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Ocean Waves ("Posso sentire il mare"), è un cortometraggio del 1993 (ci tengo a sottolineare la data) diretto da Tomomi Mochizuki e tratto dal romanzo di Saeko Himuro. È molto breve (circa 72 minuti) e la trama non è troppo complessa, ma sicuramente ben articolata e costruita.

<b>[Attenzione, spoiler!]</b>
Il film inizia con lo scambio di sguardi da parte di una ragazza ed un ragazzo in una stazione di Tokyo, che tuttavia viene interrotto dal passaggio di un treno. Da qui inizia subito il flashback: Rikako Muto è una ragazza liceale che si è appena trasferita dalla grande metropoli di Tokyo in una città decisamente più piccola, Kochi. Qui incontra Taku Morisaku (il protagonista) ed il suo migliore amico Yutaka Matsuno, il quale si innamora subito della ragazza. Rikako, anche se a prima vista appare taciturna, scontrosa, quasi schizzinosa e altezzosa nei confronti degli altri, ha un certo fascino, è molto intelligente ed eccelle sia nello studio che nello sport. Visto che tutti gli occhi dei ragazzi le sono puntati addosso, tutti i suoi pregi generano invidia e disprezzo nelle compagne di classe e in tutte le ragazze della scuola. Oltre a tutto ciò la ragazza ha una difficile situazione familiare alle spalle. Non riuscendo più a sopportare questi comportamenti, Rikako si fa "prestare" dei soldi da Taku con l'intenzione ormai di tornare a Tokyo. Per una serie di vicissitudini, alla fine Taku si ritrova in viaggio con lei, essendo ormai costretto ad accompagnarla. Solo dopo l'incontro con il padre la ragazza si rende conto di non avere un buon rapporto con il genitore, il quale tra l'altro si incontra già con un'altra donna. I due ragazzi rimangono da soli in hotel per qualche giorno, e diversi sono i momenti in cui Taku dovrà subirsi una Rikako assai isterica e depressa (tra le altre cose sarà costretto a dormire nella vasca da bagno). Dopo essere tornati a Kochi, la voce gira e Yutaka, appena rifiutato, si lamenta con il ragazzo. Taku a questo punto litiga sia con la ragazza che con il suo migliore amico, non parlando più con nessuno dei due fino alla fine dell'anno scolastico. Un attimo dopo la scena passa subito al presente, dove gli ormai ex-liceali si ritrovano ad un rimpatriata, ma una persona manca all'appello: è Rikako. Secondo Yutaka sarebbe voluta venire per trovare una determinata persona, una a cui "piace dormire nelle vasche da bagno". Ritornati a Tokyo, assistiamo di nuovo alla scena iniziale, in cui questa volta i due giovani si riconoscono.
<b>[Fine spoiler.]</b>

La storia, accompagnata da una buona colonna sonora (che non è di Hisaishi!), forse non è una delle più originali, visto che narra le classiche vicende di alcuni liceali giapponesi; soprattutto se confrontata con gli altri classici dello Studio. Tuttavia i caratteri dei personaggi sono ben delineati e mettono un po' in contrasto due realtà diverse, quella della grande metropoli di Tokyo, contro quella di una città del sud decisamente più piccola come Kochi. Anche i personaggi mostrano questi contrasti: Rikako infatti da brava "ragazza di città" si sente superiore e altezzosa, forse anche a causa del suo eccellere nello studio e nello sport, risultando anche molto immatura. Taku e Yutaka invece sono molto più ingenui, ma sicuramente più onesti, spontanei, e sotto sotto anche più maturi.

L'animazione e i disegni sono Ghibli, quindi decisamente di alta qualità. Tipici sono gli sfondi molto particolareggiati e ricchi di vegetazione. Lo stile inoltre si adatta molto all'ambientazione: quello stile un po' tondeggiante, fluido, proporzionato che caratterizza le opere di questo Studio. E a chi critica lo stile Ghibli, lasciatemelo dire una volta per tutte: non sarà di certo "figo" o "accattivante", ma è sicuramente molto piacevole, realistico, fluido e ben curato, dato che si dà importanza ad ogni singolo movimento! Non so cosa si possa volere più di così.
Per finire, una classica storiella narrata con quella delicatezza e spensieratezza che solo lo Studio Ghibli sa regalarci.