Recensione
Mawaru Penguindrum
8.0/10
L'attesa per questa nuova opera firmata Ikuhara è stata davvero alta: a ogni microscopica notizia, quest'anime con "i pinguini" mi incuriosiva sempre di più. Utena è nella rosa dei miei 5 anime preferiti e così anche Sailor moon S, quindi sapere che Ikuhara sarebbe tornato all'animazione dopo essersi dedicato a manga e romanzi non proprio entusiasmanti mi aveva elettrizzato.
E così, più andavo avanti nello scoprire "Mawaru penduin drum" (da qui in poi Mawapen), più mi affascinava. Di certo, nel vedere il primo episodio, le mie attese non sono state deluse. Chi ha amato Utena, ritroverà i classici temi ossessivi di Ikuhara che sono qui presenti in quantità, almeno per ora, non eccessive ma chiare a chi segue questo regista: ambiguità sessuale, la parola "destino" su tutto, ma anche la presenza di elementi ricorrenti apparentemente senza senso e un ricorrere veramente ossessivo alla presenza delle fermate della metropolitana di Tokyo.
L'opening ricorda tantissimo quella di Utena in più di un'inquadratura, con personaggi che cadono dall'alto, cancelli che si spalancano, ecc.
<b>Attenzione! Spoiler!</b>
I protagonisti sono due fratelli e una sorella: Shoma, Kamba e Himari. Shoma, che sembra essere il personaggio dal cui punto di vista viene narrata l'intera storia, odia la parola "destino". Kamba è un fratello maggiore molto protettivo, forse un po' troppo, tanto che, almeno in apparenza, i suoi sentimenti verso la sorella Himari arrivano praticamente all'incesto. Himari, cagionevole di salute, entra ed esce dall'ospedale. E' molto dolce.
I tre fratelli sono orfani e vivono insieme in un piccolo appartamento. All'inizio della storia sembra che per Himari non ci sia nulla da fare: neanche la medicina moderna può allungare la vita della dolce ragazza.
I due fratelli, abituati a prendersi cura di lei, vogliono farle passare una giornata speciale che Himari stessa chiamerà l"Himari day" e durante la quale esprimerà il desiderio di andare a vedere i pinguini all'acquario.
Sfortunatamente, durante la visita a uno dei negozi di gadget dell'acquario, dopo avere indossato un cappello a forma di pinguino, Himari sviene e viene portata in ospedale, dove muore. Ma proprio quando i suoi fratelli si trovano davanti al suo cadavere, Himaria riprende vita improvvisamente e con una voce che sembra provenire da un altro mondo dice agli increduli Shoma e Kamba che "loro" hanno allungato la vita di Himari.
Nel giro di breve compaiono i tre pinguini che danno il titolo alla storia e che sembra solo i tre ragazzi siano in grado di vedere.
<b>Fine spoiler</b>
Mi fermo qui con la storia, ma ci sono alcuni altri personaggi che sarebbero da tenere in considerazione e che davvero non riesco a spiegarmi come possano inserirsi nella trama, anche se conoscendo Ikuhara mi aspetto il delirio!
Sull'aspetto tecnico, il chara di Terumi Nishi, basato su quello di Lily Hoshino, non fa rimpiangere lo Shin'ya Asegawa di Utena e si sposa perfettamente con il delirante mondo creato da Ikunisan.
Le musiche, a partire dalle sigle, sono ottime e adattissime alle atmosfere dell'anime.
Comunque, sono impaziente di scoprire cosa Ikunisan ci riserva con questo Mawapen.
E così, più andavo avanti nello scoprire "Mawaru penduin drum" (da qui in poi Mawapen), più mi affascinava. Di certo, nel vedere il primo episodio, le mie attese non sono state deluse. Chi ha amato Utena, ritroverà i classici temi ossessivi di Ikuhara che sono qui presenti in quantità, almeno per ora, non eccessive ma chiare a chi segue questo regista: ambiguità sessuale, la parola "destino" su tutto, ma anche la presenza di elementi ricorrenti apparentemente senza senso e un ricorrere veramente ossessivo alla presenza delle fermate della metropolitana di Tokyo.
L'opening ricorda tantissimo quella di Utena in più di un'inquadratura, con personaggi che cadono dall'alto, cancelli che si spalancano, ecc.
<b>Attenzione! Spoiler!</b>
I protagonisti sono due fratelli e una sorella: Shoma, Kamba e Himari. Shoma, che sembra essere il personaggio dal cui punto di vista viene narrata l'intera storia, odia la parola "destino". Kamba è un fratello maggiore molto protettivo, forse un po' troppo, tanto che, almeno in apparenza, i suoi sentimenti verso la sorella Himari arrivano praticamente all'incesto. Himari, cagionevole di salute, entra ed esce dall'ospedale. E' molto dolce.
I tre fratelli sono orfani e vivono insieme in un piccolo appartamento. All'inizio della storia sembra che per Himari non ci sia nulla da fare: neanche la medicina moderna può allungare la vita della dolce ragazza.
I due fratelli, abituati a prendersi cura di lei, vogliono farle passare una giornata speciale che Himari stessa chiamerà l"Himari day" e durante la quale esprimerà il desiderio di andare a vedere i pinguini all'acquario.
Sfortunatamente, durante la visita a uno dei negozi di gadget dell'acquario, dopo avere indossato un cappello a forma di pinguino, Himari sviene e viene portata in ospedale, dove muore. Ma proprio quando i suoi fratelli si trovano davanti al suo cadavere, Himaria riprende vita improvvisamente e con una voce che sembra provenire da un altro mondo dice agli increduli Shoma e Kamba che "loro" hanno allungato la vita di Himari.
Nel giro di breve compaiono i tre pinguini che danno il titolo alla storia e che sembra solo i tre ragazzi siano in grado di vedere.
<b>Fine spoiler</b>
Mi fermo qui con la storia, ma ci sono alcuni altri personaggi che sarebbero da tenere in considerazione e che davvero non riesco a spiegarmi come possano inserirsi nella trama, anche se conoscendo Ikuhara mi aspetto il delirio!
Sull'aspetto tecnico, il chara di Terumi Nishi, basato su quello di Lily Hoshino, non fa rimpiangere lo Shin'ya Asegawa di Utena e si sposa perfettamente con il delirante mondo creato da Ikunisan.
Le musiche, a partire dalle sigle, sono ottime e adattissime alle atmosfere dell'anime.
Comunque, sono impaziente di scoprire cosa Ikunisan ci riserva con questo Mawapen.