Recensione
Ginga nagareboshi Gin
9.0/10
Gli anni 80 furono un periodo clou per i manga per ragazzi (o shonen che dir si voglia). Mi pare inutile ricordare titoli mai troppo osannati come Hokuto no Ken, Dragon Ball e Saint Seiya; tuttavia ve ne sono altre, magari non famose come queste tre, ma non per questo di qualità inferiore, come Sakigake! Otoko Juku (da noi uscito come Classe di Ferro-Otoko Juku), o ancora altre più soft come Touch e Ranma1/2.
Eppure vi è un'altra opera che meriterebbe molte attenzioni ma che( per motivi mi sono ''oscuri'') non è mai stata portata in Europa nè tantomeno in Italia. L'opera in questione è niente popò di meno che uno shonen d'azione tipico dell'epoca (frattanto pubblicata ad inizio anni 80, quindi dello stesso periodo di Hokuto no ken) ma ha un'unica grande particolarità: non troveremo come protagonisti guerrieri in arme o uomini dal fisico da culturista, bensi cani. Eh già i migliori amici dell'uomo sono i principali protagonisti di quest'anime tratto dal manga Yoshihiro Takahasi, un mangaka dedito ai cani come non ce ne sono altri.
Partiamo dalla storia, tra le più epiche e struggenti mai rappresentate su cartone: un selvaggio orso di nome Akakabuto sta portando morte e distruzione sulle montagne del Giappone. Tocca al vecchio e possente Gohei, cacciatore che già anni fa diede la caccia a quell'orso ferendogli un occhio e causandogli i danni cerebrali che lo resero violento, dare la caccia ad Akakabuto grazie a Riki, un Akita Inu figlio del suo vecchio cane Shiro, morto durante un feroce scontro con l'orso. Intanto nel villaggio di Gohei è nato Gin, un akita striato figlio di Riki .Dopo l'ennesimo scontro con Akakabuto, Riki perde la vita e tocca quindi a Gin, con neanche una settimana di vita, portare il fardello della sua famiglia, diventando un cane da caccia per uccidere il perfido orso. I primi episodi ci presentano l'infanzia di questo cagnolino che, grazie ai durissimi e quasi tirannici addestramenti di Gohei e il forte legame con il suo padroncino Daisuke, diventerà pian piano un cane forte e agile. A un certo punto però un branco di cani randagi entra in scena e la storia prende una svolta inaspettata: Gin abbandonerà la sua famiglia e si unirà al branco (per un motivo che non vi dico per non rovinarvi la sorpresa). Da qui in poi percorrerà mezzo Giappone alla ricerca di un gran numero di cani forti per poter cosi contrastare una volta per tutte il terrore di Akakabuto e il suo nascente impero di orsi per un finale che, seppur scontato, è tra i più epici e commoventi mai visti in cartone.
Tema portante dell'anime? La rivalsa del genere canino come razza autonoma, che può benissimo combattere e formare un proprio regno senza l'aiuto dell'uomo, che al contrario richiederebbe sottomissione. Non bisogna inoltre dimenticare che questa è una storia che ha come sfondo la natura: e la natura sarà la seconda protagonista con i suoi boschi e montagne e i suoi paesaggi selvaggi. Pochissime saranno le ambientazioni ''cittadine'' ed è meglio cosi, dato che gli umani sono comprimari in questa storia. Passando al lato tecnico non si può non rimanere affascinati: le animazioni di per sè sono nella media dell'epoca e oggi sono certo arretrate (lo stesso per i disegni degli umani, sempre nella media del tempo comunque) e tuttavia la sapiente regia e il particolare uso dei colori (usati per rappresentare le varie situazioni) fanno del tutto dimenticare i segni del tempo e a ogni fotogramma si rimane come estasiati da cotanta sapienza tecnica. Per finire un appunto: GNG è una storia che fa della violenza e del realismo una parte fondamentale: di conseguenza vedrete il sangue spruzzare a flutti e le perdite tra i personaggi saranno tante. Ma è il prezzo da pagare per avere una storia epica e piena di sentimenti, come i bei shonen di allora.
