Recensione
Kemono no souja Erin
10.0/10
Kemono no souja Erin è un anime di rarissima intensità.
Gli autori di Seirei no Morobito riescono a incastonare un'altra autentica perla. Questa serie riprende tutto il meglio degli anime dagli anni '70 fino a metà anni '80, portandolo a vette altissime, difficilmente raggiungibili per gli anime odierni.
E' di una profondità incredibile il rapporto che c'è tra Erin e sua madre Soyon, una veterinaria dei Touda (grossi lucertoloni). Ho trovato da lacrime la morte di sua madre, mi sono commosso tantissimo.
La puntata in cui Soju, una ragazza del villaggio, in procinto di sposarsi, si ammala, l'ho trovata educativa e riflessiva. Erin e sua madre andranno a depositare una stupenda forcina di capelli al punto della nebbia per avere in cambio l'antidoto in grado di guarire la ragazzina. Mi ha veramente toccato questa puntata, perché il padre ha lavorato duramente per ottenere questa forcina che doveva servire per il matrimonio, e invece è servita come scambio per avere l'antidoto.
Sono commoventi poi le puntate in cui Erin riesce a instaurare un rapporto splendido con un Oujuu (un falco gigante bianco) di nome Lilan. Le puntate finali sono veramente intense (ho dovuto riprendere i fazzoletti). Erin vuole a ogni costo comunicare ed educare gli Oujuu (grazie alla sua natura sensibile) in modo naturale, non vuole usare i fischietti che immobilizzerebbero l'animale in un stato di apparente coma. Essa riesce in modo eroico a resistere alle pressioni degli umani che ne vogliono fare delle macchine da guerra e chi ha la fortuna di avere avuto una buona educazione familiare riuscirà a capire la serie in tutte le sue più piccole sfumature.
Il chara design apparentemente potrà essere per un pubblico infantile, invece nelle scene più drammatiche rivela la sua bellezza, toccando profondamente l'anima. A proposito, gli Oujuu a mio avviso sono veramente fatti bene, altro che gli animali della Disney! Come in qualche altra serie non recente si nota l'evoluzione di Erin prima bambina, poi fanciulla, ragazza, e poi madre, con i capelli lunghi come sua mamma, e si nota che ha anche un comportamento più adulto. E' più riflessiva, meno chiacchierona, guardinga su qualcuno che potrebbe comportarsi male con lei. I fondali sono ben disegnati e si adattano bene all'ambiente circostante, anche se secondo me non raggiungono l'eccellenza di altri anime, come Anna dai Capelli Rossi o Conan, il Ragazzo del Futuro. La prima opening a mio avviso è stupenda (in tutti i sensi). Invece la seconda, ri-orchestrata sulle basi della prima, mi è piaciuta poco. Le canzoni di sottofondo sono altrettanto belle, ma secondo me troppo ripetitive.
Lo consiglio a tutti, quest'anime. Kemono no souja Erin è come una dolce carezza che riscalda il cuore.
Gli autori di Seirei no Morobito riescono a incastonare un'altra autentica perla. Questa serie riprende tutto il meglio degli anime dagli anni '70 fino a metà anni '80, portandolo a vette altissime, difficilmente raggiungibili per gli anime odierni.
E' di una profondità incredibile il rapporto che c'è tra Erin e sua madre Soyon, una veterinaria dei Touda (grossi lucertoloni). Ho trovato da lacrime la morte di sua madre, mi sono commosso tantissimo.
La puntata in cui Soju, una ragazza del villaggio, in procinto di sposarsi, si ammala, l'ho trovata educativa e riflessiva. Erin e sua madre andranno a depositare una stupenda forcina di capelli al punto della nebbia per avere in cambio l'antidoto in grado di guarire la ragazzina. Mi ha veramente toccato questa puntata, perché il padre ha lavorato duramente per ottenere questa forcina che doveva servire per il matrimonio, e invece è servita come scambio per avere l'antidoto.
Sono commoventi poi le puntate in cui Erin riesce a instaurare un rapporto splendido con un Oujuu (un falco gigante bianco) di nome Lilan. Le puntate finali sono veramente intense (ho dovuto riprendere i fazzoletti). Erin vuole a ogni costo comunicare ed educare gli Oujuu (grazie alla sua natura sensibile) in modo naturale, non vuole usare i fischietti che immobilizzerebbero l'animale in un stato di apparente coma. Essa riesce in modo eroico a resistere alle pressioni degli umani che ne vogliono fare delle macchine da guerra e chi ha la fortuna di avere avuto una buona educazione familiare riuscirà a capire la serie in tutte le sue più piccole sfumature.
Il chara design apparentemente potrà essere per un pubblico infantile, invece nelle scene più drammatiche rivela la sua bellezza, toccando profondamente l'anima. A proposito, gli Oujuu a mio avviso sono veramente fatti bene, altro che gli animali della Disney! Come in qualche altra serie non recente si nota l'evoluzione di Erin prima bambina, poi fanciulla, ragazza, e poi madre, con i capelli lunghi come sua mamma, e si nota che ha anche un comportamento più adulto. E' più riflessiva, meno chiacchierona, guardinga su qualcuno che potrebbe comportarsi male con lei. I fondali sono ben disegnati e si adattano bene all'ambiente circostante, anche se secondo me non raggiungono l'eccellenza di altri anime, come Anna dai Capelli Rossi o Conan, il Ragazzo del Futuro. La prima opening a mio avviso è stupenda (in tutti i sensi). Invece la seconda, ri-orchestrata sulle basi della prima, mi è piaciuta poco. Le canzoni di sottofondo sono altrettanto belle, ma secondo me troppo ripetitive.
Lo consiglio a tutti, quest'anime. Kemono no souja Erin è come una dolce carezza che riscalda il cuore.