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6.0/10
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Non so se consigliare o meno questo anime, se proprio siete incuriositi consiglio il manga perché merita sicuramente di più già solo per i disegni. Si ha infatti l'impressione che sia una serie a basso costo con animazioni spesso poco dettagliate, molto statiche e da disegni spesso sproporzionati, intervallate da qualche scena topica dove finalmente si riesce a godere sufficientemente dell'aspetto grafico.
Da notare anche il fatto che ci sia soltanto UNA sigla di apertura e che le sigle di chiusura (due) sono quanto di meno impegnativo si possa pretendere da una produzione animata (sebbene tutte e tre le tracce siano godibili).

Per quanto riguarda la trama, non c'è niente di eccezionale, ripercorre quanto di più stravisto con una linearità sconcertante prendendo spunto qua e là da altre produzioni molto più elaborate, Touch e Maison Ikkoku in primis; inoltre, già dai primi episodi sembra di assistere ad un classico Eroge Videogame con presentazione di varie donne che circonderanno il protagonista e i comprimari maschi del tutto ininfluenti ai fini della storia. Le psicologie dei personaggi sono poco delineate sebbene siano supportate da fiumi di parole ed esternazioni dei propri sentimenti, ma che non vanno al di là del "mi piaci", "ti odio", "baka".

L'ambientazione sportiva è inizialmente molto azzeccata ed è stato il motore che mi ha fatto interessare all'opera; inizialmente è ben affrontata, peccato che dopo i primi episodi divenga un mero pretesto per portare avanti linee narrative già cominciate mentre la storia prende una piega più sentimentale e alla fine si ha la sensazione che la serie non sia né carne né pesce.

Seppur ci vengano risparmiati i dettagli cliché della vita scolastica (San Valentino, la serata in kimono, le vacanze estive al mare), vengono invece continuamente riproposte cene fuori e sbronzate in stanza con una frequenza quasi imbarazzante. Da sottolineare una ridondanza dei temi affrontati, i dialoghi vanno a parare sempre nella stessa direzione e ciò non dà freschezza alle vicende, che sono sempre le solite: litigio - scuse - litigio.

Molti difetti, quindi, ma è da apprezzare il fatto che la storia voglia essere "credibile" ed è l'aspetto che mi allontana dal dare dare l'insufficienza e che rende un po' più profonda la narrazione. I comportamenti dei protagonisti sono logici e molto vicini a un atteggiamento normale, nessun piagnucolio o uscite senza senso o grida indiscriminate quindi, e la novità mi ha davvero fatto piacere, ma c'è poca sostanza.
Dopo qualche emozione nei primi episodi, da meta serie, sebbene avvengano fatti un po' inaspettati e ci siano un altro paio di episodi godibili, l'anime non riesce a decollare, anzi si affossa in una serie di eventi che dire "prevedibili" è poco - proprio per l'obbligo di restare entro certi paletti di una storia già scritta.

Detto tutto questo, lo charme di Suzuka è tale - per motivi che trascendono ogni logica, probabilmente per gusti personali dei quali non ne sono cosciente, per me è stupenda - che mi sono trovato a vedermi tutta la serie, non detestandola, ma con nel cuore il sentimento che l'autore non sia stato capace (magari anche per problemi di marketing) di tirare fuori qualcosa di buono da un punto di partenza e un'idea ottima, abbassandosi a racimolare situazioni abusate e neanche ben proposte.