Concludendo: GNG è un'opera che merita di essere riscoperta che siate amanti dei cani (e le razze qui sono tante) sia che vogliate una storia epica e maestosa come solo i grandi capolavori sanno esserlo.
Eppure vi è un'altra opera che meriterebbe molte attenzioni ma che( per motivi mi sono ''oscuri'') non è mai stata portata in Europa nè tantomeno in Italia. L'opera in questione è niente popò di meno che uno shonen d'azione tipico dell'epoca (frattanto pubblicata ad inizio anni 80, quindi dello stesso periodo di Hokuto no ken) ma ha un'unica grande particolarità: non troveremo come protagonisti guerrieri in arme o uomini dal fisico da culturista, bensi cani. Eh già i migliori amici dell'uomo sono i principali protagonisti di quest'anime tratto dal manga Yoshihiro Takahasi, un mangaka dedito ai cani come non ce ne sono altri.
Partiamo dalla storia, tra le più epiche e struggenti mai rappresentate su cartone: un selvaggio orso di nome Akakabuto sta portando morte e distruzione sulle montagne del Giappone. Tocca al vecchio e possente Gohei, cacciatore che già anni fa diede la caccia a quell'orso ferendogli un occhio e causandogli i danni cerebrali che lo resero violento, dare la caccia ad Akakabuto grazie a Riki, un Akita Inu figlio del suo vecchio cane Shiro, morto durante un feroce scontro con l'orso. Intanto nel villaggio di Gohei è nato Gin, un akita striato figlio di Riki .Dopo l'ennesimo scontro con Akakabuto, Riki perde la vita e tocca quindi a Gin, con neanche una settimana di vita, portare il fardello della sua famiglia, diventando un cane da caccia per uccidere il perfido orso. I primi episodi ci presentano l'infanzia di questo cagnolino che, grazie ai durissimi e quasi tirannici addestramenti di Gohei e il forte legame con il suo padroncino Daisuke, diventerà pian piano un cane forte e agile. A un certo punto però un branco di cani randagi entra in scena e la storia prende una svolta inaspettata: Gin abbandonerà la sua famiglia e si unirà al branco (per un motivo che non vi dico per non rovinarvi la sorpresa). Da qui in poi percorrerà mezzo Giappone alla ricerca di un gran numero di cani forti per poter cosi contrastare una volta per tutte il terrore di Akakabuto e il suo nascente impero di orsi per un finale che, seppur scontato, è tra i più epici e commoventi mai visti in cartone.
Tema portante dell'anime? La rivalsa del genere canino come razza autonoma, che può benissimo combattere e formare un proprio regno senza l'aiuto dell'uomo, che al contrario richiederebbe sottomissione. Non bisogna inoltre dimenticare che questa è una storia che ha come sfondo la natura: e la natura sarà la seconda protagonista con i suoi boschi e montagne e i suoi paesaggi selvaggi. Pochissime saranno le ambientazioni ''cittadine'' ed è meglio cosi, dato che gli umani sono comprimari in questa storia. Passando al lato tecnico non si può non rimanere affascinati: le animazioni di per sè sono nella media dell'epoca e oggi sono certo arretrate (lo stesso per i disegni degli umani, sempre nella media del tempo comunque) e tuttavia la sapiente regia e il particolare uso dei colori (usati per rappresentare le varie situazioni) fanno del tutto dimenticare i segni del tempo e a ogni fotogramma si rimane come estasiati da cotanta sapienza tecnica. Per finire un appunto: GNG è una storia che fa della violenza e del realismo una parte fondamentale: di conseguenza vedrete il sangue spruzzare a flutti e le perdite tra i personaggi saranno tante. Ma è il prezzo da pagare per avere una storia epica e piena di sentimenti, come i bei shonen di allora.
Concludendo: GNG è un'opera che merita di essere riscoperta che siate amanti dei cani (e le razze qui sono tante) sia che vogliate una storia epica e maestosa come solo i grandi capolavori sanno esserlo.