Recensione
Ikkitōsen
5.0/10
Visto che ultimamente ero in vena di anime con patate menanti e fanservice annesso, mi sono recuperato la prima serie di Ikkitousen, tratta dall'omonimo manga di Yuji Shiozaki, che tra l'altro pare si discosti non poco a livello di trama e personaggi. La serie è davvero mediocre sia dal punto di vista grafico (character design poco ispirato - Ryomou è un clone spudorato di Rei Ayanami! -, animazioni poco curate e sfondi tirati via) sia da quello della mera sceneggiatura.
In realtà la storia in sé sarebbe pure interessante, in quanto ogni personaggio è l'incarnazione di uno dei protagonisti della Guerra dei Tre Regni e ognuno di loro ha il destino inevitabilmente segnato da ciò; ma la mancanza di un vero e proprio motivo per tutte le mazzate leva ogni sorta di pathos ai combattimenti. Il tutto si protrae per 13 episodi con tanto di mega-pseudo colpo di scena nel prefinale, ma dire che è poca cosa sarebbe troppo generoso.
Che cosa rimane, quindi? Il lato ecchi del tutto, esaltato all'inverosimile, tanto che ogni singola inquadratura rivela un upskirt o una mezza tetta. Mi basta per invogliarmi a cominciare pure la seconda serie, realizzata da uno studio diverso, non sia mai che migliori anche solo di un soffio. Ma francamente ne dubito.
In realtà la storia in sé sarebbe pure interessante, in quanto ogni personaggio è l'incarnazione di uno dei protagonisti della Guerra dei Tre Regni e ognuno di loro ha il destino inevitabilmente segnato da ciò; ma la mancanza di un vero e proprio motivo per tutte le mazzate leva ogni sorta di pathos ai combattimenti. Il tutto si protrae per 13 episodi con tanto di mega-pseudo colpo di scena nel prefinale, ma dire che è poca cosa sarebbe troppo generoso.
Che cosa rimane, quindi? Il lato ecchi del tutto, esaltato all'inverosimile, tanto che ogni singola inquadratura rivela un upskirt o una mezza tetta. Mi basta per invogliarmi a cominciare pure la seconda serie, realizzata da uno studio diverso, non sia mai che migliori anche solo di un soffio. Ma francamente ne dubito.