle precedenti:
1-Presentazione della storia e primi approcci di Satsuki e mei con Totoro e con la nuova casa;
2-Parte attiva con una bella notizia che diventerà brutta e che stravolgerà gli ordini della famiglia;
3-Conclusione leggera e dolce con la scoperta della verità di quella che era la notizia sgradevole che aveva sconvolto la famiglia.
Il character design è molto kawaii, ma non esagerato come ormai ci hanno abituato le produzioni attuali (lievemente pedopornografiche), con un tratto dolce e morbido,che ricorda alcuni meisaku della Nippon Animation come Conan-Il ragazzo del futuro (con la regia dello stesso Miyazaki) o Heidi (mio padre appena ha visto il character ha pensato che fosse lo stesso disegnatore!), nello stile del maestro.
Le animazioni e la grafica sono buone, soprattutto se si pensa che è un film dell'88.
La colonna sonora è stupenda ed estremamente dolce. Stupende soprattutto l'opening e la ending, oltre alla canzone suonata da Totoro e tutte le altre. Tutte sono belle allo stesso modo. Tutte al primo posto di preferenza tra le canzoni del film.
Ho visto il film al cinema con mio padre e Faibienk97, un mio amico, ci è piaciuto molto, anche se le voci dei bambini a volte erano fastidiose.
Il doppiaggio della Lucky Red è bellissimo, ed esprime al meglio tutta la dolcezza di Miyazaki, anche se non ho avuto la possibilità di paragonarlo a quello giapponese.
Consigliato a tutti. Potrà addolcire anche i fan sfegatati degli anime violenti, ma piacerà soprattutto alle persone che cercano qualcosa di dolce,che può essere gustato sia da adulti che da bambini allo stesso modo. Lo consiglio anche ai nostalgici dei vecchi e cari Meisaku. Consigliato a tutti!
In poche parole, unico.