Recensione
King of Thorn
8.0/10
Adattamento cinematografico dell'omonimo manga di Yuji Iwahara, King of Thorn è stato per me una piacevole sorpresa. Principalmente perché il film non segue, al contrario di quanto uno può aspettarsi, la storyline del manga.
La vicenda di base resta la stessa: un virus letale soprannominato Medusa (poiché porta alla morte per pietrificazione) comincia a diffondersi a livello globale e 160 persone vengono scelte da un programma di ricerca per essere ibernate in attesa che una cura venga trovata. Senonché, quando i soggetti si risvegliano, si rendono conto che qualcosa è andato storto durante il loro sonno: la struttura nella quale si risvegliano infatti è decadente e ricoperta di rovi, e ben presto strani mostri mutanti cominciano ad attaccare. I sette soggetti sopravvissuti cercheranno quindi di scoprire la verità e di trovare un modo per uscire sani e salvi dalla fortezza.
Se il film ripropone la stessa trama di partenza e gli stessi protagonisti, apparirà chiaro a chi ha già letto il manga che con il proseguire della vicenda vengono prese numerose libertà a livello di sviluppo della storia. Prima tra tutti, l'antagonista principale del manga, Zeus, nel film non è presente, così come Alice, figura chiave nella versione cartacea, in questa cinematografica fa solo una breve apparizione. Il fato stesso di alcuni personaggi (e alcuni particolari sul loro passato) cambia rispetto all'altra versione, mentre il colpo di scena finale, cioè il nucleo di tutta la vicenda, resta invariato e non compromette quindi il senso dell'opera.
In poche parole si assiste a uno sviluppo diverso di quella che è di base la stessa storia, e ciò rende la visione estremamente interessante per chi la storia credeva di averla già letta.
D'altro canto però, e da qui il voto più basso di quanto avrei voluto dare, il film non riesce a sorreggersi pienamente da solo: ci prova, inserendo nuove sfumature e altri punti di vista, ma resta il fatto che la trama di King of Thorn è abbastanza complessa, e se non avessi avuto il manga alle spalle dubito che sarei riuscita a seguirlo bene come ho fatto; anzi, arrivata a un certo punto persino io ho perso un po’ il filo del discorso - niente di irrimediabile comunque visto che il finale è bello comprensibile. Questo ovviamente non impedisce a chi non ha letto il manga di vederlo, ma a mio parere sarebbe meglio per avere una maggiore chiarezza del tutto.
Per il resto, il film è ottimamente realizzato: l’animazione è a cura della Sunrise, che fa un lavoro eccellente nei comparti sia visivo sia tecnico, con dei fondali semplicemente mozzafiato e animazioni fluide e ben realizzate che ben rendono l’aspetto cinematografico del prodotto. Anche le musiche sono molto azzeccate, suggestive e incalzanti quanto basta a rendere l’atmosfera pseudo-apocalittica e malinconica della storia.
In sintesi, questo film per me è un prodotto decisamente notevole, che magari poteva dare di più ma che certamente consiglio, soprattutto a chi ha già letto il manga. Due ore decisamente ben spese.
La vicenda di base resta la stessa: un virus letale soprannominato Medusa (poiché porta alla morte per pietrificazione) comincia a diffondersi a livello globale e 160 persone vengono scelte da un programma di ricerca per essere ibernate in attesa che una cura venga trovata. Senonché, quando i soggetti si risvegliano, si rendono conto che qualcosa è andato storto durante il loro sonno: la struttura nella quale si risvegliano infatti è decadente e ricoperta di rovi, e ben presto strani mostri mutanti cominciano ad attaccare. I sette soggetti sopravvissuti cercheranno quindi di scoprire la verità e di trovare un modo per uscire sani e salvi dalla fortezza.
Se il film ripropone la stessa trama di partenza e gli stessi protagonisti, apparirà chiaro a chi ha già letto il manga che con il proseguire della vicenda vengono prese numerose libertà a livello di sviluppo della storia. Prima tra tutti, l'antagonista principale del manga, Zeus, nel film non è presente, così come Alice, figura chiave nella versione cartacea, in questa cinematografica fa solo una breve apparizione. Il fato stesso di alcuni personaggi (e alcuni particolari sul loro passato) cambia rispetto all'altra versione, mentre il colpo di scena finale, cioè il nucleo di tutta la vicenda, resta invariato e non compromette quindi il senso dell'opera.
In poche parole si assiste a uno sviluppo diverso di quella che è di base la stessa storia, e ciò rende la visione estremamente interessante per chi la storia credeva di averla già letta.
D'altro canto però, e da qui il voto più basso di quanto avrei voluto dare, il film non riesce a sorreggersi pienamente da solo: ci prova, inserendo nuove sfumature e altri punti di vista, ma resta il fatto che la trama di King of Thorn è abbastanza complessa, e se non avessi avuto il manga alle spalle dubito che sarei riuscita a seguirlo bene come ho fatto; anzi, arrivata a un certo punto persino io ho perso un po’ il filo del discorso - niente di irrimediabile comunque visto che il finale è bello comprensibile. Questo ovviamente non impedisce a chi non ha letto il manga di vederlo, ma a mio parere sarebbe meglio per avere una maggiore chiarezza del tutto.
Per il resto, il film è ottimamente realizzato: l’animazione è a cura della Sunrise, che fa un lavoro eccellente nei comparti sia visivo sia tecnico, con dei fondali semplicemente mozzafiato e animazioni fluide e ben realizzate che ben rendono l’aspetto cinematografico del prodotto. Anche le musiche sono molto azzeccate, suggestive e incalzanti quanto basta a rendere l’atmosfera pseudo-apocalittica e malinconica della storia.
In sintesi, questo film per me è un prodotto decisamente notevole, che magari poteva dare di più ma che certamente consiglio, soprattutto a chi ha già letto il manga. Due ore decisamente ben spese.