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Dalla penna di Matsuri Hino nasce nel 2005 il manga “Vampire Knight” da cui è tratto l’omonimo anime diviso in due serie da tredici episodi l’una.

Dopo l’uccisione per mano di Kaname Kuran della nobile di sangue puro Shizuka Hiou, il senato dei vampiri arriva all’Accademia Cross per giustiziare Zero Kiryuu ritenuto colpevole dell’accaduto. Uccidere un sangue puro, infatti, è considerato un atto punibile con la morte per la casta dei vampiri. Nel frattempo la forza di Zero è notevolmente aumentata dopo che Kaname gli ha permesso di bere il suo sangue e sembra scongiurato il pericolo per lui di regredire al livello E.
Mentre nella prima serie è stato svelato il passato di Zero, in questa scopriremo molto sul passato di Yuki e Kaname. In tutto ciò si affaccia la minaccia di un nuovo nemico.

Riponevo molte aspettative in quest’anime, che purtroppo erano già state, in parte, deluse dalla prima serie, tuttavia, la curiosità di scoprire il passato di Yuki mi ha spinto a vedere anche questa serie che qualitativamente è inferiore alla prima. Non a livello di animazioni ma per quanto riguarda due aspetti, per me fondamentali in un anime: la trama e la caratterizzazione dei personaggi.

I tre protagonisti (la ragazza con gli occhi abnormi, il figo e il complessato) sono quasi privi di personalità. Oltretutto la coerenza è andata a farsi un giro! Yuki continua ad offrire spesso e volentieri il suo sangue a Zero e se capita anche a Kaname, perché no! Per la maggior parte del tempo la nostra protagonista flirta con entrambi, pur continuando a dichiarare il suo smisurato amore verso Kaname. Se nella prima serie c’era qualche dubbio, ora risulta evidente di chi è innamorata, di conseguenza il triangolo su cui si basa l’anime non ha più molto senso.

Negli ultimi episodi, dopo un colpo di scena ridicolo ed inverosimile che conferma la fissa degli autori giapponesi per l'incesto, si arriva ad un finale/non finale che fa prospettare una terza serie.

Uno dei pochi pregi è l’OST, spicca anche per questa serie la bella ending di Kanon Wakeshima, intitolata Suna no O-shiro.

Come ho già scritto per la prima serie, quest’anime è uno shojo camuffato da storia dark. Vampire Knight aveva molti spunti interessanti che non sono stati utilizzati al meglio. Musiche e atmosfere intriganti non sono sufficienti se la trama traballa e i personaggi non sono credibili. Questa seconda stagione non raggiunge neppure la sufficienza. Non è né un buon anime sentimentale né un buon anime sul soprannaturale. Consigliato solo se proprio non riuscite a fare a meno dei vampiri sexy!