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9.0/10
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Premessa: questa recensione, soprattutto nella trama, può contenere piccoli spoiler, ma riguarda sempre dettagli che non pregiudicano i colpi di scena e/o le sorprese, quindi se volete farvi un'idea generale e completa sull'andazzo di questa serie ve la consiglio, invece se volete andare ad occhi chiusi, come ho fatto io, saltate semplicemente parte relativa alla trama.
Ho appena passato la notte quasi in bianco per guardarmi 25 episodi di questa serie (ho finito alle 6.00), ho pensato un paio di ore se scrivere o meno questa recensione, ma alla fine non ho resistito, più che altro volevo condividere il mio parere con voi.

Trama: la trama parla di Mashiro e Takagi, un duo di quattordicenni. Mashiro è interessato al mondo dei manga grazie alla presenza di suo zio, un "giocatore d'azzardo" del mondo della pubblicazione di manga, morto a causa dell'eccessivo lavoro, e Takagi è un appassionato di lettura, e un ottimo studente, il primo dell'istituto. L'incipit mi è piaciuto molto a dire il vero, un'introspezione di Mashiro e la sua opinione mi hanno colpito non poco - non ci si poteva aspettare di meno dal "discendente" di Death Note. Ricordiamo però che con tutta probabilità questo era anche il capitolo pilota quindi è ovvio che sia molto più intenso degli altri. Dopo un monologo iniziale di Mashiro iniziamo a intravederne la dote principale: il disegno, infatti Mashiro, essendo cresciuto con il sogno di diventare mangaka (andato poi scemando in seguito alla morte dello zio), ha una dote artistica non indifferente. Infatti vediamo nel primo episodio come ritrae, sul proprio quaderno di matematica, una sua compagna di classe in modo molto realistico. Solo una volta tornato a casa si accorge di essersene dimenticato e una volta tornato a scuola per recuperarlo entra in scena Takagi, che gli propone di creare un manga insieme. Solo dopo svariate richieste da parte di quest'ultimo Mashiro si decide a fare coppia con Takagi, rinnovato il suo interesse nel diventare un mangaka, per creare il loro manga.
Dal punto di vista sentimentale abbiamo due filoni paralleli e diametralmente opposti, infatti abbiamo un attrazione tra Mashiro e Azuki, che è sin dal primo episodio molto esplicita e plateale, mentre abbiamo poi la relazione tra Takagi e la miglior amica di Azuki, che invece è caratterizzata da un lento seppur costante crescendo.

Ambientazione e grafica: come molti ben sanno questa serie è stata fatta dagli autori di Death Note, e chiunque abbia apprezzato la grafica della serie precedentemente citata non potrà fare a meno di apprezzare anche questa - seppur non gotica come la precedente, ma molto più solare e allegra. I movimenti dei personaggi e i disegni dei paesaggi sono complessivamente di eccellente fattura, piccola pecca sta nella definizione dei personaggi, seppur hanno un "volto proprio" non rimangono impressi come succede nei più grandi manga e anime. Le ambientazioni, da quella scolastica allo studio, fino alla redazione di "Jack" (parodia di Jump, publisher di Bakuman), sono rese al meglio.

Personaggi e protagonisti: devo dire la verità quasi tutti i personaggi mi hanno soddisfatto, dai principali ai secondari, ognuno aveva un qualcosa che lo caratterizzava. Non si parla dei soliti stereotipi, ma di personaggi integrati con il mondo creato dagli autori: si sviluppano, evolvono e si confrontano con il crescere della storia, vediamo come la "semplice" visione comune di un disegnatore di manga (non ho detto mangaka volutamente, per una definizione più generale) viene approfondita, si vede come gli sforzi continui e costanti, supportati dalle giuste motivazioni, portino i loro frutti.
Tra i personaggi secondari quelli che ho personalmente preferito sono Eiji, tra genio e follia; Nakai, uno dei personaggi più reali e che hanno dato il maggior impatto con la realtà attuale dei disegnatori; e Hattori, il quale mette tutto se stesso per riuscire in ciò che fa.
Per quanto riguarda i protagonisti non sono pienamente soddisfatto a dire il vero, sì, puntano al massimo, si sfidano, litigano etc. etc., ma manca quel non so che, manca quella scintilla che ti fa innamorare dei personaggi e rende un buon anime un grande titolo.

Conclusioni: Bakuman è un ottimo anime, non è uno dei tanti, anzi riesce ad appassionare e a coinvolgere l'utente. Purtroppo non può raggiungere, almeno per me, punteggio pieno, gli manca quel particolare che lo dovrebbe rendere unico. Non si fraintendano le mie parole, è un ottimo, bellissimo anime, e ne consiglio la visione a tutti, eccezion fatta per i cercatori di ecchi, di combattimenti e/o di storie smielate.