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5.0/10
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In Death Note gli autori non si sono inoltrati nella caratterizzazione psicologica dei personaggi. Mancano le basi, le fondamenta. Cosa induce un ragazzo a cui non manca nulla, a cui il mondo pare giri intorno a lui, ad addossarsi una così grande "responsabilità"? Non esiste, gli autori non hanno trattato un minimo di psicologia in quest'anime.

Provavo simpatia per L prima di finire l'anime, aspettandomi che si dicesse qualcosa su di lui, non tanto sul suo passato, ma sui suoi pensieri o ideali dovuti a cosa ecc. - ho letto/visto ogni opera di Death Note, ma non mi è bastato quello che è stato detto di L. Volevo che fosse spiegato anche per Light, anche se mi è sempre stato sulle scatole. Cioè, pare che quello che fa lo faccia a caso, dai.
Secondo le mie interpretazioni, e quelle di tanti altri - ovvero per coloro che hanno analizzato a fondo l'anime, perché un'alta percentuale di spettatori si è limitata ad apprezzare l'anime per i giochetti mentali e per quel quaderno della morte - Light rappresenta l'ideale politico dittatoriale, mentre L quello liberale. Dato che è l'unico spunto di riflessione interessante che l'anime mi ha offerto, mi accingo ad analizzarlo un po'.

Non nego il fatto che le rivoluzioni siano partite da persone benestanti, ma il fatto di Light è troppo diverso. E' un ragazzo normale, frequenta un istituto scolastico, fa una vita tranquilla, le ragazze gli sbavano dietro, mentre i "rivoluzionatori" degli antichi tempi spesso e volentieri avevano alle spalle altre esperienze politiche e comunque ricoprivano un'importante carica. Quindi in un certo senso gli veniva automatico agire con la dichiarazione di una guerra o comunque di un attacco, o con l'attuazione di una riforma nei casi migliori, proprio perché per esperienza sapevano come agire, mentre Light così all'improvviso si ritrova 'sto quaderno.

Per aspetto psicologico intendo quella parte di te che ti porta a pensarla in un certo modo avendo vissuto certe esperienze di vita concrete, oppure avendo seguito altre storie ecc. Alcuni ragazzi mi hanno risposto in questa maniera: "Beh, se mi fossi ritrovato anch'io un Death Note avrei fatto la stessa cosa di Light". Beh, io invito chiunque a riflettere su quanto detto prima, perché a parole è facile essere chiunque e fare tutto, ma le parole non contano nulla se non si posso provare.

Detto questo, non nego che la trama sia godibile e ricca di colpi di scena e giochetti mentali realizzati nei minimi dettagli, ma ripeto che mancano le fondamenta. Se dovessi paragonarlo a un testo di italiano direi: "La forma è buona e il testo è di sufficiente lunghezza. Non mancherebbero nemmeno i contenuti, ma non sono argomentati in maniera esaustiva".