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Ho intrapreso la visione di questo film subito dopo avere visto "Il castello errante di Howl" e "La città incantata" e ciò forse me lo ha fatto apprezzare molto meno.
Secondo lo stile Miyazaki i personaggi sono definibili solo attraverso un lungo processo introspettivo che lo spettatore scopre insieme al personaggio stesso con il susseguirsi delle scene e dunque del film.
Il film si basa sempre su un fondamento di guerra che è proprio quello che dà quel tocco in più al film e ci coinvolge in modo anche da sensibilizzare la nostra morale.
E' proprio questo infatti che il regista cerca di esprimere in questo film, che a mio parere è quello più adatto e che si avvicina maggiormente ai problemi ambientali e non che viviamo in questo periodo.

Il protagonista comunque è colui in cui tutti gli spettatori, o quasi, si immedesimano, poiché è lui il mediatore fra una protezione e un'integrazione con la natura in maniera totale (la principessa Monoke, appunto) e un abuso e un'indifferenza assoluti nei confronti della natura dettati dall'avidità e probabilmente dall'ignoranza, poiché alla fine del film <b>
Attenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)
</b> la cattiva Eboshi infatti, dopo avere scoperto i sentimenti, le azioni e tutto ciò che si celava dentro la foresta che lei tanto voleva distruggere, si ravvede. <b>[FINE SPOILER]</b>

Dunque sono convinta che, seppur per me venga dopo i suddetti film dello stesso regista, questo resta uno dei suoi lavori che preferisco.