Recensione
Sirius no densetsu
8.0/10
La Sanrio è una casa produttrice giapponese di prodotti che, solitamente, vengono indirizzati ad un pubblico giovanile e si caratterizzano su elementi kawaii, difatti il personaggio più famoso è la conosciutissima Hello Kitty, che chiunque ha già sentito nominare.
Non molti sanno, come me del resto, che la Sanrio ha prodotto, nel corso degli anni '70 e '80, diversi lungometraggi, molti dei quali ispirati a storie già raccontate (come l'unicorno Unico, personaggio di Osamu Tezuka). Ebbene, riuscì a realizzare anche questo film, Sirius no Densetsu, anche chiamato The Sea Prince and the Fire Child, basandosi, come narrazione, sul classico della letteratura Romeo e Giulietta di Shakespeare.
La storia racconta di Oceanus, il Dio dell'acqua, e Hyperia, la Dea del fuoco, che si amavano come una cosa sola. Il Dio del vento, Algorac, geloso del loro amore, li rese uno il nemico dell'altra, causando una guerra che quasi li distrusse. Il Dio degli Dei punì Algorac per questo, rinchiudendolo negli abissi dei mari e togliendoli tutto il suo potere concentrato nel suo occhio, che venne custodito da Oceanus, mentre Hyperia creò la Fiamma Sacra per mantenere un equilibrio tra il mondo dell'acqua e il mondo del fuoco, affinché gli abitanti potessero vivere in pace e indipendentemente.
Dopo diverso tempo, Oceanus affida l'occhio di Algorac al suo erede, il principe Sirius, mentre Hyperia affida alla sua erede Malta il compito di tenere viva la Fiamma Sacra. Un giorno, mentre Sirius bighellona in giro, va a curiosare nel luogo dove è tenuto imprigionato Algorac, ma anziché finire tra le sue grinfie viene condotto verso una luce che lo porterà sulla superficie del mare ad incontrare Malta. Inizialmente, per via dei forti contrasti tra i due Dei, i protagonisti diffidano l'uno dell'altro, ma la curiosità si farà forte in entrambi, e finiranno per incontrarsi nuovamente ed amarsi. Malta trova affascinante il mondo marino descritto da Sirius, e quest'ultimo si innamora perdutamente della bellezza della figlia del fuoco. Ma purtroppo le grandi storie d'amore nascondono insidie e pericoli oltre che tragiche conseguenze per ognuno. I figli dell'acqua, al contatto con la luce del sole, muoiono, e perciò i due protagonisti non possono vedersi per molto. Inoltre diversi comprimari osteggiano il loro amore per via della loro diversità, e la storia via via prende una piega sempre più drammatica.
La storia, come vi ho descritto, è semplice da raccontare, e all'inizio viene dato un riassunto breve sulle vicende narrate nel prologo della guerra tra i due Dei. Poi il resto del film è incentrato sulla spensieratezza del giovane Principe dell'acqua e sul candore della Principessa del fuoco, i quali daranno vita ad una storia d'amore senza precedenti, raccontata numerose volte in tutte le salse, ma sempre con forti emozioni. La storia di questo film, rispetto alla tragedia originale dell'autore britannico, non ha molte differenze, se non per la rappresentazione ed aggiunta di alcuni personaggi comprimari che a volte danno un supporto comico al prodotto (il fratellino di Sirius, Teak) mentre altre volte custodiscono dentro di loro il seme della gelosia (l'amica di Malta, ovvero Piale) che per alcuni porterà al tradimento per impossessarsi del potere (il "rettile" di mare Mulwug). È giusto far notare come questo sia un film fortemente caratterizzato da componenti che includono la fiducia reciproca verso gli amici, l'abbandono delle proprie famiglie per poter vivere in pace e serenità e il forte amore che unisce due persone, il cui unico desiderio è potersi amare senza dover per forza istigare altre parti.
Il film ha anche molte qualità oltre al fatto di essere una bella storia: le musiche sono ben integrate con le vicende, mentre le animazioni sono curatissime, con fondali ben definiti e colori abbaglianti ed accesi, ed essendo un lungometraggio del 1981 le sue qualità sono ancor più accentuate.
In conclusione, un film emozionante e toccante soprattutto verso il finale, in cui, in ogni caso, il vero amore trionfa su tutto e tutti. Ottimo il comparto tecnico, un anime realizzato splendidamente che alcuni di noi, oggigiorno, per via della storia semplice, faticherebbero a trovare particolarmente appetibile, ma vale comunque la visione prima o poi.
