Recensione
Detective Conan
8.0/10
Recensione di smilzoboboz
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Detective Conan è sicuramente un anime con alti e bassi, non penso che nessuno possa dare per oro colato ogni episodio dei 600+ attualmente trasmessi. Considerato però che è in uscita settimanale "perpetua" da 15 anni per me merita un bel 8.
La colonna sonora di quest'anime ha purtroppo subìto forti modifiche durante gli anni, passando da azzeccatissimi, almeno per me, brani con protagonisti i sassofoni, al classico pop/commerciale giapponese che attira più spettatori, e non posso certo farne una colpa dei produttori.
Anche il disegno è passato da molto caratteristico a molto uniformato, ma questo è successo anche nel manga e quindi ci sta.
In generale si può dire che per essere uno "shounen", il livello è sopra la media.
E veniamo al punto cruciale: la trama.
L'idea di Gosho Aoyama è stata geniale e solo per quello merita attenzione. Quasi come scusa per fare rientrare nel genere "shonen" un anime altrimenti da adulti, ha avuto la pensata di rimpicciolire il protagonista fornendo così una motivazione al nome del protagonista e ai Detective Boys, riferimento parecchio esplicito ai giovani aiutanti di Sherlock Holmes. Così il piccolo-grande Conan Edogawa seguirà l'incapace Detective Kogoro attraverso una miriade di casi (soprattutto omicidi) con lo scopo ultimo di trovare e sgominare l'organizzazione criminale che lo ha rimpicciolito.
La cosa veramente incredibile di quest'anime è che non c'è una divisione in "trama originale" e "episodi filler", la ricerca dell'organizzazione criminale è messa in secondo piano dai macchinosi, molto spesso mirabili, casi di omicidio da risolvere.
Per chi fosse appassionato del genere giallo alla Shelock Holmes, o abbia letto qualcosa di Rampo, posso assicurare che almeno ~50 episodi sono concepiti in maniera impeccabile al pari dei corrispettivi di inizio secolo.
Non so per quanto tempo questa manna possa andare avanti visto che a ogni puntata gli autori devono inventarsi un caso diverso, il più possibile sensato e ricco di suspance, ma sembra che finora segni evidenti di cedimento non ce ne siano stati.
Una piccola nota a chi critica la quasi totale assenza di un "filone principale" e/o le banali incongruenze come l'incompetenza della polizia o che nessuno si accorga che Kogoro non parla o tutte altre cose del genere; dovreste riuscire ad andare oltre a queste banali frivolezze, e magari immedesimarvi per provare a risolvere il caso. L'anime in partenza non ha la pretesa di essere verosimile dal punto di vista della "storia" e nemmeno ci prova, anzi, molte volte la cosa viene presa con sana ironia, d'altronde è pur sempre uno shounen!
La colonna sonora di quest'anime ha purtroppo subìto forti modifiche durante gli anni, passando da azzeccatissimi, almeno per me, brani con protagonisti i sassofoni, al classico pop/commerciale giapponese che attira più spettatori, e non posso certo farne una colpa dei produttori.
Anche il disegno è passato da molto caratteristico a molto uniformato, ma questo è successo anche nel manga e quindi ci sta.
In generale si può dire che per essere uno "shounen", il livello è sopra la media.
E veniamo al punto cruciale: la trama.
L'idea di Gosho Aoyama è stata geniale e solo per quello merita attenzione. Quasi come scusa per fare rientrare nel genere "shonen" un anime altrimenti da adulti, ha avuto la pensata di rimpicciolire il protagonista fornendo così una motivazione al nome del protagonista e ai Detective Boys, riferimento parecchio esplicito ai giovani aiutanti di Sherlock Holmes. Così il piccolo-grande Conan Edogawa seguirà l'incapace Detective Kogoro attraverso una miriade di casi (soprattutto omicidi) con lo scopo ultimo di trovare e sgominare l'organizzazione criminale che lo ha rimpicciolito.
La cosa veramente incredibile di quest'anime è che non c'è una divisione in "trama originale" e "episodi filler", la ricerca dell'organizzazione criminale è messa in secondo piano dai macchinosi, molto spesso mirabili, casi di omicidio da risolvere.
Per chi fosse appassionato del genere giallo alla Shelock Holmes, o abbia letto qualcosa di Rampo, posso assicurare che almeno ~50 episodi sono concepiti in maniera impeccabile al pari dei corrispettivi di inizio secolo.
Non so per quanto tempo questa manna possa andare avanti visto che a ogni puntata gli autori devono inventarsi un caso diverso, il più possibile sensato e ricco di suspance, ma sembra che finora segni evidenti di cedimento non ce ne siano stati.
Una piccola nota a chi critica la quasi totale assenza di un "filone principale" e/o le banali incongruenze come l'incompetenza della polizia o che nessuno si accorga che Kogoro non parla o tutte altre cose del genere; dovreste riuscire ad andare oltre a queste banali frivolezze, e magari immedesimarvi per provare a risolvere il caso. L'anime in partenza non ha la pretesa di essere verosimile dal punto di vista della "storia" e nemmeno ci prova, anzi, molte volte la cosa viene presa con sana ironia, d'altronde è pur sempre uno shounen!