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Seguito di Genius Party, con la stessa formula di cortometraggi realizzati da autori differenti con la completa libertà artistica, stavolta i corti invece di sette sono cinque, e la qualità è a mio parere mediamente superiore.
Gala, di Mahiro Maeda (autore dei primi due corti animati di Animatrix) racconta una storia con una forte influenza musicale, anche se non mi sentirei di paragonarlo con quanto fatto in Fantasia: in un villaggio di Oni precipita una grossa pietra che tutti cercano di distruggere, vedendola come una minaccia. L'anziano saggio però incarica due ragazzi e un gatto di proteggere la pietra, destinata a portare la serenità in tutta la foresta; infatti, quando dal cielo iniziano a cadere alcune gocce d'acqua, tutto il popolo si accorge che la pietra ha un potere molto particolare...
Animazioni piuttosto convenzionali come stile, ma di alta qualità: il character design mi ha ricordato un po' quello di Sadamoto, anche se non c'è nessuna traccia del suo lavoro.

Moondrive di Kazuto Nakazawa (anche lui al lavoro su due corti di Animatrix) è forse il più interessante e divertente del pacchetto, una caccia al tesoro alla quale, seguendo una vecchia mappa, partecipano tre individui grotteschi. Il corto alterna ritmi forsennati a fermo immagine, con un umorismo demenziale e cinico. Lo stile dei disegni è molto particolare, tendente allo scarabocchio, reso ancor più bizzarro da una colorazione spenta e da fondali decadenti.

Babau il cagnolino è il sogno di un bambino che sta attendendo la nascita del fratellino nel corridoio del reparto maternità: nel sonno vivrà diverse avventure scontrandosi con orchi e altre creature, per andare alla ricerca di un cagnolino. Adatti alla narrazione sono i disegni da bambino, che spesso sfociano nella deformazione, e la colorazione a pastello.

Anche "Kit per animatori di terracotta" risalta per lo stile particolare e l'alta qualità: una ragazza vive in un appartamento alquanto disordinato, nel quale si muovono alcuni bizzarri pupazzi. La ragazza è infatti in grado di manipolare un particolare tipo di terracotta in grado di prendere vita, la quale però potrebbe anche incarnare un gigantesco mostro distruttore, e perciò la polizia del futuro è sulle sue tracce... Storia avvincente ben realizzata, con animazioni molto fluide e sfondi ricchi di particolari.

Koji Morimoto (regista di Mind Game) confeziona Dimension Bomb, delirio visivo completamente distante da qualunque parvenza di concretezza: immagini e scene movimentate, che si susseguono senza alcun significato, e senza nemmeno una particolare ricerca stilistica. Narrativamente parlando, il nulla totale. Peccato, un finale fiacco per una raccolta di corti che fino a questo punto non aveva avuto nessun calo.