Non molti sanno, come me del resto, che la Sanrio ha prodotto, nel corso degli anni '70 e '80, diversi lungometraggi, molti dei quali ispirati a storie già raccontate (come l'unicorno Unico, personaggio di Osamu Tezuka). Ebbene, riuscì a realizzare anche questo film, Sirius no Densetsu, anche chiamato The Sea Prince and the Fire Child, basandosi, come narrazione, sul classico della letteratura Romeo e Giulietta di Shakespeare.
La storia racconta di Oceanus, il Dio dell'acqua, e Hyperia, la Dea del fuoco, che si amavano come una cosa sola. Il Dio del vento, Algorac, geloso del loro amore, li rese uno il nemico dell'altra, causando una guerra che quasi li distrusse. Il Dio degli Dei punì Algorac per questo, rinchiudendolo negli abissi dei mari e togliendoli tutto il suo potere concentrato nel suo occhio, che venne custodito da Oceanus, mentre Hyperia creò la Fiamma Sacra per mantenere un equilibrio tra il mondo dell'acqua e il mondo del fuoco, affinché gli abitanti potessero vivere in pace e indipendentemente.
Dopo diverso tempo, Oceanus affida l'occhio di Algorac al suo erede, il principe Sirius, mentre Hyperia affida alla sua erede Malta il compito di tenere viva la Fiamma Sacra. Un giorno, mentre Sirius bighellona in giro, va a curiosare nel luogo dove è tenuto imprigionato Algorac, ma anziché finire tra le sue grinfie viene condotto verso una luce che lo porterà sulla superficie del mare ad incontrare Malta. Inizialmente, per via dei forti contrasti tra i due Dei, i protagonisti diffidano l'uno dell'altro, ma la curiosità si farà forte in entrambi, e finiranno per incontrarsi nuovamente ed amarsi. Malta trova affascinante il mondo marino descritto da Sirius, e quest'ultimo si innamora perdutamente della bellezza della figlia del fuoco. Ma purtroppo le grandi storie d'amore nascondono insidie e pericoli oltre che tragiche conseguenze per ognuno. I figli dell'acqua, al contatto con la luce del sole, muoiono, e perciò i due protagonisti non possono vedersi per molto. Inoltre diversi comprimari osteggiano il loro amore per via della loro diversità, e la storia via via prende una piega sempre più drammatica.
La storia, come vi ho descritto, è semplice da raccontare, e all'inizio viene dato un riassunto breve sulle vicende narrate nel prologo della guerra tra i due Dei. Poi il resto del film è incentrato sulla spensieratezza del giovane Principe dell'acqua e sul candore della Principessa del fuoco, i quali daranno vita ad una storia d'amore senza precedenti, raccontata numerose volte in tutte le salse, ma sempre con forti emozioni. La storia di questo film, rispetto alla tragedia originale dell'autore britannico, non ha molte differenze, se non per la rappresentazione ed aggiunta di alcuni personaggi comprimari che a volte danno un supporto comico al prodotto (il fratellino di Sirius, Teak) mentre altre volte custodiscono dentro di loro il seme della gelosia (l'amica di Malta, ovvero Piale) che per alcuni porterà al tradimento per impossessarsi del potere (il "rettile" di mare Mulwug). È giusto far notare come questo sia un film fortemente caratterizzato da componenti che includono la fiducia reciproca verso gli amici, l'abbandono delle proprie famiglie per poter vivere in pace e serenità e il forte amore che unisce due persone, il cui unico desiderio è potersi amare senza dover per forza istigare altre parti.
Il film ha anche molte qualità oltre al fatto di essere una bella storia: le musiche sono ben integrate con le vicende, mentre le animazioni sono curatissime, con fondali ben definiti e colori abbaglianti ed accesi, ed essendo un lungometraggio del 1981 le sue qualità sono ancor più accentuate.
In conclusione, un film emozionante e toccante soprattutto verso il finale, in cui, in ogni caso, il vero amore trionfa su tutto e tutti. Ottimo il comparto tecnico, un anime realizzato splendidamente che alcuni di noi, oggigiorno, per via della storia semplice, faticherebbero a trovare particolarmente appetibile, ma vale comunque la visione prima o poi.