Recensione
Bokura ga Ita
8.0/10
Recensione di Onnivoro88
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Ragazzi/e sarò coinciso, più del solito forse. Quest'anime l'ho guardato in un periodo della mia vita in cui sentivo che, dopo una delusione d'amore, a causa di una poco di buono, non ci sarebbe più stato posto per un qualsiasi sentimento positivo nel mio cuore verso una qualsivoglia ragazza se non per una cosa, quella cosa. Agli estremi ho pensato che non avevo bisogno di ragazze, se poi queste dovevano creare voragini nel mio petto...
Con questi pensieri, figuratevi, ho iniziato a vedere quest'anime che è semplice, tenero, bello. Puntata dopo puntata ho visto definire i contorni dei caratteri, delle personalità dei personaggi principali, e attraverso apposite tecniche narrative, obbligate visto il fine, ho visto dentro i cuori di ognuno di loro. Paure, ansie, riflessioni, tipiche di ragazzi ancora giovani che si avvicinano ad un sentimento più grande di loro.
Quando finivo un episodio, oltre il 6°, rimanevo un periodo di tempo non molto lungo a pensare che forse l'amore, la condivisione non è così male, che il mio dolore era dovuto solo ad un fatto fine a se stesso e che altri fatti si potranno ripetere magari senza quell'esito.
Non ci crederete ma è cosi, mi ha smontato, il cinismo e la durezza si sono sciolti come neve al sole...
Non so il manga come sia, perché ho visto i 26 episodi di quest'anime che non prende 10 per il finale, ma un 8 ci sta tutto, e non mi interessa cosa ci sia di diverso dall'originale.
I disegni mi hanno subito stranizzato ad essere sincero. Mi sono sentito preso in giro: visto il tipo di anime/manga, ciò che si vuole trasmettere riesce meglio se gli occhi sono espressivi; ciò si esprime graficamente con due palle da tennis in faccia al posto degli occhi normali della gente comune. Siamo seri: nessuno ha quegli occhi.
Nonostante questa stranezza stilistica, alla quale ci si fa l'abitudine, sono convinto che ogni ragazzo e ragazza che subiscano una delusione o hanno un rancore verso il mondo o causato dal mondo amoroso, dovrebbe vedere quest'anime. Sono arrivato a sentirmi una femminuccia, e non è stato difficile, visto i precedenti con "il miglio verde", commuovermi in certe parti...
Consiglio la visione con ricordi davvero teneri di un me che era affranto dall'amore e credeva nella sua inesistenza, ma che si sentiva solo tradito...
Con questi pensieri, figuratevi, ho iniziato a vedere quest'anime che è semplice, tenero, bello. Puntata dopo puntata ho visto definire i contorni dei caratteri, delle personalità dei personaggi principali, e attraverso apposite tecniche narrative, obbligate visto il fine, ho visto dentro i cuori di ognuno di loro. Paure, ansie, riflessioni, tipiche di ragazzi ancora giovani che si avvicinano ad un sentimento più grande di loro.
Quando finivo un episodio, oltre il 6°, rimanevo un periodo di tempo non molto lungo a pensare che forse l'amore, la condivisione non è così male, che il mio dolore era dovuto solo ad un fatto fine a se stesso e che altri fatti si potranno ripetere magari senza quell'esito.
Non ci crederete ma è cosi, mi ha smontato, il cinismo e la durezza si sono sciolti come neve al sole...
Non so il manga come sia, perché ho visto i 26 episodi di quest'anime che non prende 10 per il finale, ma un 8 ci sta tutto, e non mi interessa cosa ci sia di diverso dall'originale.
I disegni mi hanno subito stranizzato ad essere sincero. Mi sono sentito preso in giro: visto il tipo di anime/manga, ciò che si vuole trasmettere riesce meglio se gli occhi sono espressivi; ciò si esprime graficamente con due palle da tennis in faccia al posto degli occhi normali della gente comune. Siamo seri: nessuno ha quegli occhi.
Nonostante questa stranezza stilistica, alla quale ci si fa l'abitudine, sono convinto che ogni ragazzo e ragazza che subiscano una delusione o hanno un rancore verso il mondo o causato dal mondo amoroso, dovrebbe vedere quest'anime. Sono arrivato a sentirmi una femminuccia, e non è stato difficile, visto i precedenti con "il miglio verde", commuovermi in certe parti...
Consiglio la visione con ricordi davvero teneri di un me che era affranto dall'amore e credeva nella sua inesistenza, ma che si sentiva solo tradito...